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La Corte europea per i diritti dell'uomo condanna la Regione

07 novembre 2001
Argomento delicato quello delle pensioni.

La Corte europea per i diritti dell'uomo ha condannato la Regione Siciliana.

Con una decisione del diciotto ottobre scorso, è stato accolto infatti il ricorso di un dipendente a riposo, che lamentava la mancata liquidazione di alcune somme da parte del Fondo di quiescenza.

La Corte europea ha condannato l'amministrazione regionale al pagamento di una cifra pari al 700 per cento, rispetto al credito iniziale vantato dal pensionato.
Sono stati infatti riconosciuti al ricorrente anche gli arretrati, gli interessi legali, i danni morali e tutte le spese giudiziarie sostenute nel lungo iter fra corti e tribunali.

E' comunque un credito di pochi milioni di lire, quello che dovrà essere liquidato all'ex dipendente regionale che si è appellato alla Corte per i diritti dell'uomo.
Ma nel varco aperto con l'accoglimento di questo ricorso, potrebbero inserirsi centinaia di pensionati che in questi anni hanno alimentato un enorme contenzioso con il Fondo di quiescenza, finito più volte sotto la lente d'ingradimento della magistratura ordinaria e della Corte dei Conti.

La Regione potrebbe essere costretta a liquidare somme per decine di miliardi. La decisione che giunge da Bruxelles, insomma, rischia di incidere pesantemente sulle casse non proprio floride della Regione.

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07 novembre 2001
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