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Ladykillers

I Fratelli Coen giocano con Tom Hanks, che ritorna splendidamente alla commedia, con il remake di un film del 1955

14 giugno 2004




Noi vi segnaliamo...
LADYKILLERS
di Ethan e Joel Coen

Dopo noir, commedia sofisticata, thriller, epica on the road, i fratelli Coen si danno al remake d'autore. The Ladykillers è infatti una commedia di grande successo del '55: "dall'originale - spiega Ethan Coen - abbiamo estrapolato la spina dorsale ed eliminato tutto il resto. Le caratteristiche dei personaggi e l'ambientazione sono diverse: abbiamo scelto di ambientare il film al Sud, e immaginato che la vecchietta fosse una signora devota della chiesa battista". Nel film, Hanks - per l'occasione tornato dopo anni alla commedia, genere che lo ha lanciato all'inizio della carriera - interpreta il professor Goldthwait Higginson Dorr, ruolo che fu di Alec Guinness. Trattasi di un ciarlatano che mette insieme un gruppo di presunti "esperti" per compiere il colpo del secolo. La banda è composta non solo da tipi pratici di esplosioni e di tunnel, ma anche da un basista di importanza cruciale, interpretato dal più versatile dei fratelli Wayans. La centrale operativa è nella cantina di una insospettabile e devota vecchietta, la signora Munson (Irma P. Hall), alla quale i criminali fanno credere che il posto gli occorre per provare la loro musica da chiesa. Un problema, però, diventa subito evidente: ai ladri mancano le capacità più elementari per effettuare il colpo e, cosa ancora peggiore, hanno tutti seriamente sottovalutato la padrona di casa. Quando la signora Munson mangia la foglia, e minaccia di denunciare il tutto alla polizia, i cinque criminali decidono di eliminarla: dopo tutto, che ci vuole a sbarazzarsi di una vecchia signora?
Una storia così non poteva non destare l'interesse e, forse, il disappunto perché qualcuno l'aveva già scritta, dei fratelli Coen: una commedia raffinata che mescola giallo, crime story e umorismo nero, roba da andarci a nozze. Continua inoltre il loro vezzo creativo di giocare con le icone di Hollywood rimettendole in scena in panni decisamente inconsueti. Dopo Clooney, tocca a Tom Hanks. Il prossimo? Si vocifera sia Tom Cruise.

Distribuzione Buena Vista
Durata 104'
Regia Ethan Coen e Joel Coen
Con Tom Hanks, Marlon Wayans, Irma P. Hall
Genere Commedia

La critica
"The Ladykillers è uno di quei film che nel programma di un festival si sottovalutano per varie ragioni. In primo luogo perché si tratta di una commedia e si sa che le commedie vengono prese sul serio solo quando sono assurte al patrimonio dei classici. In secondo luogo perché si tratta del rifacimento americano di una pellicola inglese di 49 anni fa, una fabbrica di risate che è appunto diventata un classico: 'The Ladykillers', popolare in Italia, chissà perché, come 'La signora omicidi', anche se l'anziana protagonista non uccide proprio nessuno. (...) Il bravo Tom dà qui l'impressione di essere tornato l'interprete teatrale che fu agli esordi, prima dei trionfi cinematografici, con la caratterizzazione cesellata e a tratti ironicamente pasteggiata di un presuntuoso e logorroico maestro del crimine capeggiante un quartetto di soliti ignoti. Chi tiene testa ai rapinatori, infilatisi nella cantina di casa sua con il pretesto di fare delle prove musicali, è l'anziana e irresistibile vedova Irma P. Hall, una signora omicidi di colore. Perché l'azione è trasferita nel Mississippi, con musiche e tocchi ambientali di circostanza, ed è sul ponte di Old Man River mentre di notte transita il natante avviato all'isola delle immondizie, che si consuma il fattaccio un cadavere via l'altro. Il tutto nel premiato stile dei Coen, che sanno fondere comicità e grottesco in un risultato di alta classe." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 19 maggio 2004)

"Mettiamola così: se i fratelli Coen si mettono a fare film non da fratelli Coen, saranno ancora i fratelli Coen? Dietro il bisticcio, il problema è serio. Si tratta di concedere o meno a due fra i massimi autori di oggi il diritto di abbassare il tiro sfornando film di pura (ma strepitosa) confezione come 'Prima ti sposo, poi ti rovino' e ora 'Ladykillers', remake della 'Signora Omicidi', celebre commedia della Ealing (1955), con Tom Hanks nel ruolo che fu di Alec Guinness. Ovvero decidere se ai Coen conviene prestare il loro meraviglioso talento alle spompatissime Majors, col rischio di partorire opere un po' ibride; o se invece dovrebbero girare solo film '100 % Coen', destinati però a un pubblico di nicchia. Nel frattempo 'Ladykillers', che ha fatto sbellicare la platea di Cannes, è stato accolto tiepidamente da pubblico e critica in patria. Ed è vero che il film è esilarante ma abbastanza superficiale, un poco slegato, più buffonesco che profondamente comico. Come certi Woody Allen minori, con l'inventiva senza pari dei Coen in più. C'è una scalcinatissima banda del buco, che qui usa come copertura la musica (rinascimentale). C'è la vecchietta ignara che concede loro la cantina per le prove (e che nessuno saprà far fuori). In più c'è il Mississippi, col suo pittoresco armamentario di tipi strambi e follie locali "virati" in stile Coen, ovvero spinti verso l'assurdo. Un assurdo stavolta più di sceneggiatura che di regia. (…) Sarà un delitto doppiare le parlate diversissime dei vari personaggi. Speriamo che nel frattempo i Coen decidano se tornare a essere davvero se stessi o flirtare ancora col cinema più commerciale."
(Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 maggio 2004)

"Si può arricciare il naso, solo un po' naturalmente, davanti all'ultimo film dei famosi fratelli Joel e Ethan Coen, autori di film memorabili per cinefili (meno per il pubblico), quali 'Barton Fink', che nell'atmosfera entusiasta e vivace del 1991 spinse una giuria particolarmente controcorrente ad assegnargli tre premi, Palma d'oro, migliore regia, e quello di miglior attore al protagonista John Turturro? Certo 'The Ladykilllers' atteso con la solita estatica trepidazione, mette di buon umore, il che nel nero quotidiano di oggi, può essere considerata una meritevole opera di bene. Ma come il precedente 'Prima ti sposo, poi ti rovino' che pure contava su due bellissimi, Gorge Clooney e Catherine Zeta-Jones, è uno di quei film leggeri e leggiadri che si vedono volentieri perché totalmente prevedibili ma di cui non ci si ricorda più nulla un minuto dopo. Non fosse per lo spelacchiato gatto rosso che si aggira per tutto il film con una imperiosa coda ditta che a un certo punto si appropria di un dito umano appena mozzato da un improvvido dinamitardo, si potrebbe provare un sentimento un tempo inconcepibile verso i due geniali autori: l'impazienza."
(Natalia Aspesi, 'la Repubblica', 19 maggio 2004)

Remake della commedia "La Signora omicidi" diretta nel 1955 da Alexander MacKendrick e sceneggiato da William Rose.  Il montaggio è a cura dei fratelli Coen che hanno firmato con lo pseudonimo Roderick Jaynes. Presentato in concorso al 57mo Festival di Cannes (2004).

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14 giugno 2004
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