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L'incubo peggiore divenuto realtà

La Procura di Ragusa rompe gli indugi sulla morte del piccolo Andrea Loris Stival: "E' stato omicidio volontario". Smentita, al momento, l'ipotesi di violenza sessuale

01 dicembre 2014

AGGIORNAMENTO - "Il bambino è stato strangolato", è stato l'incipit del capo della procura, che in mattinata ha riunito polizia e carabinieri per un vertice di circa due ore, cui ha partecipato anche il titolare dell'indagine, il sostituto Marco Rota. "Allo stato attuale le indagini, svolte con grandissima dedizione da polizia e carabinieri, hanno consentito di individuare la causa della morte in asfissia da strangolamento - ha spiegato procuratore Carmelo Petralia -, alla quale è seguita una precipitazione da circa 2,5 metri". Smentita, al momento, l'ipotesi della violenza sessuale: "Al momento risulta infondata la presenza di segni di violenza a scopo sessuale", si legge in un comunicato diffuso da Petralia che po ha aggiunto: "La procura indaga per sequestro di persona e omicidio, ma al momento non vi sono persone iscritte nel registro degli indagati".

Sabato mattina, come ogni giorno, la mamma lo aveva accompagnato davanti alla scuola. Purtroppo però, il piccolo in classe non è mai entrato. Da quel momento si sono susseguite ore di speranza e di febbrili ricerche, un intero paese in strada con la foto del bambino in mano. Poi, nel pomeriggio di sabato, l’orrenda scoperta: Andrea Loris Stival, che aveva otto anni, è stato trovato morto in un appezzamento di terreno vicino ad un vecchio mulino abbandonato.
È accaduto in provincia di Ragusa, a Santa Croce di Camerina.
Il padre del piccolo, 30 anni, milanese, è un autotrasportatore, mentre la mamma, 25 anni, siciliana, è casalinga. Il bambino frequentava la terza elementare.

L’allarme sulla scomparsa è stato dato ai carabinieri dalla stessa madre quando, una volta andata a prenderlo a scuola, alle 12.45, ha appreso dagli insegnanti che in realtà il bimbo non aveva partecipato alle lezioni. Subito è scattata una vasta battuta in tutta la zona con le unità cinofile. Ai cani è stato fatto annusare il pigiama che il bambino aveva indossato la notte scorsa, ma a trovare il suo corpo senza vita, a Scoglitti Punta Braccetto, località del Ragusano che dista 3,4 chilometri dalla scuola di Santa Croce Camerina frequentata da Andrea Loris, è stato infine un cacciatore. L’uomo, secondo quanto ha dichiarato, non si trovava lì per caso: si era mobilitato, con alcuni amici, per dare una mano nelle ricerche.
"Ero a casa seduto sul divano davanti la televisione", ha raccontato Orazio Fidone, "e mia moglie mi ha chiesto di organizzarmi con altri cacciatori, come me, per cercare il bambino. E così ho fatto. Mi sono diretto da solo, in attesa di coinvolgere altre persone, d’istinto, verso la zona del vecchio mulino. Mi sono affacciato su un canalone tra le canne", ha ricostruito parlando coi giornalisti, "e ho visto il corpo del bimbo esamine. Ho gridato prima a squarciagola e poi ho telefonato ai carabinieri: erano le 16.55. Nel frattempo è arrivata un’auto della polizia". "Se avessi potuto dare la mia vita a quel bambino - ha detto l’uomo - lo avrei fatto".

È ancora tutta da chiarire la dinamica della tragedia. Nessuna pista viene esclusa dagli investigatori e in mattinata è previsto un vertice per fare il punto della situazione, a cui seguirà un incontro in Procura. A mezzogiorno possibile conferenza stampa.
Purtroppo però, dagli esami medico legali sin qui compiuti emergerebbe che il piccolo Andrea Loris Stival avrebbe subito violenza sessuale.
La Procura di Ragusa ha quindi rotto gli indugi: si tratta di omicidio volontario. Mettono dei 'paletti' il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota, sottolineando che "il fascicolo è aperto a scopo cautelare e senza indagati", ma segna la via seguita nelle indagini.
La Procura di Ragusa conferma che tra le ipotesi al vaglio dell'inchiesta c'è anche quella della pedofilia. Anche se al momento non sarebbe una pista privilegiata. Ma, fortemente attenzionata. Nessuna conferma nemmeno sul fatto che il ragazzo sia deceduto in un altro posto e poi trasferito nel canalone del Mulino Vecchio.

Secondo fonti investigative, ci sono esami medico-legali che ancora non riescono a chiarire con certezza la dinamica dell'accaduto. "Abbiamo bisogno di approfondire alcune analisi - ha detto il procuratore Petralia - prima di poter dire con certezza cosa sia accaduto. Stamattina vedrò il medico legale e gli investigatori per fare il punto sulla situazione".
Una inchiesta senza indagati, ripete la Procura, anche se la polizia ha sequestrato l'auto di Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo. Un sequestro dovuto al fatto, dicono fonti investigative, "che l'auto del cacciatore era in zona e tutta l'area del ritrovamento è sotto sequestro". Lo stesso Fidone ha spiegato ieri  in serata di trovarsi in questura, a Ragusa, "per collaborare alle indagini. Per questo ho messo la mia auto a disposizione degli investigatori. La mia intenzione è di chiarire tutto nel più breve tempo possibile". E ha aggiunto: "Ho cercato il bambino in quel posto perché pensavo che era una zona dove nessuno sarebbe andato. La mia disponibilità a collaborare è massima".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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01 dicembre 2014
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