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L'Europa bandisce le carrette dei cieli, nasce un lista nera delle compagnie a rischio

23 le compagnie aeree che non potranno più volare nei cieli elvetici, 11 in quelli britannici

09 gennaio 2004
Tempi duri per le compagnie aeree che non rispettano i sistemi di sicurezza internazionali.
Dopo l'incidente aereo di Sabato scorso, nel quale un boeing egiziano della compagnia aerea Flash Air si è inabbissato nel Mar Rosso, i controlli e le misure di sicurezza si sono intensificate. Perché una tale tragedia, costata la vita a 148 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio, non si ripeta più si sono attivate, prima la Svizzera che qualche giorno fa ha messo al bando 23 compagnie aeree, poi la Gran Bretagna che ha  proibito di sorvolare il territorio britannico a ben 11 compagnie aeree. Ora è la volta della Unione europea che si appresta a preparare una vera e propria lista nera che vieterà alla compagnie che utilizzano aerei poco affidabili di volare sui cieli d'Europa.

La Svizzera  ha proibito categoricamente agli aerei della Flash Air di sorvolare e di atterrare in territorio elvetico ma non ha ancora reso noti i nomi delle altre compagnie aeree escluse. Il motivo sarebbe da ricercare nella cosiddetta "gentleman's agreement", una norma internazionale che impedisce di dire di più, per evitare danni economici alle compagnie interessate.
Hugo Schittenheim, portavoce del Dipartimento federale elvetico dei trasporti (DATEC), ha detto che "la Svizzera esamina ora i vantaggi e gli svantaggi del suo modo di procedere. E' necessario, - ha precisato, - soppesare le esigenze di trasparenza e quelle di sicurezza". Il rischio infatti, potrebbe essere quello di indurre alcuni Stati a dissimulare informazioni e aumentare i rischi.  A differenza della Svizzera, la Gran Bretagna non si è fatta troppi scrupoli pubblicando una vera e propria lista nera. L'elenco è apparso sul sito Internet della BBC, e nel quale però, non figura Flash Airlines. Tra le aviolinee "schedate" dalla Gran Bretagna vi sono quelle della Guinea equatoriale, del Gambia, della Liberia e del Tagikistan. La lista nera cita anche i nomi di Star Air e Air Universal della Sierra Leone, di Camerun Airlines, di Albanian Airlines e di Central Air Express (Repubblica Democratica del Congo).

Anche l'Ue si appresta a preparare una lista nera e lo fa attraverso una direttiva, in elaborazione da anni, che finalmente potrebbe essere varata definitivamente. Infatti, sono catastrofi come quella del boing egiziano inabbissatosi nel Mar Rosso,  a focalizzare l'attenzione di Bruxelles sul tema della sicurezza aerea. Sin'ora il controllo degli aerei ha riguardato esclusivamente le autorità nazionali  sulla base delle norme dell'Organizzazione internazionale per l'aviazione civile (Icao) ma è in arrivo una direttiva europea che obbligherà gli stati dell'Ue a scambiarsi informazioni su compagnie con carenze dal punto di vista tecnico. Tutto ciò allo scopo di redigere una lista nera accompagnata da altre disposizioni del Consiglio dei ministri dell'Ue e dell' Europarlamento. Il testo della direttiva era stato proposto dalla Commissione in seguito ad un altra sciagura aerea, verificatasi nel 1966, quando un charter turco si inabbissò al largo delle coste della Repubbblica dominicana nel Mar dei Caraibi. In quell'occasione persero la vita 176 persone, soprattutto turisti tedeschi.

L’obiettivo della direttiva è quella di imporre controlli più rigorosi sugli aerei di paesi terzi che utilizzano gli aereoporti comunitari. Qualora si accerti che questi aerei non rispettano gli standard di sicurezza internazionali, l'autorità competente incaricata dell'ispezione è obbligata a bloccare il velivolo a terra. Previsto anche un sistema di sorveglianza degli aeromobili. L' Europa, in effetti, sebbene sviluppi un terzo del traffico globale è interessata soltanto da un decimo degli incidenti. Ciò dipende probabilmente  dall'esistenza di un'agenzia simile alla federal aviation administration (Faa) americana dal nome "European agency for aviation safety" la cui sde si trova a Colonia (Germania). Il suo scopo è quello di assistere il legislatore europeo nello sviluppo di regole comuni per la certificazione di prodotti aeronautici e l'approvazione dell'organizzazione e del personale impegnato nella manutenzione degli aerei.

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09 gennaio 2004
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