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Iniziate ieri a Bagheria (PA) le riprese per il nuovo film di Roberto Faenza su don Pino Puglisi

La città delle ville diventa il set per la storia di uno degli ultimi grandi eroi di Casa Nostra

14 ottobre 2003
Per tre settimane, da ieri fino al 31 ottobre, la "Jean Vigo Italia" sarà ospite a Bagheria (PA) per effettuare alcune riprese del film di Roberto Faenza dal titolo "L'uomo che sparava diritto". Si tratta di un film dedicato a Don Pino Puglisi (che sarà interpretato dall'attore Luca Zingaretti), il parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, ucciso dieci anni fa dalla mafia.

Il set, inavvicinabile ai curiosi, è stato allestito nel quartiere delle Anime Sante, il regista ha, infatti, deciso di effettuare alcune scene all'interno della chiesa e nelle vie Bagnera, Pavone, Milazzo e Corso Butera. Sono cinquanta i tecnici specializzati giunti a Bagheria con cinque automezzi speciali. I cittadini e gli scolari, che in questi giorni vengono reclutati per le scuole della cittadina, parteciperanno al film come comparse.

In queste tre settimane le vie sopra citate saranno chiuse al traffico per consentire le riprese, i disagi comunque saranno ridotti al minimo per gli abitanti del quartiere in cui verrà allestito il set cinematografico. Il Comune di Bagheria non si limiterà solo ad ospitare il cast per le riprese, l'amministrazione ha infatti deciso di sostenere le spese e le procedure per la diffusione del film dedicato ad uno dei personaggi più coraggiosi della storia della Sicilia. È stata inoltre presentata  recentemente una richiesta di finanziamento nell'ambitodel Por Sicilia per la divulgazione della valenza etica, culturale e morale del film di Faenza.

Il film non racconterà soltanto le vicissitudini del parroco di Brancaccio, obiettivo del regista è, infatti, anche quello di far emergere la figura dell’educatore Don Puglisi, cerando di trasmettere ai giovani il messaggio positivo, basato sulla legalità, lasciatoci dal sacerdote. 

"La figura di Don Puglisi è trascinante e quanto mai attuale, soprattutto per i giovani, che di fatto hanno cominciato ad edificarne il mito - spiega Faenza nel motivare le ragioni di questo fila -. Sono proprio i giovani a subire, senza potersi difendere, le più atroci delle violenze, la negazione dell'infanzia. Don Pino Puglisi ha dedicato la sua vita ai bambini, al tentativo di offrire loro una migliore, per ammirazione e per desiderio impossibile di risarcimento ho scelto di raccontare, così, la condanna di quest’uomo indomabile e coraggioso".

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14 ottobre 2003
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