La pescabivona è diversa da ogni altro frutto della stessa tipologia
Indicazione geografica protetta (Igp) per il frutto coltivato nella zona dell'Agrigentino
La pescabivona conquista una nuova Indicazione geografica protetta (Igp) per l'Italia e con la sua registrazione entra ufficialmente a far parte della lista di oltre 1200 prodotti protetti dall'Unione europea contro imitazioni o falsi.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue si chiude l'iter che ratifica a livello comunitario che la pesca a polpa bianca, prodotta a Bivona, in provincia di Agrigento, e in altri comuni limitrofi della zona dei Monti Sicani, è diversa da ogni altro frutto della stessa tipologia, prodotto in qualunque altra zona.
Alla pesca bivona, appartengono i quattro ecotipi: murtiddrara, bianca, agostina e settembrina. Il regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.
L’Igp è un marchio che l’Ue attribuisce a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dall'origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un'area geografica determinata.
Per ottenere il marchi, quindi, almeno una fase del processo produttivo deve avvenire in una particolare area. Chi produce Igp deve attenersi alle rigide regole produttive stabilite nel disciplinare di produzione, e il rispetto di tali regole è garantito da uno specifico organismo di controllo.
Attualmente i prodotti siciliani che hanno ricevuto l’Igp sono: il Cappero di Pantelleria; la Pesca di Leonforte; il Pomodorino di Pachino; l’Uva da Tavola di Canicattì; l’Uva da Tavola di Mazzarrone; l’Arancia Rossa di Sicilia; il Limone di Siracusa.