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Le Procure in fallimento

Le Procure di Enna, Mistretta e Sciacca destinate a chiudere per la mancanza di magistrati...

19 novembre 2009

Le procure di Enna, Mistretta (ME) e Sciacca (AG) destinate a chiudere i battenti perchè non hanno più nemmeno un magistrato in servizio; altre 14 in tutta Italia sull'"orlo del fallimento", visto che restano con un solo sostituto in servizio. E ancora, altre 70 che devono fare i conti con scoperture maggiori o superiori al 20 per cento.
Sono più che tragici gli effetti della fuga dei magistrati dalle procure. E a renderli visibili è il bilancio dell'ultimo concorso bandito dal Consiglio superiore della magistratura per la copertura di 197 posti da sostituto in 96 uffici requirenti della penisola: oltre i due terzi (121) sono rimasti scoperti perchè nessuno che aveva i titoli ha chiesto di andarci. Un vero e proprio "bollettino di guerra".

Così è accaduto persino alla procura di Palermo, che negli anni Novanta era considerato un simbolo per i giovani magistrati: lì servono 16 nuovi pm, ma quei posti resteranno vuoti per mancanza di aspiranti. Stessa sorte per la quasi totalità delle procure siciliane: 13 su 14 (tra di loro Caltanissetta che ha riaperto le indagini sulle stragi mafiose) dovranno forzatamente rinunciare a nuovi sostituti perchè non ci sono state domande valide. Con conseguenze facilmente immaginabili sulle loro inchieste: "delicate indagini soprattutto negli uffici meridionali rischiano di essere veramente compromesse", avverte non a caso il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara.
Oltre a quella di Palermo tra le procure rimaste senza aspiranti ci sono quelle di Caltanissetta (dove resteranno scoperti 4 posti), Catania (8 scoperture), Ragusa (2), Messina (5), Trapani (2) e Agrigento (3). L'unica procura siciliana che ha ricevuto una domanda valida è quella per i minorenni di Catania.
Ma è allarme anche per la Calabria, dove 10 procure - tra cui Catanzaro, Cosenza e Crotone - sono destinate a rimanere sguarnite di sostituti.
"Chiuderanno - ha sottolineato il consigliere del Csm Alfredo Viola, presidente della Terza Commissione di Palazzo dei marescialli - le Procure di Enna, Mistretta e Sciacca, dove non resterà in servizio alcun sostituto, mentre sull'orlo del fallimento, con un solo sostituto in servizio, resteranno Crotone, Gela, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Vigevano, Nicosia, Melfi, Ivrea, Vasto, Lanusei, Sant'Angelo dei Lombardi, Sala Consilina, Casale Monferrato e Mondovì" E non è tutto: "Rasenteranno il vuoto, con soli 2 sostituti, Termini Imerese, Locri, Ragusa, Paola, Nuoro, Caltagirone e Vercelli. In complesso, ben 70 uffici avranno un indice di scopertura maggiore o uguale al 20%. Ed altre saranno costrette ad operare in condizioni estremamente difficili".

Ma anche al Nord non va molto meglio: per i posti messi a concorso in 15 procure non ci sono stati candidati; eppure tra di loro ci sono uffici, come la procura di Verona sinora ritenuti più che appetibili.
Due le cause del fenomeno, secondo le toghe: il timore che il governo proceda alla separazione delle carriere, ma anche la norma che impedisce ai magistrati a inizio carriera di ricoprire le funzioni di pubblico ministero e "che ha portato le procure al 'collasso operativo', con carichi di lavoro insostenibili", come spiega il consigliere del Csm Dino Petralia. "E' una tragedia" aggiunge Petralia che giudica "incredibile la desertificazione di procure che stanno conducendo importanti inchieste di mafia, come quella che qualche giorno fa ha portato all’arresto del numero due di Cosa nostra Mimmo Raccuglia". "Oltre il danno, la beffa" commenta ancora Petralia, "visto che quel posto sarà coperto con un magistrato della procura ordinaria della stessa città, sguarnendo ulteriormente quell'ufficio giudiziario". "E' sintomatico che per la procura di Verona - ha spiegato ancora Petralia -, dove fino a qualche tempo fa c'era la fila per andarci a lavorare, non ci sia nessun aspirante. Ed è incredibile che questo sia accaduto nella pressocché totalità delle procure siciliane e che non ci sia nessun aspirante nemmeno per Palermo". E le prospettive sono sempre più fosche: "Stiamo arrivando all'assurdo di avere in servizio nelle piccole e medie procure solo il dirigente, come per esempio a Enna".

Ed è la fosca previsione del procuratore di Palermo Francesco Messineo: "Siamo in un momento di forte criticità che non potrà che peggiorare se non si cambia la legge". "Questa situazione - ha detto Messineo - è determinata essenzialmente da due cause: la legge, ora, preclude ai magistrati di prima nomina lo svolgimento delle funzioni monocratiche quali sono quelle dei pm. Quindi un bacino importante da cui si attingeva prima, che era proprio quello dei nuovi entrati in magistratura, non può più essere sfruttato". "Inoltre - ha detto ancora - è innegabile che la paventata separazione delle carriere disincentivi le domande di trasferimento in Procura. Si teme, infatti, di restare intrappolati per sempre in una carriera".
Quali che siano le cause, comunque, la situazione dell'organico nell'ufficio palermitano è grave e potrebbe peggiorare viste le domande di trasferimento pendenti. Nell'ordinario i posti scoperti sono 15 (su 40 magistrati a Palermo ne sono in servizio 25). "Meno drammatica - conclude Messineo - è la situazione della Dda dove su 22 posti ci sono solo due scoperture".

[Informazioni tratte da Ansa]

 

 

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19 novembre 2009
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