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L'Italia invecchia...

Secondo i dati Istat la Nazione continua ad invecchiare mentre calano le nascite

16 novembre 2012

L'Italia continua a invecchiare. Secondo i dati provvisori del bilancio demografico della popolazione residente dell'Istat, sono stati 546.607 gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2011, circa 15 mila in meno rispetto al 2010. Il dato conferma la tendenza alla diminuzione delle nascite avviatasi dal 2009. Il calo delle nascite è causato per lo più alla diminuzione dei nati da genitori entrambi italiani, quasi 40 mila in meno rispetto al 2008.
Anche i nati da almeno un genitore straniero, che hanno continuato ad aumentare al ritmo di circa 5 mila l'anno fino al 2010 sostenendo la ripresa della natalità in Italia, nel 2011 mostrano una diminuzione dovuta al calo di circa 2 mila nati da coppie miste. I nati da genitori entrambi stranieri, invece, sono ancora aumentati, anche se in misura più contenuta rispetto agli anni precedenti e ammontano a 79 mila nel 2011 (il 14,5% del totale dei nati). Se a questi si sommano anche i nati da coppie miste si ottengono 106 mila nati da almeno un genitore straniero (il 19,4% del totale delle nascite).

Considerando la composizione per cittadinanza delle madri straniere, ai primi posti per numero di figli si confermano le romene (18.484 nati nel 2011), al secondo le marocchine (13.340), al terzo le albanesi (9.916) e al quarto le cinesi (5.282).
Quasi il 7% dei nati nel 2011 ha una madre di almeno 40 anni, mentre prosegue la diminuzione dei nati da madri di età inferiore a 25 anni (il 10,9% del totale). "La posticipazione della maternità - aggiunge l'Istat - è ancora più accentuata per le italiane: ormai la proporzione di nascite da madri con meno di 25 anni e con più di 40 anni si equivale (8%)".
Sono circa 134 mila i nati da genitori non coniugati nel 2011, valore in linea con quello dell'anno precedente. Tuttavia, a causa della forte diminuzione dei nati da coppie coniugate il loro peso relativo è aumentato dal 23,6% del 2010 al 24,5% del 2011. Al Centro-nord, in particolare, i nati da genitori non coniugati sono il 30% e si supera questa quota in molte aree (47% nella Provincia Autonoma di Bolzano, 37% in Emilia-Romagna e Valle d'Aosta, 35% in Liguria, 34% in Toscana e 32% in Piemonte).

Anche il numero medio di figli per donna è in diminuzione e scende a 1,39 nel 2011 (1,30 figli per le cittadine italiane e 2,04 le straniere). L'incremento delle nascite che si è riscontrato a livello nazionale tra il 1995 e il 2008 "è stato il risultato di opposte dinamiche territoriali: l'aumento dei nati si è registrato solo nelle regioni del Centro e del Nord, mentre al Sud e nelle Isole è proseguito il fenomeno della denatalità". In particolare, prosegue l'Istat, in tale periodo nelle regioni del Centro e del Nord si sono osservati incrementi compresi tra l'11% del Trentino-Alto Adige e il 30% della Lombardia. Un caso a parte è quello dell'Emilia-Romagna, che a metà degli anni Novanta mostrava il livello di fecondità più basso e che ha fatto registrare al 2008 oltre il 50% di nati in più. Nelle regioni del Mezzogiorno, al contrario, tra il 1995 e il 2008 è continuata la riduzione delle nascite con valori compresi tra -5% della Sardegna e -21% della Basilicata.

A partire dal 2009 in tutte le aree del Paese si registra un calo delle nascite. "Il fenomeno - viene rilevato - è in parte riconducibile a un effetto 'strutturale': infatti, stanno via via uscendo dall'esperienza riproduttiva le baby-boomers, ovvero le generazioni di donne nate a metà degli anni '60, molto più numerose delle generazioni più giovani che via via raggiungono le età feconde, convenzionalmente fissate dai demografi tra 13 e 50 anni. Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale andando a riempire i 'vuoti' di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per età delle donne italiane. Inoltre, le cittadine straniere fanno in media più figli delle donne italiane".
Negli ultimi anni si nota, tuttavia, "una diminuzione della fecondità delle donne straniere. Quindi, a meno di una inversione di tendenza verso un deciso aumento della fecondità delle donne italiane, al momento difficile da immaginare, la diminuzione delle nascite è destinata ad accentuarsi". [Adnkronos/Ign]

 

 

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16 novembre 2012
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