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Italiano per principianti

Siamo in Danimarca, patria del 'dogma', cinema essenziale, e questa volta molto meno austero

10 maggio 2002

 

Noi vi consigliamo di vedere …
Italiano per principianti
di Lone Scherfig





Di italiano c'è solo il titolo, poiché siamo in Danimarca, patria del 'dogma', cinema essenziale, e questa volta molto meno austero.
Un film corale che racconta con arguzia, fascino e una particolare vena comica, gioie e dolori di un gruppo di persone tra i trenta e i trentacinque anni che hanno notevoli difficoltà nel comprendere le vicende della vita e del cuore.
Sei individui accomunati da una singolare passione per la lingua italiana, che studiano in un corso serale, entrano in contatto tra loro e acquisiscono una maggiore conoscenza di se stessi prima, e una disponibilità a capire gli altri poi.
Orso d'argento alla Berlinale 2001. 
  
Distribuzione: Luce
Durata: 98'
Regia: Lone Scherfig
Con: Anders W. Berthelsen, Anette Stovelbaek, Ann Eleonora Jorgensen, Lars Kaalund
Genere: Commedia
 
 
La critica
di Roberto Nepoti 

Dallo stile della messa in scena si vede che la regista danese Lone Sherfig aderisce al Dogma, il manifesto promulgato qualche anno fa da Lars von Trier per un cinema senza artifici. Il suo, però, è un Dogma della seconda generazione: ottimista. Fa di Italiano per principianti un film allegro, amichevole, spiritoso dall'inizio alla fine e dove la sessualità ha un valore tutto positivo.

Appena trasferito nella periferia di Copenaghen, il pastore Adreas s'iscrive a un corso serale d'italiano che è un po' l'attrazione locale. Lo frequentano anche la pasticcera Olympia e la parrucchiera Karen, che s'occupa con infinita pazienza della madre alcolista. Intorno alla scuola molte cose sono destinate ad accadere: Olympia e Karen scoprono di essere sorelle; la prima s'innamora di Andeas, mentre l'altra ha una relazione con Finn, cameriere dal carattere intollerante che, a un certo punto, comincia a tenere lezioni d'italiano pur avendone una conoscenza piuttosto approssimativa. Nel frattempo si aggiunge agli allievi una nuova adepta, Giulia, che è italiana ma segue ugualmente i corsi perché innamorata del concierge d'hotel Jorgen. Le varie storie d'amore culminano nel viaggio collettivo della classe in una Venezia romantica, ma rappresentata senza esotismi folkloristici.

Il film riesce a riscaldare l'anima dello spettatore, regalandogli un momento di ottimismo e leggerezza non disgiunto da una buona dose d'intelligenza. La regista, infatti, lo disloca su due distinti livelli culturali - l'uno danese, l'altro italiano - che integra senza confonderli, spendendo una parola convincente in difesa della comprensione tra persone differenti per latitudine di nascita e per educazione.

Accolto con entusiasmo, l'anno passato, dal pubblico della Berlinale (dove si aggiudicò un Orso d'argento), Italiano per principianti è un film praticamente bilingue; e sarebbe stato assurdo proporlo altrimenti che in edizione sottotitolata. Tantopiù che è irresistibile, per noi, ascoltare il bizzarro italiano parlato con accento nordico da un gruppo di bravissimi attori. 
 
Fonte: Primissima/La Repubblica

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10 maggio 2002
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