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Lista della spesa americana tipo: hamburger, Coca cola, latte, M-16 e due Kalashnikov

Ritornano le armi negli scaffali dei supermercati americani

24 settembre 2004

L'America, terra di libertà e grandi contraddizioni...
O meglio: L'America, terra di grandi contraddizioni e... grandi contraddizioni.
Opulenta, abbondante, strana, bella, larga etc etc, quante ne possiamo dire sull'America, su quella di ieri e quella di oggi e quella di sempre, e con quel presidente o con quell'altro. L'America di Reagan, Bush, Clinton, Kennedy, Kerry, Nixon o vattelapesca chiunque sia presidente dell'America.

Comunque sia, e checchè se ne voglia dire, ad onor di cronaca, bisogna informare che nella "Grande, grande America" dal 13 settembre 2004, nei supermercati della maggior parte degli stati si potrà tornare ad acquistare i micidiali Uzi a canna corta, di fabbricazione israeliana, gli Ak-47 russi o i fucili M-16, made in Usa.
Già, proprio così! Nell'America di George W. Bush, dove sono in circolazione circa 300 milioni di armi (una media di una ogni abitante), dopo dieci anni gli scaffali dei centri commerciali torneranno a riempirsi di 19 diverse armi d'assalto, con relative munizioni, la cui vendita al pubblico era stata messa al bando nel '94 dal "Bando Federale contro le armi d'assalto" firmato dall'allora presidente Clinton, dopo una serie d'attacchi contro scuole e fast food ad opera di adolescenti armati o di "squilibrati".

Il bando conosciuto anche come "legge Brady" (da Jim Brady, il portavoce del presidente Ronald Reagan, rimasto paralizzato nel fallito attentato al presidente nel 1981), prevedeva una clausola di scadenza dopo dieci anni, a meno che, nel frattempo, il Congresso non l'avesse rinnovata. E anche se nelle scorse settimane il presidente Bush si era dichiarato a favore dell'estensione del bando, alla fine non ha fatto pressione sul parlamento Usa, che avrebbe potuto prorogare il divieto in scadenza.
Nonostante i sondaggi dimostrino che la maggior parte degli americani è a favore della legge che vietava la vendita al pubblico di queste armi d'assalto e malgrado molti sceriffi abbiano espresso pubblicamente la propria contrarietà alla sua revoca, hanno prevalso gli interessi economici della National rifle association (Nra), la potentissima associazione di categoria che rappresenta le aziende produttrici di armi, tradizionalmente sostenitrice del partito repubblicano.

Quello delle armi è un tema che, ricorda Andrew Arundalam, portavoce della lobby "Nra", è terreno minato. Basti pensare che l'associazione, per tre mandati presieduta da Charlton Heston, conta ben 4 milioni di componenti, traducibili in voti preziosi. L'ipotesi di un rinnovo del bando era stata definitivamente affossata nei giorni scorsi da Bill Frist, leader della maggioranza repubblicana al Senato, contrario alla proroga della legge.

In alcuni stati, tra cui California, Massachusetts, New York e le isole Hawaii, resteranno in vigore leggi più restrittive del bando dell'era Clinton.

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24 settembre 2004
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