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La Grande Opera ''Ponte sullo Stretto'': l'entusiasmo, l'ottimismo, la speranza e la cautela

Berlusconi: ''Ci sarà il boom delle Grandi Opere''. Vigna: ''Il Ponte è cosa ghiotta per la mafia''

23 febbraio 2004
C’è sempre ottimismo nelle parole del presidente del consiglio, perché è l’ottimismo quello che ci vuole quando si è "scesi in campo", per sconfiggere i sinistri ladri di professione che sono i politici, e consigliare, tramite la televisione, le giuste tattiche nel calcio che è lo sport più amato dagli italiani.

Grazie al ''lavoro fantastico'' del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Lunardi, siamo ''vicini al traguardo dell'apertura del 40% dei cantieri per le grandi opere previsto dal piano decennale''. Queste sono state le etusiastiche affermazioni di Silvio Berlusconi parlando a Porta a Porta una decina di giorni fa.
''Ci sarà quest'anno lo scoppio delle grandi opere'', annuncia raggiante Berlusconi in occasione di una conferenza stampa pochi giorni fa, spiegando che, il precedente governo aveva lasciato come eredità ''cassetti vuoti o con opere ormai superate''.
Avendo fatto facili polemiche (lo ammettiamo, ndr) ed evitando ogni altro commento, notiamo che il cavaliere ritorna con la politica alla sua professione principale (che in realtà non ha mai abbandonato), quella di imprenditore edile. E dopo Milano 2, con le Grandi Opere, spera di fare Italia 2.
Fra le Grandi Opere, ne spicca una su tutte,  il famigerato Ponte sullo Stretto, che sembra diventare sempre di più una realtà.

In queste settimane prende il via, infatti, la selezione per il general contractor che costruirà il Ponte, mentre la società incaricata, la Stretto di Messina Spa, si appresta a reperire sui mercati internazionali 3 miliardi di euro di capitali privati.
''La convenzione appena firmata tra la Stretto di Messina e il ministero delle Infrastrutture - ha detto dall'amministratore delegato della Stretto spa, Pietro Ciucci - è un documento fondamentale che permette di avviare una raccolta di 3 miliardi di euro sui mercati internazionali''. Ciucci ha inoltre annunciato che nelle prossime settimane partira la gara per la selezione del general contractor, con la pubblicazione del bando relativo alle caratteristiche del contraente generale, riconfermando la data di fine 2005 per l'apertura dei primi cantieri. Non solo. ''Dal piano finanziario allegato alle convenzione si evince che già dal primo anno di gestione del Ponte, nel 2012, i conti di gestione chiuderanno in utile, a ulteriore dimostrazione dell'equilibrio economico dell'iniziativa'' ha aggiunto Ciucci.

Bisogna comunque tenere ben presente che il Ponte sullo Stretto è il ponte più lungo del mondo e che costerà 4,6 miliardi di euro, di conseguenza salta agli occhi che si tratta di una delle occasioni più ghiotte (in assoluto) per le organizzazioni criminali.
"La nostra opinione è che la criminalità organizzata non sia interessata tanto alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, che richiede alte tecnologie, quanto alle infrastrutture, in relazione alle quali la nostra attenzione e già massima". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Piero Luigi Vigna, parlando con i giornalisti.

"I lavori per la realizzazione del ponte - ha aggiunto Vigna - dovranno essere affidati ad un general contractor estremamente capace a livello nazionale ed internazionale e sul quale saranno fatte tutte le indagini e le osservazioni necessarie. Per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture, argomento che ci interessa molto di più, stiamo già facendo un lavoro di monitoraggio molto approfondito per verificare, per esempio, se ci sono stati trasferimenti delle proprietà dei terreni interessati. In questo senso c'è già un accordo tra le Procure di Reggio Calabria e Messina e c'è un gruppo di lavoro, presieduto dai Ministri dell'Interno e delle Infrastrutture ed al quale partecipano la Procura antimafia, la Dia e l'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, che seguirà tutte le fasi della realizzazione dei lavori".

Quindi, per quanto riguarda il Ponte, è più la cautela e l'attenzione che deve emergere, piuttosto che un demagogico e televisivo ottimismo.

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23 febbraio 2004
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