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Israele/Territori Occupati

L'indifferente contemplazione di una catastrofe, la colpevole inerzia del mondo

04 aprile 2002


Riceviamo e volentieri pubblichiamo
un Comunicato di Amnesty International,
le cui dichiarazioni condividiamo in pieno,
sulla tragica situazione in Medio Oriente
(vedi anche banner sulla home page del portale)



Israele/Territori Occupati
l'indifferente contemplazione di una catastrofe, la colpevole inerzia della comunità internazionale

"E' sconcertante la colpevole inerzia di Stati Uniti, Unione europea e Nazioni Unite di fronte ai tragici eventi di queste ore in Medio Oriente. La comunita' internazionale sta rilasciando dichiarazioni incisive: e' tempo ora che adotti misure concrete per porre fine a questa spaventosa spirale di violenza.
Rinnoviamo la richiesta di un immediato invio di osservatori internazionali incaricati di vigilare sull'effettivo rispetto dei diritti umani". Cosi' Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International, sulla grave crisi mediorientale.

"Missioni diplomatiche, vertici internazionali, risoluzioni delle Nazioni Unite, piani di pace continueranno a restare sforzi inutili e semplice esercizio di retorica" - sottolinea Bertotto - "se la comunita'   internazionale non avra' finalmente il coraggio di porre i diritti umani in cima all'agenda per la pace in Israele e nei Territori Occupati".

 Amnesty International denuncia le violazioni dei diritti umani perpetrate da entrambe le parti. I gruppi armati palestinesi si sono resi responsabili di azioni criminali  colpendo la popolazione civile con attacchi deliberati, eliminazioni mirate e l'ormai frequente ricorso agli attentati suicidi. Le autorita' israeliane hanno messo in atto ingiustificabili forme di rappresaglia contro la popolazione palestinese uccidendo deliberatamente, durante le incursioni nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, centinaia di civili inermi e, in alcuni casi, aprendo il  fuoco sulle ambulanze, colpendo personale medico palestinese ed ostacolando o impedendo il trasporto dei feriti ai centri di soccorso.
Secondo le denunce dei delegati di Amnesty International, da poco rientrati dall'ennesima missione di ricerca nella regione, piu' di 600 abitazioni di famiglie palestinesi sono state demolite, mentre i posti di blocco e le barriere che isolano intere citta' e villaggi dal mondo esterno hanno trasformato i Territori Occupati in una prigione a cielo aperto. Negli ultimi  cinque giorni, oltre 1.000 Palestinesi sono stati arrestati dalle forze di sicurezza israeliane.

Amnesty International sostiene la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 30 marzo scorso e l'appello dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Mary Robinson, per l'invio nell'area di una missione della Commissione ONU per i diritti umani. "Oltre un anno fa" - ricorda Bertotto - "una commissione d'inchiesta istituita dalle Nazioni Unite aveva raccomandato l'urgente dispiegamento nell'area di osservatori internazionali incaricati di verificare l'effettivo rispetto dei diritti umani.
In uno scontro che prescinde ormai dalle mere rivendicazioni di carattere storico e territoriale, e' tempo che la comunita' internazionale eserciti una forte pressione sul governo di Israele affinche' accetti questa richiesta.
L'ulteriore rinvio di misure d'emergenza concorrera' inevitabilmente al sacrificio di altre vite di Israeliani e Palestinesi. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la sicurezza nella regione potra' essere conseguita solo attraverso il pieno rispetto dei diritti umani".

Roma, 3 aprile 2002

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04 aprile 2002
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