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La Digos ha arrestato tredici ultras del Catania.

Sono accusati di far parte di un gruppo che aveva come obiettivo quello di ''aggredire i poliziotti''

16 aprile 2008

La Digos di Catania ha arrestato tredici giovani accusati di aver fatto parte di un gruppo di tifosi, il gruppo ultras Associazione non riconosciuta (Anr), che avrebbe organizzato e commesso violenze durante diversi incontri di calcio, compreso il derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007 quando durante gli scontri scoppiati davanti allo stadio "Massimino" morì l'ispettore di polizia Filippo Raciti.
I tredici arrestati non sono comunque accusati dell'omicidio del poliziotto.

Il gruppo deve rispondere invece di associazione a delinquere finalizzata alla turbativa di manifestazioni sportive, come contestatogli dal gip Antonino Fallone che ha emesso gli ordini di custodia cautelare su richiesta del procuratore aggiunto Renato Papa e dei sostituti Bonomo, De Simone e Sorrentino. I provvedimenti sono stati eseguiti nell'ambito dell'operazione denominata "Non stop" (perché partita dopo i tragici fatti del febbraio 2007), e due di essi sono stati notificati in carcere a indagati già detenuti per altri reati, mentre dieci sono stati arrestati a Catania e uno a Roma. Quest'ultimo, Marco Lento, originario di Lametia Terme, vive e risiede nella capitale ma farebbe parte attiva dell'Anr. Secondo l'accusa Lento si sposterebbe per le partite del Catania per prendere parte agli scontri con le forze dell'ordine.

Il motto del gruppo era: "Noi allo stadio vinciamo sempre perché ci andiamo non per vedere la partita ma per aggredire i poliziotti". Dalle intercettazioni gli investigatori della Digos hanno raccolto anche frasi che contengono risultati come, per esempio, "2-0", ma che non si riferivano alla partita di calcio ma al numero di poliziotti feriti. Così, secondo l'accusa, per loro gli scontri con la morte di Raciti, alla quale gli indagati sono estranei, finirono 1-0.
Tra i 13 arrestati anche il capo del gruppo Anr, Giovanni Calvagna di 28 anni, personaggio noto negli ambienti degli ultras catanesi con il soprannome di "Koala", e che era stato interrogato nell'ambito dell'indagini sul caso Raciti.
Il processo comincerà la prossima settimana, il 23 aprile, davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Catania.

[Informazioni tratte da La Sicilia.it, Repubblica.it, Corriere.it]

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16 aprile 2008
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