Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Le molteplici proprietà della cannabis sativa. L'impiego della marijuana per combattere i tumori

Un gruppo di ricercatori madrileni ha scoperto che un principio della cannabis inibisce la proliferazione del cancro

20 agosto 2004

Ci sono secoli e secoli di storia e di cultura sull'utilizzo della cannabis sativa, (la marijuana, per intenderci).
Da pianta sacra capace di far mettere in contatto gli uomini mortali con le divinità, a pianta medicinale "divina" capace di far guarire da alcuni mali, da mezzo di comunione che rafforzava i rapporti all'interno delle tribù, all'utilizzo che gli scienziati, e appresso a loro gli hippies, ne hanno fatto negli anni Sessanta per aprire, assieme all'acido lisergico (LSD) le porte della percezione.

E poi le continue condanne seguite da puntuali assoluzioni, seguite poi da ulteriori condanne e assoluzioni. Insomma una storia veramente lunga e controversa che in se contiene il senso della sacralità della natura e lo spaccio di piazza, la ricerca scientifica e il narcotraffico internazionale.
Per non parlare di tutto il costume che dietro, davanti, sopra e sotto le canne si è creato: dai professori ex sessantottini che "Insomma chi non si è fatto una canna in gioventù", alla schiera di conservatori di destra che "Non c'è differenza tra droghe pesanti e leggere. Chi ne fa uso va in galera". 
E poi ancora, tutta la storia di ricerca scientifica che dietro la canapa indiana negli anni ha fatto i suoi passi, piccoli, grandi e medi senza minimamente pensare all'elemento "sballo", e vedendo solamente cosa di buono si possa ricavare da questa pianta che, qualsiasi cosa se ne dica, ha sicuramente dello straordinario.

L'ultima scoperta in ordine di tempo sulle proprietà benefiche della cannabis sativa è quella di un gruppo di ricercatori della facoltà di chimica dell'Università Complutense di Madrid, che da un anno sta sperimentando su pazienti umani un principio attivo della cannabis che inibisce la proliferazione delle cellule tumorali nei gliobastomi cerebrali.

Cristina Blazquez, del gruppo di Manuel Guzman che porta avanti da sette anni gli studi al riguardo, ha detto al quotidiano El Pais che adesso ''per la prima volta'' è stato descritto il processo attraverso il quale uno dei componenti della cannabis, (il delta-nove-tetrahidrocannabinol - Thc) inibisce la formazione di vasi sanguigni nei tumori cerebrali, (la cosiddetta angiogenesi) lasciando così le cellule senza alimento e impedendone la proliferazione.
I risultati dei test su nove pazienti di due ospedali di Madrid sono pubblicati ora sull'ultimo numero della rivista Cancer Research. Già quattro anni fa il gruppo di Guzman aveva pubblicato su Nature i risultati dei suoi studi sui topi.
Blazquez, coautrice dell'articolo su Cancer Research, spiega che i pazienti madrileni non ''fumano'' hashish ma il principio attivo estratto dalla cannabis viene introdotto direttamente nelle parti interessate del cervello attraverso apposite cannule.

A questo punto, se i risultati finali della ricerca daranno realmente nuove e concrete possibilità per sconfiggere il cancro, non ci si potrà augurare altro che accendersi tranquillamente una... cannula.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 agosto 2004
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia