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L'importante è non penalizzare il merito...

Il Cobas-Codir vicino alle scelte di Crocetta, ma senza generalizzare. Intanto, l'ex ragioniere generale della Regione...

05 dicembre 2012

"Condividiamo molte delle valutazioni del presidente Crocetta, e siamo al suo fianco nella rivoluzione che vuol portare avanti nella pubblica amministrazione, a cominciare dall'eliminazione delle consulenze e dalla valorizzazione del personale interno. Ma sulla questione dei dirigenti non si deve generalizzare, c'è gente cui viene riconosciuto il salario accessorio per fare le parole crociate, ma c'è anche chi svolge a pieno il proprio compito e con grande responsabilità. Il governo intervenga in maniera decisa su chi non fa nulla, e premi invece chi raggiunge gli obiettivi". Lo dicono Marcello Minio e Dario Matranga, segretari del Cobas/Codir, il sindacato più rappresentativo dei dipendenti del comparto della Regione siciliana in merito alla decisione della giunta di governo di tagliare il salario accessorio dei dirigenti regionali (LEGGI).

Il Cobas/Codir denuncia che alcuni contratti dei dirigenti generali "sono stati fatti in fotocopia" e che "non esiste un criterio oggettivo per valutare il loro operato, così come quello del personale". "In Piemonte e in Liguria per esempio - affermano - la valutazione viene fatta da organismi esterni e tutto confluisce in una banca dati. In Sicilia invece c'é ancora il califfo che decide chi deve e chi non deve guadagnare mille euro in più. Servono regole e trasparenza". Il sindacato, che ha chiesto un incontro a Crocetta, intravede un pericolo: "Attenti ai tagli indiscriminati, si rischia di paralizzare ulteriormente la macchina amministrativa, già mortificata dalle scelte di Lombardo".

Intanto, scoppia il caso Bossone. Qualche giorno fa, infatti, il governatore siciliano Rosario Crocetta ha rimosso l'ex ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone, con un passato da presidente della Banca centrale di San Marino. Bossone ha annunciato che intraprenderà "ogni azione" a tutela dei suoi diritti respingendo le accuse di cattiva gestione della ragioneria, che ha guidato negli ultimi nove mesi su incarico dell'ex presidente Raffaele Lombardo. "Sui media locali e per vie ufficiose - ha detto Bossone all’ANSA - si sono diffuse voci secondo le quali, da ragioniere generale, avrei lanciato l'allarme sui conti della Regione troppo tardivamente, sarei stato responsabile di decisioni di spesa eccessive e avrei persino attentato all'autonomia della Regione, complottando per far 'commissariare' la Sicilia".
Bossone ha sottolineato che "riguardo alle attività gestionali da me svolte in seno all'amministrazione regionale, qui posso solo affermare di aver ispirato la mia azione al rispetto dei criteri di merito, al rafforzamento delle strutture e al contenimento delle interferenze esterne (politico-clientelari) sulle scelte amministrative". E ha annunciato che sta predisponendo "un dettagliato promemoria" di "quanto ho fatto in tal senso".

Inoltre, l’ex ragioniere generale ha spiegato di avere appreso della sua rimozione dall'incarico da un sito d'informazione, pur avendo ottenuto, in precedenza, rassicurazioni dal governo sulla prosecuzione della sua attività al dipartimento Finanze. Dice Bossone: "Nella tarda mattinata del 22 novembre scorso apprendevo da un sito internet che il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, aveva appena tenuto una conferenza stampa nel corso della quale aveva comunicato di avermi rimosso dall'incarico di ragioniere generale e dirigente ad interim del dipartimento finanze e credito dell'assessorato all'Economia". E ciò "nonostante la volontà di confermarmi da lui stesso più volte manifestata pubblicamente e privatamente sino a poche ore prima". Poi, ha aggiunto, "il provvedimento mi veniva notificato a fine giornata, con effetto immediato, e collegava la mia rimozione all'intendimento del nuovo governo regionale di avviare un processo di riorganizzazione amministrativa".

[Informazioni tratte da ANSA, LiveSicilia.it]

 

 

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05 dicembre 2012
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