L'ennesimo ricercatore di casa nostra vola verso Lamerica
Un ricercatore autodidatta siciliano collaborerà con la ''National foundation for alternative medicine'' di Washington
Gli Americani non riuscivano a capacitarsi del fatto che un ricercatore solitario, per giunta autodidatta e con poche lire in tasca, fosse arrivato alle stesse conclusioni di eminenti centro di ricerche internazionali. Così, dopo averlo ascoltato in tanti, in Italia e all'estero, sono venuti a Palermo da gli Stati Uniti per firmare un accordo di collaborazione.
Il ricercatore solitario, autodidatta e con poche lire in tasca è Giovanni Puccio, gli Americani, sono i dirigenti della ''National foundation for alternative medicine'' di Washington, il più importante centro americano di ricerca per la medicina non convenzionale. A Palermo sono arrivati in tre: Mark Neveu, presidente per la ricerca medica, Silvia Himsolt-Cutulo, responsabile per l'Europa, e Daniel Haley, ex deputato del Congresso americano.
Dopo tre giorni di trattative è stata sottoscritta l'intesa: lo studioso palermitano mette disposizione gratuitamente il suo protocollo scientifico e terapeutico (frutto di un decennio di ricerche e sperimentazione), in cambio diventa consulente della fondazione statunitense.
Gli americani, dotati di notevoli mezzi scientifici e finanziari, proseguiranno così le sperimentazioni avviate in modo semiclandestino negli scantinati di Sicilia.
Giovanni Puccio ha individuato due strade per contrastare il tumore: la prima punta al riequilibrio chimico dell'organismo, riattivando la capacità di espellere le sostanze tossiche annidate nelle cellule; la seconda è un vaccino terapeutico (a base di una mucillagine ricavata da mixobatteri) per aiutare il corpo debilitato a fronteggiare il male.
''Finisce così un periodo della mia vita esaltante e difficile nello stesso tempo -dice Puccio-. In questi anni ho trovato tante porte sbarrate, molti ostacoli, ma anche numerosi amici che mi hanno offerto mezzi collaborazione. Alla fine ho capito che non potevo continuare a fare il donchisciotte. La posta in palio è troppo importante per combattere la guerra da solo. Spero che gli americani possano dare nuovo impulso alla ricerca, facendo sì che le mie scoperte diventino strumenti terapeutici veri e propri. La strada lunga, ma la fondazione ha i mezzi per intraprenderla. Lui non è l'idea di creare illusioni, credo però che il passaggio di consegne vada nella direzione della speranza ''.
Nella sua attività questo meraviglioso autodidatta è sostenuto da 46 ricercatori siciliani, tra i quali due patologi clinici del Civico, e dall'associazione ''Progetto Genesi Italia''. ''Vogliamo aiutare Puccio -dice il coordinatore Francesco Nicosia- a resistere a tutti i nemici che lo contrastano, a cominciare dai baroni della medicina tradizionale e dell'accademia''.