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La convivenza tra delfini e pesca professionale è possibile

Il team di Life Delfi chiede la collaborazione degli esasperati pescatori delle isole Eolie

30 novembre 2021
La convivenza tra delfini e pesca professionale è possibile
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Nei giorni scorsi il Co.Ge.P.A., un consorzio di pescatori eoliani che raggruppa 119 imbarcazioni, ha inviato una lettera alle autorità della Regione Siciliana con la quale fanno sapere che 50 pescatori depositeranno la loro licenza agli Uffici marittimi con la causale "Delfini, una calamità naturale inarrestabile", e quindi di sospendere la pesca del totano denunciando "perdite del 60-70%".

I pescatori, esasperati dalle perdite provocate dai delfini che si cibano del loro pescato, hanno spiegato che "non esiste nessuna possibile alternativa per fare desistere i delfini", "i dissuasori di ultima generazione non fanno altro che divenire una fonte di richiamo".

A seguito di questa lettera, Monica Biasi, biologa marina, presidente dell'associazione Filicudi Wildlife Conservation partner del progetto europeo "Life Delfi", coordinato da CNR-IRBIM e a cui collabora anche Legambiente, ha lanciato un forte appello con il quale sottolinea che esiste una convivenza possibile tra delfini e pesca professionale.

"I delfini sono un patrimonio di biodiversità del mar Mediterraneo, e anche delle acque delle Isole Eolie, in Sicilia, dove sono presenti due specie di delfini, il tursiope e la stenella striata, con popolazioni stanziali nell'area, quella del tursiope a forte rischio di estinzione. E in quanto tali vanno tutelati e non etichettati come una calamità naturale inarrestabile. Non solo per la loro importanza ecologica ma anche soprattutto per il ruolo che animali carismatici come i delfini possono avere nell'ottica del turismo sostenibile. L'utilizzo dei pingers, i dissuasori acustici, e l'uso di attrezzi da pesca alternativi insieme allo sviluppo di nuove attività economiche alternative non danneggiabili da parte dei delfini insieme allo sviluppo di attività economiche per i piccoli pescatori sono la strada da seguire. Stiamo lavorando sul territorio collaborando con molti pescatori e faremo il possibile per aiutarli a ridurre le interazioni con i delfini e agevolarli nel percorso di riconversione dei mestieri".

Life Delfi

Il team di Life Delfi, che da circa due anni sta lavorando per ridurre le interazioni tra i delfini e le attività di pesca, ritiene possibile e necessaria una convivenza tra delfini e pescatori. "Le proteste dei pescatori confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, l'importanza del progetto Life Delfi, le cui attività in campo sono cominciate la scorsa estate e potrebbero aiutare i pescatori a superare i problemi con i delfini". In che modo?

Dissuasori acustici di ultima generazione

A spiegarlo è Alessandro Lucchetti, ricercatore del CNR-IRBIM e coordinatore del progetto: "Siamo consapevoli delle difficoltà, e soprattutto delle perdite economiche, patite dai pescatori a causa delle incursioni dei delfini. È proprio per questo che è nato il progetto Life Delfi. Stiamo testando e distribuendo i Did, pingers di ultima generazione, in grado di attivarsi solo in caso di rilevamento della presenza di delfini in modo tale da non fare abituare i cetacei al suono e vanificare gli sforzi. Inoltre stiamo lavorando per svilupparne altri più performanti. Abbiamo già ascoltato i pescatori, in decine di interviste effettuate dai nostri partner, e sono in tanti ad averci fornito informazioni utili e la disponibilità a installare sulle loro reti i pingers e utilizzare le nasse a basso impatto ambientale".

Sì perché i risvolti negativi esistono anche per i cetacei che, avvicinandosi in maniera opportunista alle reti per depredare il pescato, in tanti casi finiscono vittime delle catture accidentali (by catch). Le statistiche degli ultimi tempi parlano chiaro: in media sono circa 200 i delfini spiaggiati sulle coste italiane, e nella maggior parte dei casi la causa della loro morte è proprio il by catch.

Dolphin watching

"Ma c'è di più. Life Delfi prevede il coinvolgimento dei pescatori nel Dolphin watching, un'attività economica alternativa molto interessante per cui i delfini da minaccia potranno diventare una vera e propria risorsa", dichiara Federica Barbera dell'Ufficio Biodiversità e Aree protette di Legambiente.

"Abbiamo già raccolto l'adesione di alcuni pescatori che vogliono optare per la riconversione della loro attività di pesca in altre attività con i turisti; su questo tema è necessario un cambio di marcia da parte della Regione Sicilia che potrebbe sfruttare i fondi europei Feampa", continua Lucchetti, "da un lato si avrebbe una riduzione dello sforzo di pesca e dall'altro un'attività economica alternativa per i pescatori, con ottime prospettive future e un turismo sempre più responsabile e attento alle tematiche ambientali". L'invito è quello di credere nelle nuove tecnologie e nel lavoro certosino dei ricercatori che proprio in questo periodo stanno lavorando per implementare i pinger esistenti.

lifedelfi.eu

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30 novembre 2021
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