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Le autorità libiche hanno liberato il peschereccio di Mazara

Il "Twenty Two" era stato fermato da una motovedetta libica lo scorso 16 novembre

21 novembre 2011

Le autorità libiche hanno rilasciato il peschereccio "Twenty Two", di Mazara del Vallo, in stato di fermo da mercoledì scorso. Lo ha reso noto ieri la Farnesina. "La liberazione del peschereccio e del suo equipaggio - le cui condizioni sono state fin dall'inizio monitorate da vicino sia dall'Ambasciata d'Italia a Tripoli che dal consolato Generale - è stata possibile grazie ad una pronta attivazione della Farnesina che, tramite l'Unità di crisi e l'ambasciata stessa, ha immediatamente posto la questione all'attenzione della nuova dirigenza libica".
Si legge in una nota. "Grazie anche alle ottime relazioni stabilite con le nuove autorità locali - continua la Farnesina -, si è potuti finalmente giungere ad un'immediata liberazione del peschereccio, che ha da poco lasciato il porto di Tripoli per far rientro in Italia". Il neo ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ha espresso "forte soddisfazione" per il buon esito della vicenda.
"Stiamo tutti bene. Abbiamo salpato dal porto di Tripoli alle 11.30 e adesso stiamo facendo rotta verso il largo". Lo ha detto ieri Francesco Cancemi, direttore di macchina del motopesca parlando telefonicamente con la moglie, Elisa Valenti.
"Il rilascio del peschereccio mazarese Twenty Two da parte delle autorità libiche è una buona notizia. Adesso attendiamo che i marittimi facciano ritorno in Sicilia per essere riabbracciati dai loro familiari" ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. "Al Governo nazionale e al neo ministro degli Esteri, Giulio Terzi Di Sant'Agata - ha aggiunto il governatore - va comunque il nostro ringraziamento per l'immediato e costante impegno diplomatico con è stata seguita questa vicenda".
Il Twenty Two fu fermato da una motovedetta libica e dirottato nel porto di Tripoli lo scorso 16 novembre, ma la notizia fu resa nota solo due giorni dopo. A bordo vi sono 10 marittimi tra cui 4 italiani e sei extracomunitari. L'imbarcazione si trovava nel Golfo della Sirte, a 31 miglia a nord ovest dalla costa nord africana, in acque che i libici considerano di loro competenza. In passato il regime di Gheddafi aveva più volte sottoposto a sequestro i pescherecci mazaresi. [Repubblica/Palermo.it]

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21 novembre 2011
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