Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La Dr Motor di Termini Imerese

Firmati gli accordi tra le parti al ministero dello Sviluppo economico: lo stabilimento Fiat passa all'azienda molisana

02 dicembre 2011

Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese passa alla Dr Motor di Massimo Di Risio. È quanto sanciscono i due accordi firmati ieri al ministero dello Sviluppo economico tra tutte le parti coinvolte. Così, dopo 41 anni il Lingotto lascia il sito siciliano, avviando come ultimo atto la cassa integrazione straordinaria per tutti i 1.566 dipendenti. E a Termini arriva la molisana Dr, che diventa il "secondo produttore italiano di automobili".

Si chiude così una partita complessa, iniziata nel 2009 quando l'ad della Fiat aveva annunciato la chiusura dello stabilimento, e proseguita con una lunga serie di incontri, di proteste da parte dei lavoratori, fino a raggiungere la formalizzazione delle intese messe a punto nelle ultime settimane.
Oltre sette ore di riunioni per mettere nero su bianco sia l'abbandono di Fiat sia l'insediamento di Dr. La giornata si è divisa in due round. Il primo tavolo ha visto protagonista il Lingotto, con la definizione dell'intesa è passata per il superamento di due nodi: uno formale, l'attribuzione della responsabilità ai sindacati di quelli che venivano definiti licenziamenti e non mobilità incentivate finalizzate ai pensionamenti; e l'altro sostanziale, impedire, attraverso una clausola di salvaguardia, che le nuove regole sulle pensioni potessero compromettere l'accordo. Il resto dell'intesa non ha fatto altro che ribadire quanto sancito sabato scorso, ovvero l'accompagnamento alla pensione per 640 lavoratori (22.850 l'incentivo previsto per ciascuno nei quattro anni di mobilità).
Il pomeriggio, invece, è stato dedicato a Dr, con i metalmeccanici della Cgil che hanno sciolto la riserva e sottoscritto il testo insieme alle altre organizzazioni sindacali, gli enti locali e il ministero. Di Risio si è impegnato a riassumere da Fiat tutti i 926 lavoratori rimasti della Fiat entro la fine del 2013, ovvero del periodo coperto dalla cassa. In cambio l'impianto finora del Lingotto diventerà proprietà di Di Risio.
Il combinato disposto delle due intese chiude così la vertenza aperta al ministero dello Sviluppo economico su Termini Imerese e seguita da Invitalia. Anche se adesso, spiega lo stesso advisor del ministero, inizieranno gli incontri con le altre quattro aziende che sono impegnate nella riqualificazione del polo industriale palermitano (Biogen, Lima group, Newcoop e Medstudios).

I sindacati sono usciti dal dicastero di via Veneto piuttosto soddisfatti. Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha sottolineato come il risultato di ieri sia stato il frutto "dell'impegno e delle lotte dei lavoratori". Secondo il segretario generale della Uil, Rocco Palombella, lo stabilimento ha l'opportunità di "rivivere". Sulla stessa linea il segretario nazionale della Fim, Bruno Vitali, che ha definito "buono l'accordo raggiunto" e ha spiegato come il congelamento dei requisiti pensionistici varrà per tutti i lavoratori interessati da accordi sulla mobilità firmati prima dell'arrivo della riforma. Il segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, Antonio D'Analfo, ha voluto ricordare il faticoso percorso compiuto: "Oggi abbiamo trovato la quadra di una trattativa complessa, raggiungendo un obiettivo non scontato", ovvero, ha sottolineato il leader della Fismic, Roberto Di Maulo, "la salvaguardia dei lavoratori". Positivi anche i commenti dei numeri uno di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Raffaele Bonanni, mentre più scettico è sembrato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: "Non è stata una vittoria. Lo sarebbe stata solo se avessimo fatto un accordo simile a quello di Pomigliano".

Soddisfatto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. "Adesso parte una nuova stagione nella storia del settore automotive di Termini Imerese e del suo indotto industriale. Siamo certi - ha detto il governatore - che i nuovi insediamenti produttivi sapranno dare nuove certezze e ben produrre, garantendo agli operai di Termini quel futuro cui hanno diritto e per cui la Regione è stata al lavoro senza sosta. Questo governo ha svolto un ruolo delicato e fondamentale nella gestione della crisi, con chiari e precisi impegni finanziari avviati e già operativi per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese: 150 milioni di euro destinati a rafforzare le infrastrutture e altri 200 milioni che serviranno a supportare l’insediamento di nuove attività produttive. Altri 45 milioni serviranno come incentivo alla rioccupazione dei lavoratori e 10 milioni sono disponibili per l’aggiornamento professionale e la riqualificazione del personale". "La Regione - ha concluso Lombardo - ha già attivato tutte gli strumenti finanziari utili ad attrarre nell’area iniziative imprenditoriali, immaginando anche la diversificazione produttiva e dimensionale. Siamo sempre stati al fianco dei lavoratori di Termini Imerese in ogni momento di questa lunghissima crisi, sostenendoli nelle loro legittime forme di protesta e aiutandoli anche quando, per due volte, hanno voluto essere presenti a Roma per manifestare. Inoltre, pochi giorni fa, la giunta di governo ha stanziato un bonus straordinario di 1,5 milioni di euro per sostenere le famiglie degli operai".

Un grazie a tutti è arrivato da Massimo Di Risio che sottolinea come sia nata "una nuova Dr", ora non più "assemblatore" ma "costruttore di automobili totalmente Made in Italy, di fatto il secondo costruttore italiano di automobili in grado di dare nuovo impulso al mondo del lavoro in Italia".
"L'accordo è frutto della fattiva sinergia tra tutte le parti coinvolte nella trattativa, che hanno garantito in questi mesi un confronto costruttivo in un clima di piena collaborazione" ha detto Di Risio sull'accordo tra l'azienda e i sindacati. "Parte da oggi - ha aggiunto l'imprenditore molisano - una nuova fase per DR Automobiles Groupe, che si avvia verso un processo di rinnovamento volto a creare un nuovo assetto che, come previsto dal piano, ci permetterà di rispettare i tempi programmati e raccogliere le sfide future del mercato. In questo contesto - ha concluso Di Risio - mi preme mandare un sentito ringraziamento al ministero dello Sviluppo Economico, all'advisor Invitalia, alla Regione Sicilia, ai sindacati e alla Fiat".

Massimo Di Risio e il Piano industria Dr Motors - Dal 1 gennaio 2012 la Dr Motor subentrerà a Fiat nello stabilimento di Termini Imerese dando inizio al piano di riconversione industriale e dalla fine del 2012 inizieranno ad uscire dallo stabilimento le prime nuove automobili DR, tutte made in Italy.

Ma chi è Massimo Di Risio? Il protagonista della riqualificazione dello stabilimento di Termini Imerese ha 51 anni, è molisano, ed è stato il primo, nel 2006, a lanciare sul mercato un Suv italiano assemblando componenti da tutto il mondo, soprattutto cinesi. L'anno scorso ha venduto circa 10 mila auto e altrettante sono quelle previste per il 2011, con un giro d'affari per il gruppo, inclusa la loro mega-concessionaria multimarca, intorno ai 150 milioni di euro. "Siamo una start up, gli utili sono ancora risicati ma ci sono sempre stati", rilevava Di Risio in un'intervista al Corriere della Sera di settembre. Insomma, l'intenzione del presidente della Dr (ex corridore automobilistico), è quella di sfruttare il porto del sito siciliano per l'approdo dall'Asia dei pezzi da assemblare e così irrompere nel mercato.
Quando la molisana Dr Motor si è fatta avanti come sostituta di Fiat per la produzione di auto nel sito siciliano, è stata accolta con molta prudenza, restando a lungo in stand by prima di entrare nella short list delle aziende selezionate da Invitalia, l'advisor del ministero dello Sviluppo economico. D'altra parte la proposta del patron della Dr, Massimo Di Risio, è arrivata a febbraio di quest'anno in ritardo rispetto alla scadenze decise dal dicastero. Alla fine, però, è stata considerata l'unica offerta automotive valida, scavalcando le manifestazioni di interesse della De Tomaso di Gian Mario Rossignolo (per produrre auto di lusso) e della Sunny Car del finanziere siciliano Simone Cimino, che nel giugno scorso è finito in carcere per operazioni finanziarie giudicare irregolari.
Il piano industriale di Dr Motor è ambizioso: prevede 60 mila vetture annue a regime nel 2017, con il primo lancio sul mercato nel 2013; investimenti per 110 milioni di euro; assunzioni a iniziare dal 2012, con un pacchetto iniziale di 241 nuovi posti (561 nel 2013, 909 nel 2014, 1.272 nel 2015 e 1.312 nel 2016). Lo scorso settembre Di Risio aveva parlato di ben quattro modelli da far uscire fuori da Termini: "Una city car, una simil Punto (segmento B), una simil Bravo (segmento C) e un Suv, quello che oggi facciamo a Macchia d'Isernia".

Termini Imerese: gli altri protagonisti - Oltre a Dr Motor sono altre quattro le aziende scelte dal ministero dello Sviluppo economico per succedere alla Fiat nel sito palermitano di Termini Imerese. A Di Risio infatti si affiancano altre proposte di riqualificazione che si inseriscono in un quadro più ampio, che fa riferimento a tutto il polo industriale e non solo alla fabbrica in senso stretto.
Si tratta, quindi, di cinque imprese. Tre di queste: Dr, Lima Group e Biogen, sono realtà, spiegava il ministero qualche mese fa, "selezionate sulla base del rispetto degli adempimenti procedurali, della qualità progettuale e della solidità finanziaria". Complessivamente le tre investiranno, sottolineava sempre il dicastero di Via Veneto rendendo nota la scelta, "341 milioni di euro, ottenendo agevolazioni pubbliche pari a 67 milioni (a cui si aggiungono le agevolazioni regionali per l’occupazione e la formazione) e impiegheranno a regime 1.500 addetti". Le altre due aziende sono Newcoop e Medstudios che "investiranno 20 milioni per un’occupazione complessiva di 150 dipendenti".
Nel dettaglio, Biogen è una joint venture attiva nel campo delle energie da biomasse, che prevede, in particolare, la lavorazione di oli vegetali per un’offerta che potrebbe dare un posto a circa 70 persone. Lima Group è un’azienda del settore elettromedicale, produce protesi sanitarie, che intende investire nell’area circa 60 milioni di euro e creare occupazione per 120 persone. Mentre Medstudios realizza studi cinetelevisivi e Newcoop è una piattaforma logistica per la grande distribuzione.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, €conomiaSicilia.com]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

02 dicembre 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia