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La melamina è arrivata fino a Catania

Sequestrati dalle Fiamme gialle di Catania circa 900 kg di alimenti cinesi malconservati

20 ottobre 2008

Un supermarket con circa 900 chilogrammi di alimenti cinesi e 5,5 tonnellate di prodotti caseari scaduti in un'azienda locale sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza di Catania a Lineri, popolosa frazione di Misterbianco (CT). Le Fiamme gialle hanno sequestrato due locali e denunciato quattro persone, due cinesi e due italiani. I sigilli sono stati posti a due punti vendita attigui.

Nel primo, dove lavoravano i due orientali, sono state sequestrate grandi quantità di milk drink, caramelle 'White rabbit', biscotti, confezioni di uova e verdure, bevande a base di latte, nelle quali sono state trovate tracce di melamina. Trovati in cattivo stato di conservazione anche carni e pesce di origine asiatica: ben 886 chili le derrate alimentari malconservate.
La melamina è una sostanza chimica che normalmente dovrebbe essere utilizzata nella fabbricazione di colle o resine e che invece in Cina è stata introdotta in alimenti molto diffusi, addirittura nel latte per neonati, scatenando allarme per l'estrema pericolosità che ciò comporta. Tutti gli alimenti sono stati sequestrati, per le caratteristiche o per il mancato rispetto di leggi specifiche (non possono essere distribuiti in Italia prodotti alimentari cinesi etichettati come italiani). Erano custoditi, all'interno di scatoloni, in soffitte colme di sporcizia e polvere, insieme con prodotti a base di erbe e tuberi, esposti agli agenti atmosferici e senza alcuna precauzione contro l'inquinamento.
I due cinesi, che non parlano l'italiano ma esclusivamente la loro lingua, sono stati denunciati per frode alimentare. I finanzieri di Catania sono stati collaborati dai medici dell'Ausl 3 di Catania.

In un'altra operazione sono state scoperte 5,5 tonnellate di alimenti irregolari: due catanesi, padre e figlio, titolari di una ditta che produce alimenti prevalentemente per pizzerie, la cui ubicazione è adiacente a quella dei due cinesi, sono stati denunciati perché preparavano derivati caseari con prodotti scaduti.
I due sono stati sorpresi mentre stavano preparando mozzarella con burro ed altri preparati a base di latte, scaduti di validità da diversi anni, in parte tossici. A tradire i due soci sono state le buste del burro scaduto che i militari hanno rinvenuto dentro la spazzatura mentre gli impiegati stavano per gettarli. Così facendo i due rigarantivano una nuova vita commerciale a prodotti alimentari scaduti. Anche in questo caso sono stati sequestrati prodotti caseari scaduti di validità, cagliata, burro, grassi vegetali, caseina e carciofini, per un totale di 5.500 chili di prodotto. [Informazioni tratte da AGI, www.cataniaoggi.com]
 
E gli italiani mangiano sempre meno cinese...
Il 61% degli italiani non ha mai mangiato in un ristorante cinese e il 14% ha smesso di farlo in seguito alla divulgazione della notizia del latte contaminato dalla melamina che ha messo in pericolo la vita di migliaia di bambini in Cina.
Lo dice un'indagine Coldiretti, associazione di rappresentanza dei coltivatori, dalla quale emerge che sale al 75% la percentuale degli italiani che oggi non cenano o pranzano in un ristorante cinese. L'8% degli italiani ha inoltre dichiarato di aver ridotto la frequenza dei ristoranti cinesi, solo il 17% continua ad andarci come o più di prima.
Di fronte all'espandersi dell'allarme sui prodotti cinesi, continua Coldiretti, occorre "estendere l'obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli e permettere l'immediato ritiro dal mercato dei prodotti eventualmente pericolosi".

Nel 2008 le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dalla Cina raggiungeranno il valore di quasi mezzo miliardo di euro: ortaggi e legumi, ma anche pesci, crostacei e molluschi, semi, piante medicinali e frutta. "La Cina - prosegue la nota diffusa dall'associazione - è peraltro il Paese che ha ricevuto dalla Ue il maggior numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge. Su un totale di 2933 notifiche ben 390 sono state rivolte alla Cina, per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute soprattutto a materiali a contatto con gli alimenti per la migrazione non solo di metalli pesanti, ma anche di ammine aromatiche, ftalati e adipati. Numerosi anche i casi di presenza di residui farmaci veterinari o di micotossine". [Adnkronos/Ign]

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20 ottobre 2008
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