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Le teste di Pantelleria (TP) e l'ipotesi sulla grande piazza di epoca romana

Sulle meravigliose teste della famiglia Giulio - Claudia

23 ottobre 2003
Un edificio pubblico, una grande piazza, un'esedra circolare con tante statue attorno. È l'affascinante ipotesi del professor Sebastiano Tusa dopo il ritrovamento della terza testa in marmo nella collina di Santa Teresa dove da giugno si stanno effettuando gli scavi sull'acropoli che fu prima dei punici e poi dei romani. La terza testa ritrovata, in marmo greco, forse proveniente dall'isola di Paro, è quella dell'imperatore Tito, figlio di Vespasiano, vissuto tra il 39 e l'81 dopo Cristo.

"Contiamo presto di fare nuovi importanti ritrovamenti - dice Tusa -. Se è vera la nostra ipotesi, altre statue della piazza o dell'edificio pubblico verranno fuori". Insomma, potrebbe essere riportata alla luce l'acropoli romana. Gli occhi degli archeologi di tutto il mondo sono puntati su Pantelleria anche perché in contrada Mursia, in un altro scavo, sta per essere riportato alla luce un intero villaggio del 1700-1500 avanti Cristo.

Intanto, non mancano le piccole polemiche tra gli studiosi. È la testa di Agrippina o quella di Antonia minore? A due mesi dalla scoperta del marmo della donna, ritrovato in una cisterna a fianco a quello di un uomo, gli studiosi non sono d'accordo sul nome della dama della famiglia Giulio-Claudia. La faccia maschile è sicuramente di Giulio Cesare. Una rarità perché di marmi che raffigurano il grande generale romano ne esistono appena cinque. E quello di Pantelleria è tra i più belli. Ma chi è la misteriosa dama? Sebastiano Tusa, direttore dei lavori degli scavi, pensa che si tratti di Agrippina, moglie dell'imperatore Claudio che avvelenò e madre di Nerone che a sua volta la uccise. Di diverso avviso è Thomas Schafer dell'università tedesca dei Tubingen, che collabora agli scavi. Pensa che sia Antonia Minore, moglie di Druso, madre di Germanico e nonna dell'imperatore Caligola che, dopo averla venerata, la fece morire d crepacuore.
 "Le donne della famiglia Giulio Claudia - dice Schafer – si assomigliavano tutte. Bisognerà fare un confronto accurato con le foto delle altre statue ritrovate e pubblicate sui libri".

I tre marmi testimoniano l'importanza che nel primo secolo dopo Cristo aveva Cossyra (così i romani chiamavano Pantelleria). Era importante per la posizione geografica e per gli investimenti agro-industriali nell'isola. "Chi governava l'isola - sostiene Tusa - doveva essere moto legato al potere centrale di Roma, tanto da fare arrivare questi spendi marmi. Con la morte di Claudio e l'avvento sul trono di Roma del a dinastia dei Flavi, Nerone imposta il potere in chiave personale e vuole cancellare la memoria della dinastia precedente. Perciò è ipotizzabile che le statue sano state rimosse dal posto dove erano esposte, ma non in maniera violenta. anzi con sommo rispetto visto che prima di seppellirle dentro la cisterna fu fatto un sacrificio di un bovino. Insieme alle due teste sono state ritrovate infatti, numerose ossa".

Fonte: GdS

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23 ottobre 2003
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