Le Siciliane di A
Buio... nero - Ottimo punto! (Palermo - Catania 1-1). E Zamparini mandò via Walter Zenga
PALERMO - CATANIA 1-1
La partita vista dal tifoso
Derby in chiaroscuro al Barbera. Chiaro per il Catania che porta a casa un punto meritatissimo, defraudato da un gol (annullato ingiustamente). Scuro, anzi scurissimo per il Palermo.
Il primo tempo, tutto sommato, è stato positivo. Nel secondo tempo al Palermo hanno... staccato la luce.
Inspiegabile cosa sia successo.
L'unica cosa certa è che Zamparini oggi ha annullato il consueto allenamento del lunedi, perché deve decidere cosa fare: Zenga non si mangerà neanche lo sfincione per l'Immacolata.
Comunque amici miei, vedremo oggi quello che succederà.
Chiù scuru ri mezzanotti un po' fari.
Buon calcio a tutti. [A.G.]
PALERMO (3-4-1-2): Sirigu 5.5, Kjaer 6, Bovo 6, Migliaccio 6.5, Cassani 6, Simplicio 5,5, Bresciano 5 (42' st Budan sv), Balzaretti 6, Pastore 4.5 (dal 16' st Hernandez 5), Cavani 5 (38' st Liverani sv), Miccoli 5.5 (83 Rubinho, 3 Goian, 9 Nocerino, 14 Bertolo). All.: Zenga 5.
CATANIA (3-5-2): Andujar 6.5, Silvestre 6, Terlizzi 5.5 (dal 1' st Capuano 6), Spolli 6, Alvarez 6, Izco 6, Biagianti 6.5, Carboni 6.5 (dal 25' st Bellusci sv), Llama 5.5 (dal 1' st Martinez 7), Mascara 6, Morimoto 6.5 (30 Campagnolo, 8 Ledesma, 9 Plasmati, 19 Ricchiuti). All.: Atzori 7.
Arbitro: Romeo di Verona 6.
Reti: nel pt al 4' Migliaccio, nel st al 10' Martinez.
Note: ammoniti Migliaccio per comportamento non regolamentare, Simplicio, Pastore, Kjaer, Martinez e Bresciano per gioco falloso. Recupero: 1' e 3'. Angoli: 4 a 3 per il Palermo. Spettatori: 25.082 per un incasso di 357.385 euro.
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Un punto a testa, ma sensazioni molto diverse. Delusione e fischi per il Palermo, consensi e qualche rammarico per il Catania.
Sono i rossazzurri a uscire meglio dal derby di Sicilia. La squadra di Atzori non si scompone nonostante l'immediato svantaggio e si regala una prestazione in crescendo, confermando di essere in crescita sul piano della manovra, ma di non raccogliere ancora secondo quanto seminato.
La svolta arriva nella ripresa, quando il tecnico degli etnei azzecca i cambi passando dal 3-5-2 a un più coraggioso 4-3-2-1 con l'innesto di Martinez, vero uomo in più. E' proprio l'uruguaiano a dare qualità e peso al gioco offensivo del Catania siglando il pareggio e mettendo la testa sulla punizione di Mascara in occasione del contestato gol annullato da Romeo allo scadere.
Insufficiente, invece, la prestazione del Palermo, che voleva riscattare l'umiliante 4-0 interno dello scorso campionato. I padroni di casa producono poco non riuscendo a sfruttare il gol in apertura di Migliaccio.
I rosanero si limitano a cercare qualche ripartenza nel primo tempo e nella ripresa non tirano mai verso la porta di Andujar mostrando poche idee e scarsa brillantezza. Pastore resta un corpo estraneo, la manovra non decolla mai. E la posizione di Zenga, al vaglio di Zamparini, è sempre meno salda
Zenga schiera la formazione prevista, Atzori sceglie Izco e Alvarez sulle fasce lasciando in panchina Capuano. Il punteggio si sblocca subito. Dopo appena tre minuti Migliaccio vince un duello aereo con Terlizzi girando in fondo al sacco una punizione di Miccoli.
Il Palermo imposta così una partita di attese e ripartenze tenendo Miccoli e Cavani larghi per aprire varchi nella difesa avversaria e propiziare gli inserimenti dei centrocampisti. Spetta al Catania farsi avanti. Con Mascara marcato a uomo da Migliaccio e le fasce poco sfruttate, gli etnei cercano l’imbeccata per Morimoto, che ci prova con due rasoterra inoffensivi per Sirigu.
Più insidiosi i rosanero, che agendo di rimessa sfiorano il raddoppio con un sinistro largo di Pastore e uno spunto di Miccoli, bravo a farsi luce in area e autore di un destro che Andujar riesce a correggere sulla traversa.
Nella ripresa Atzori cambia tutto rimpiazzando Terlizzi e Llama con Capuano e Martinez e passando al 4-3-2-1 con l’uruguaiano e Mascara a sostegno di Morimoto. Il Catania alza il ritmo e cerca la porta di Sirigu con Alvarez, il cui destro dal limite finisce di poco fuori.
I padroni di casa arretrano troppo sotto la pressione etnea e i rossazzurri pareggiano: tiro di Morimoto dal limite, Sirigu respinge e Martinez è il più lesto a ribattere in rete. Zenga rileva l’evanescente Pastore con Hernandez, Atzori richiama in panchina l’acciaccato Carboni e manda in campo Bellusci abbassando Mascara sulla mediana e passando al 5-3-2.
I tifosi di casa incitano i rosanero, ma il Catania non sta a guardare: è Morimoto a rendersi pericoloso con un sinistro che sibila alla destra di Sirigu. Il Palermo non va oltre alcune mischie in area catanese, così Zenga prova a dare qualità alla manovra inserendo il recuperato Liverani. A poco più di cinque minuti dalla fine, i rossazzurri vanno in gol con un’inzuccata di Martinez su punizione di Mascara, ma Romeo annulla per un fuorigioco di Spolli tra le perplessità degli etnei [Fonte: La Siciliaweb.it]
Zamparini esonera Zenga - Maurizio Zamparini ha esonerato il tecnico del Palermo Walter Zenga: "Ci ho pensato tutta la notte e alla fine ho deciso che la soluzione più giusta era cambiare allenatore - dice - Mentre le altre squadre crescono il Palermo va sempre peggio. Ha giocato soltanto una buona partita contro la Juventus poi non è riuscito a esprimere gioco e continuità. Le colpe saranno pure dei giocatori ma non posso cambiare tutta la squadra".
Il successore? Nel pomeriggio. I nomi sono quelli che circolano. Zamparini si riferisce a Delio Rossi, Arrigoni e Beretta.
Si da comunque per certo Delio Rossi: è sempre stato il primo nome in pole per la sostituzione anche se l’ex allenatore della Lazio, contattato dal sito stadionews, smentisce: "Nessuno mi ha chiamato da Palermo, forse Zamparini non ha nemmeno il mio numero...". In corsa, ma molto indietro attualmente, c'è Daniele Arrigoni, ex tecnico del Bologna che a Palermo verrebbe di corsa. Zenga, intanto, ostenta serenità: "Zamparini ha parlato con me a fine partita, ovviamente non era contento e non mi ha fatto certo i complimenti. Ci sentiremo domani (oggi per chi legge, ndc.)". Ma a domanda specifica è più preciso: "Esonero? Penso che prima di dirlo alla stampa lo dovrebbe dire a me e non lo ha fatto. Io mi fido delle persone, ho con lui un rapporto diretto e mi pare che anche nei giorni scorsi abbia sostenuto che ci mancano molti punti per decisioni avverse. Non mi sento a rischio, il Palermo ha la stessa classifica dell’anno scorso e poi la stagione finisce a maggio, non ora; resto convinto che per quella data, se ho la possibilità di portare avanti il lavoro, la squadra arriverà in Europa. Se poi verrò esonerato, mi dispiacerà molto ma la mia vita continua". [Repubblica.it, Corriere dello Sport]