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La Sicilia del Cinema

Il cinema si riforma a livello nazionale, e alla 7a Arte va il compito di fare rinascere i Cantieri culturali alla Zisa di Palermo

17 gennaio 2004
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma del cinema. La riforma Urbani, oltre ad accorpare in un testo unico l’intera disciplina sull’industria cinematografica, introduce un nuovo sistema di valutazione per l’accesso ai finanziamenti pubblici. Si tratta del cosiddetto "reference system", un sistema che "supporterà le tradizionali commissioni nella scelta dei soggetti e dei progetti meritevoli di finanziamento, privilegiando chi nel recente passato ha prodotto cinema di qualità e cinema capace di catalizzare l’attenzione del pubblico". Ciascun progetto verrà ora valutato anche tenendo conto del curriculum del produttore e del cast. Il sistema di "reference" dovrebbe servire a limitare le possibili ingerenze della politica in fatto di finanziamento, "contrapponendo a possibili pregiudiziali di tipo ideologico l’oggettività del curriculum professionale di chi opera nel cinema". Il decreto legislativo, fra le altre novità, introduce nel sistema italiano anche il "product placement", ovvero la possibilità di utilizzare marchi commerciali all’interno del film, ottenendo in cambio introiti pubblicitari.
Il ministro Urbani sostiene che "Questa passaggio non serve a favorire, come qualcuno temeva, i produttori più ricchi, che evidentemente hanno già avuto dal mercato il proprio riconoscimento. Piuttosto serve ad agevolare i produttori più solidi dal punto di vista artistico". 
 
E mentre nel panorama della cinematografia nazionale accade tutto ciò, a Palermo viene affidato proprio al cinema il compito di far rinascere i bistrattati  Cantieri culturali alla Zisa, e precisamente a quella Scuola nazionale del cinema (l’ex centro sperimentale) che sta per venire ad aprire proprio ai Cantieri culturali il suo corso dedicato alla documentaristica, una delle punte di diamante nell’offerta formativa nel settore: dodici posti in tutto. Palermo diventerà così il terzo polo dell’istituto: a Roma resta la fiction, a Torino l’animazione.
Sarà per aprile il primo bando per un numero un po' superiore di allievi, a giugno una sorta di pre-corso con selezione finale, a ottobre l’inizio del corso biennale. Si svolgerà tutto allo Spazio Nuovo, uno dei capannoni già restaurati in occasione del vertice Onu.
Gli ottocento metri quadrati, saranno la sede provvisoria della scuola nell’attesa che sia realizzata quella definitiva, sempre ai Cantieri, praticamente di fronte, nel grande padiglione oggi distrutto.

Tempi brevissimi, "per le attrezzature e gli arredi - assicura il consulente dell’archeologia industriale del sindaco, Mario Vigneri - potremo attingere ai finanziamenti disponibili per la sede definitiva, visto che si tratta di dotazioni che resteranno anche in futuro". Fondi cospicui, oltre dieci milioni di euro, messi a disposizione dalla Regione.
In più c’è che il progetto della scuola del cinema porta con sé la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza (fondamentale, visto che i furti non sono mai mancati) e il recupero delle palazzine vicine all’ingresso secondario dei Cantieri e alla sede dell’associazione Ester Mazzoleni. Novità che fanno dire a Vigneri che "con queste opere il cerchio si chiude. Tutto l’ex mobilificio a quel punto sarà restaurato".

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17 gennaio 2004
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