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L’Assoteatri, chiede al sindaco di Palermo, Diego Cammarata di dimettersi

L’associazione dei Teatri privati di Palermo giudica irresponsabile la politica dell’amministrazione comunale

18 dicembre 2003
Dal Giornale di Sicilia del 17 dicembre 2003

L’Assoteatri chiede: Il sindaco Cammarata si dimetta!
I Teatri Privati di Palermo, da alcuni anni rappresentati dall'Assoteatri, senza che la presente iniziativa venga scambiata per un gesto simbolico o una trovata per sensibilizzare l'opinione pubblica, chiedono che il Sindaco di Palermo si dimetta per le gravi responsabilità che l'Amministrazione ha nei confronti degli 8 teatri che raccolgono un'utenza di circa 400.000 spettatori e che durante l'anno 2003 sono stati ignorati, invitati a presentare progetti che non c'era la volontà politica di finanziare, esclusi dalla programmazione estiva, invitati ad attendere un assestamento di bilancio che non è stato fatto.

Dopo un estenuante 2002 che ha visto i gestori ottenere una parte dei loro diritti in seguito ad un umiliante andirivieni dagli uffici alla ricerca di un interlocutore che non c'è mai stato, l'anno in corso si è trascinato evidenziando o la volontà politica di collassare l'iniziativa teatrale privata o l'incapacità di gestire una cultura cittadina molto complessa e articolata per la quale, (INCREDIBILE!) la nostra Città chiama esperti dal Nord, come se Palermo non avesse risorse umane abbastanza competenti per organizzare piccoli e grandi eventi. Sia che si tratti di scelta politica, sia che si tratti di incapacità, l'Assoteatri ritiene le dimissioni del Sindaco un atto dovuto per le seguenti specifiche motivazioni:

- abbandonare a se stessi i teatri privati è un gesto irresponsabile soprattutto in una Città come Palermo, nella quale tutti gli artisti che hanno avute successe in ambite nazionale provengono_ dai teatri privati e non dal teatro pubblico;
- da quando esiste questa Amministrazione la Città è di fatte priva di un Assessore alla Cultura perché sia dentro che fuori dal Palazzo è opinione comune che è inutile parlare con l'Assessore (l'Assoteatri approfitta dell'occasione per rinnovare la stima ad un intellettuale di spessore come il prof. Puglisi che non ha alcuna responsabilità di una gestione caotica e raffazzonata; al tempo stesse ritiene esente da colpe il precedente Assessore Sammartino i cui dissapori col Prime Cittadine erano noti anche al personale delle pulizie del Comune);
- dette strutture impegnano maestranze ed artisti dando al mercato del lavoro cittadino e all'economia un sostegno significative;
- le nuove leve teatrali, deluse dalla sottrazione di un diritto acquisito con la precedente Amministrazione, ovvero di ottenere dal Comune gli spazi teatrali per proporsi alla Città, continuano a rivolgersi ai gestori che, essendo per buona parte degli artisti, hanno continuate a svolgere questa importante funzione all'interno della cultura cittadina;
- l'attuale Amministrazione ha assunte, fin dai primi mesi di attività, un atteggiamento riluttante nei confronti dell'Assoteatri, identificata come un "peso" ereditate dalla precedente Amministrazione t non come un interlocutore; il "filtro" che dovrebbe essere rappresentato dalla "Commissione Cultura" è inesistente in quanto, in tutt'altre faccende affaccendata, la Commissione ha dimostrato un tiepide interesse per la sopravvivenza dei teatri privati a Palermo;
- all'interno di un'economia fragile come quella palermitana, i teatri privati non possono permettersi il lusso di non avere un interlocutore come il Comune (basti pensare cosa accadrebbe se nel 2004 gli enti pubblici dicessero ai Teatri Stabili "non c'è un centesimo!"); com'è possibile che le altre realtà teatrali siano state legittimamente finanziate e per gli etto teatri privati il 2003 si chiuda ad euro zero? ,
- l'Assoteatri, per dare un'idea al Sindaco Cammarata dei costi di gestione di un teatro, Lo informa di una realtà siciliana nella quale i Comuni danno in gestione i teatri comunali ai privati (a costo zero e per una cifra simbolica ) perché non riescono a sostenere non solo le spese di gestione ma anche quelle di manutenzione che in base ai criteri previsti dalle norme di sicurezza in alcune stagioni sono insostenibili;
- nella misura in cui i teatri privati danno un servizio pubblico attraverso un'offerta varia sia per le tipologie di spettacolo sia per le diverse fasce di utenza, il Sindaco e la sua Amministrazione. hanno l'obbligo di spiegare alla Città com'è possibile che siano rimasti sordi alla richiesta di dialogo e di risorse che l'Assoteatri ha fatto pervenire attraverso funzionari che hanno cercato di mediare il rapporto fino a mortificarsi alla ricerca di una soluzione che non dipendeva da loro (approfittiamo dell'occasione per ringraziarli della loro disponibilità).

A sostegno delle suddette motivazioni l'Assoteatri aggiunge che:
a) il movimento di protesta permanente, al quale dà vita da subito, non ha alcuna finalità politica e che se le difficoltà a sostenere i teatri privati dipendono da una difficile gestione della compagine che governa la Città, invita il Sindaco a dichiararlo apertamente;
b) considererà di pessimo gusto e, pertanto, una caduta di stile, se, a mezzo stampa dovessero essere addotte difficoltà economiche o incidenti burocratici per giustificare una gestione del problema che dall'inizio dell'anno è stato condotto all'insegna deI "tiriamo a campare!";
c) molte compagnie provenienti da altre regioni hanno giudicato l'unità tra i teatri privati di Palermo un modello da imitare perché il rapporto con gli enti pubblici non è caratterizzato dalla corsa "a chi ha più conoscenze" ma da regole. Com'è possibile che l'Amministrazione Comunale non apprezzi questa unità, anzi, l'ha giudicata con scetticismo sin dal suo insediamento? Forse, a qualcuno le regole non piacciono? Come mai, nell'anno in corso, non è stato alimentato ciò che di buono aveva seminato l'Assoteatri nel 2002 attraverso il coinvolgimento delle periferie nel progetto "Una sola Palermo"?
d) se, agli inizi deI 2004, anche uno solo degli otto teatri privati dovesse chiudere i battenti, (scrivendo un'ulteriore pagina nera della storia della Città che ne ha visto chiudere altri negli anni scorsi) l'Assoteatri impegnerà tutte le sue risorse per rinfacciare a questa Amministrazione un misfatto culturale le cui dimensioni le può valutare e capire chi calca le scene da più decenni e non certo chi è convinto che i teatranti siano degli "accattoni". Forse a qualcuno sfugge che le strutture teatrali sono un patrimonio per una Città che non può vivere solo di pub e discoteche.

Il movimento di protesta promosso da Assoteatri si svilupperà in due fasi che prenderanno avvio simultaneamente:

Si svolgeranno, nei giorni a venire, manifestazioni-spettacolo a ingresso gratuito presso i teatri secondo un calendario che sarà diffuso a mezzo stampa.

A partire dal 17 dicembre fino alla fine del mese di marzo si raccoglieranno in tutti i teatri privati di Palermo le firme (su registri vidimati da un notaio) di tutti quei cittadini che attraverso una petizione chiedono al Sindaco di tornarsene a casa.

Il presente documento, considerata la rilevanza del problema, verrà tempestivamente inviato alle maggiori testate italiane.

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18 dicembre 2003
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