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Le palle del Super Premier...

Silvio Berlusconi al congresso del Ppe: ''Dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi?''

11 dicembre 2009

"Permettetemi di parlare un secondo del mio Paese: l'Italia è la terza economia d'Europa, ha una maggioranza forte e coesa, un governo molto operativo e un premier... super, che godeva di oltre il 60% di apprezzamento dopo la soluzione del problema rifiuti, e il 68% dopo il terremoto. Purtroppo, esiste una sinistra che mi ha attaccato inventandosi calunnie di tutti i tipi che però mi hanno rafforzato perché la gente dice: 'mamma mia dove troviamo uno forte e duro con le palle come Berlusconi'".
Questo che avete appena letto è uno passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi davanti ai delegati del congresso del Partito popolare europeo a Bonn, fra i quali diversi capi di Stato e di governo come il Cancelliere tedesco Angela Merkel.

"Oggi in Italia, e non credo di dire una cosa eccessiva, la sovranità è passata dal Parlamento al partito dei giudici", ha detto anche il presidente del Consiglio nel suo intervento. Ma il governo, ha aggiunto, deve fare i conti con "un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare: la sovranità, dice la Costituzione, appartiene al popolo'' e il Parlamento "fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale" e la Corte, che per Berlusconi non è più "un organo di garanzia" ma "è diventato un organo politico", ''abroga la legge''. Per questo, ha precisato, l'attuale maggioranza "sta lavorando per cambiare situazione anche attraverso una riforma della Costituzione''.
Dopo aver difeso il progetto che punta ad abbattere i tempi dei procedimenti, Berlusconi ha quindi lamentato il fatto che l'Italia abbia "avuto tre presidenti di fila" legati a una sinistra che oggi "è allo sbando e cerca di avere ragione di me attraverso i processi''.
Il premier ha quindi concluso il suo intervendo, scusandosi per i toni utilizzati e sdrammatizzando raccontando una barzelletta in cui ironizzava sul suo essere "l'uomo più intelligente d'Europa".

Le parole di Berlusconi hanno colto di sorpresa l'uditorio dei popolari europei, che hanno dimostrato di volersi tenere lontani dalla polemica. No comment della Merkel, mentre il neopresidente del Ppe Martens ha detto che Berlusconi "è il primo presidente del Consiglio italiano, dopo la prima guerra mondiale, ad avere una maggioranza così forte". E alla domanda se ciò equivalesse ad un appoggio nei confronti delle dichiarazioni di Berlusconi sui giudici, ha risposto: "Mi limito a quello che ho detto".

Un plauso alle parole di Berlusconi è arrivato da Roma dal leader della Lega Nord, Umberto Bossi. "Berlusconi è l'unico che ha le palle e non è molto preoccupato della magistratura", ha detto in vista dei provvedimenti sul legittimo impedimento e il processo breve attesi in Parlamento.
Di segno opposto la reazione del presidente della Camera Gianfranco Fini che ha ricordato: "E' certamente vero che 'la sovranità appartiene al popolo', ma il Presidente del Consiglio non può dimenticare che esso 'la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione' (art. 1). Ed è altresì incontestabile che gli articoli 134 e 136 indicano chiaramente il ruolo di garanzia esercitato dalla Corte Costituzionale. E' la ragione per la quale le parole di Silvio Berlusconi, secondo cui la Consulta sarebbe un organo politico, non possono essere condivise; mi auguro che il Premier trovi modo di precisare meglio il suo pensiero ai delegati del congresso del Ppe per non ingenerare una pericolosa confusione su quanto accade in Italia e sulle reali intenzioni del Governo".
Il Cavaliere ha lanciato immediatamente una controreplica: "Non ho nulla da chiarire anzi, sono stanco delle ipocrisie".
Ma sulle parole del premier è intervenuto anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che in una nota ufficiale ha parlato di "violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costituzione italiana'' ed ha espresso "profondo rammarico e preoccupazione". "Il Capo dello Stato - sottolinea la nota del Quirinale - continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l'Italia abbia bisogno di quello 'spirito di leale collaborazione' e di quell'impegno di condivisione che pochi giorni fa il Senato ha concordemente auspicato".

L'opposizione in Italia - La prima reazione è arrivata da Antonio Di Pietro. Ed è stata durissima: "Berlusconi sta stracciando la Carta Costituzionale, prima riducendo il Parlamento ad un servizio privato ora volendo eliminare la Consulta, ultimo baluardo della Costituzione. Se non è fascismo questo, che cosa ci vuole? l'olio di ricino?".
"Le affermazioni gravissime di Berlusconi di oggi faranno il giro d'Europa e drammatizzeranno ancora di più il 'caso' Italia", ha ricordato invece il leader del Partito democratico Pier Luigi Bersani. "Credo che i popolari europei - ha aggiunto Bersani - abbiano avuto modo di constatare direttamente che cosa è il rischio di populismo. Siamo convinti che se ne preoccuperanno perché il centrodestra in Europa sa bene che cosa è una Costituzione, che cosa può significare picconare una Costituzione e a quali esiti può portare".
''Allucinato'' dalle parole del premier, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Il problema - ha rilevato intervenendo a 'Porta a porta'- è che Berlusconi ha l'allergia di chi non la pensa come lui ma deve capire che non è il re d'Italia. E' stato un errore dare un'immagine così deleteria del paese in una sede internazionale. De Gasperi e Kohl hanno accettato le contrapposizioni più aspre ma non hanno mai pensato di essere i padroni del Paese. Il presidente del Consiglio - ha continuato Casini - che governa legittimamente, deve avere la consapevolezza che esistono il presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale e il Parlamento e invece se ne esce con un discorso incendiario, pieno di contraddizioni".

La rivelazione di Ciampi - "Faccio fatica a commentare sortite così inqualificabili, che riflettono tempi molto tristi". In una intervista al Corriere della Sera l'ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, bolla così l'ultimo affondo di Silvio Berlusconi a Bonn contro magistrati, Csm, Consulta e Quirinale.
"Stavolta - dice Ciampi - ci sarebbe quasi da valutare se chi lancia questo genere di accuse sia davvero 'compos sui', vale a dire pienamente padrone di sè. Per quel che mi riguarda, poi, mi verrebbe voglia di rivolgere una domanda al premier: perché mai venne nel mio studio, il pomeriggio del 3 maggio del 2006, accompagnato da Gianni Letta, a implorarmi di accettare il rinnovo del mandato da capo dello Stato? Perché lo fece, se mi considerava un uomo di parte, di sinistra?" , si chiede l'ex capo dello Stato.
Ciampi precisa anche il senso delle sue nomine dei giudici alla Consulta: "Chi ho nominato io? Il primo fu Giovanni Maria Flick, e dopo di lui Franco Gallo, Sabino Cassese, Maria Rita Saulle e Giuseppe Tesauro. Tutti giuristi stimatissimi e di chiara fama, scelti non per un gioco di bilancino politico e dopo un'inchiesta interna sulle ideologie sulle quali si erano formati, ma soltanto in base a criteri di competenza tecnica". L'ex inquilino del Colle rifiuta l'etichetta di uomo di sinistra: "Sono sempre stato un uomo delle istituzioni, a parte un biennio nel Partito d'Azione di Livorno subito dopo la guerra".

"Ce l'hanno tutti con me. Me ne hanno dette di tutti i colori" - "Ce l'hanno tutti con me". Silvio Berlusconi ha commentato così le critiche che gli sono piovute addosso dopo l'intervento di Bonn. Ma durante la festa organizzata in suo onore dai giovani italiani del Ppe, il premier è tornato sulle polemiche delle ultime ore: "Me ne hanno dette di tutti i colori, dal Presidente della Camera, al Presidente della Repubblica, al capogruppo del Pd alla Camera". Fra una foto e l'altra, il presidente del Consiglio è poi tornato a lamentarsi di 'Annozero' spiegando che i contenuti della trasmissione di giovedì gli sono stati riferiti dal suo portavoce Paolo Bonaiuti. Il Cavaliere ha parlato di processo mediatico, sottolineano alcuni presenti, e di accuse "teatrali" nei suoi confronti.
Infine, il premier ha parlato delle elezioni regionali in Campania, annunciando che sarà scelto "un candidato esterno alla politica". Berlusconi, che ha concluso la sua lunga giornata attorno alle due della notte, è ora atteso nella sede del Consiglio Europeo dove si conclude il vertice dei 27 capi di Stato e di Governo su crisi e clima.

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

 

 

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11 dicembre 2009
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