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La via della Pace e dell'Amore non può ammettere abusi

Papa Francesco, di ritorno dalla Terra Santa, parla di pedofilia, Medioriente e Ior

27 maggio 2014

Papa Francesco la prossima settimana incontrerà e terrà una messa con alcune vittime di pedofilia in Vaticano. L'incontro sarà il primo di questo tipo per un il pontefice, criticato dalle vittime per non aver espresso loro solidarietà personale come ha invece fatto con altre persone. In una nota dell'ufficio del cardinale di Boston Sean O'Malley, organizzatore dell'appuntamento, si afferma che data e dettagli saranno definiti in seguito.
Il Papa ha annunciato l'incontro durante il colloquio di quasi un'ora con i giornalisti a bordo dell'aereo che lo ha riportato in Vaticano dalla Terra Santa. I reporter gli hanno rivolto 11 domande, cui ha risposto con candore e humour.

"Non ci sono privilegi" e "su questa questione dobbiamo andare avanti e avanti. Tolleranza zero" nei confronti degli abusi sessuali su minori commessi da sacerdoti, ha detto ancora il pontefice. Ha rivelato che tre vescovi sono attualmente sotto indagine da parte del Vaticano, per ragioni legate ad abusi sessuali. Non è chiaro se i religiosi siano accusati di aver commesso gli abusi o di aver insabbiato reati commessi da altri. Gli abusi sessuali nei confronti di bambini, ha poi detto, sono un "brutto" crimine che tradisce Dio.
Papa Francesco ipotizza di seguire le orme del predecessore Benedetto XVI e di lasciare il pontificato, se sentirà di non avere più le forze necessarie. "Dobbiamo guardare a lui come a una istituzione: ha aperto una porta, la porta dei papa emeriti. Solo Dio sa se ce ne saranno altri, ma la porta è aperta", ha affermato. Se arriverà il momento, ha spiegato, "farò ciò che il Signore mi dice di fare, pregare e tentare di trovare il volere di Dio. Ma penso che Benedetto XVI non sia stato un caso unico".

Il Papa ha tentato poi di smorzare le aspettative sull'incontro del 6 giugno in Vaticano tra i presidente israeliano e palestinese, Shimon Peres e Mahmoud Abbas. I due leader mediorientali arriveranno per pregare insieme, non per impegnarsi in colloqui di pace, ha detto. "Verremo solo per pregare, poi ognuno tornerà a casa. Ma penso che la preghiera sia importante, pregare insieme lo sia", ha spiegato. Ha aggiunto che inizialmente sperava di organizzare l'incontro a Gerusalemme, ma la sua intenzione è sfumata a causa dei grandi problemi logistici che si sarebbero presentati. I preparativi per l'incontro, ha aggiunto, sono già in corso: un rabbino e un religioso islamico si uniranno a lui nel guidare le preghiere.

Papa Francesco nella conversazione sull'aereo con i giornalisti ha parlaato anche dello Ior. "Nello Ior sono stati chiusi 1600 conti, di persone che non avevano diritto. Lo Ior è per l'aiuto alla Chiesa, hanno diritto vescovi, e diocesi, dipendenti del Vaticano, le loro vedove, le ambasciate, ma niente di più. Non è una cosa aperta. E questo è un buon lavoro, chiudere i conti di chi non ha diritto". La domanda posta riguardava i 15 milioni dello Ior dati alla Lux Vide (la casa di produzione dell'ex presidente della Rai, Ettore Bernabei, che avrebbe ricevuto 15 milioni in obbligazioni su ordine del cardinale Tarcisio Bertone) e gli scandali finanziari. "La questione di quei 15 milioni - ha risposto il Pontefice - è ancora sotto studio, non è ancora chiaro che cosa è accaduto". "Il Signore Gesù - ha ricordato Francesco - una volta ha detto ai suoi discepoli: è inevitabile che ci siano scandali, siamo umani e peccatori tutti. Il problema è evitare che ce ne siano di più. Nell'amministrazione economica serve onestà e trasparenza". [Informazioni tratte da LaPresse/AP, AGI]

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27 maggio 2014
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