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Nell'attesa di una legge al riguardo, anche in Italia sarà possibile presentare il proprio ''Testamento biologico''

17 ottobre 2006

E' partita la campagna di informazione sul ''Testamento biologico'', promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi. Già da ieri sui principali quotidiani nazionali, è stato pubblicato il modulo per l'espressione anticipata delle proprie volontà in caso di malattia grave, scaricabile online anche sul sito www.fondazioneveronesi.it.

La dichiarazione, che potrà essere compilata da chiunque, dovrà essere in tre copie: una per il diretto interessato, una da consegnare a un fiduciario (parente, amico, conoscente), la terza da depositare presso un notaio o da un legale di fiducia.
Nel modulo è prevista l'indicazione dei dati anagrafici del soggetto, di un rappresentante fiduciario ed è precisato che le ''presenti volontà potranno essere revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i''.
''Nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta - si legge nel modulo - dispongo quanto segue: in caso di malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante o di malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione, chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico''. Sarà anche possibile indicare l'autorizzazione per la donazione dei propri organi per trapianti.

''Scegliere in modo consapevole come affrontare le incognite del futuro - sottolinea la Fondazione Veronesi in una nota esplicativa che accompagna il modulo - è una forma di libertà''. L'obiettivo è quello di chiarire il significato del Testamento biologico, al centro di molte polemiche: ''La legge italiana - si legge nel manifesto della campagna informativa - sancisce il diritto per ogni paziente di conoscere la verità sulla propria malattia ed il diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte. In condizioni molto gravi, tuttavia, il paziente potrebbe non essere in grado di esprimere la propria volontà. E' nato quindi in molti paesi il principio delle 'Direttive anticipate' o 'Testamento biologico', con cui una persona dichiara, in perfetta lucidità mentale, quali terapie accettare o non accettare nel caso si trovasse in condizioni di incapacità''.
La Fondazione ricorda, inoltre, come l'Italia abbia ratificato nel 2001 la Convenzione di Oviedo del 1997 (che stabilisce che i desideri espressi precedentemente a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione) e come secondo il Comitato di bioetica i medici ''dovranno non solo tenere in considerazione le direttive anticipate scritte su un foglio firmato dall'interessato, ma anche giustificare per iscritto le azioni che violeranno tale volontà''.

Giulia Simi, vice segretaria dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, membro della Direzione della Rosa nel Pugno e del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, ha rilasciato la seguente dichiarazione: ''E' positivo che in questi giorni si parli di testamento biologico, ma bisogna sapere di quale testamento biologico stiamo parlando. In particolare, ci preme sottolineare che il documento delle dichiarazione anticipate che contiene le volontà e il consenso della persona deve essere in forma scritta, data certa, firma autenticata da due testimoni, ma senza prevedere l'obbligo di registrazione o l'obbligo di rivolgersi a un pubblico ufficiale che costituirebbe solo uno ostacolo burocratico all'esercizio del diritto. Si potrebbe prevedere come nella proposta di legge presentata dall'Associazione Luca Coscioni e dall'Aduc la costituzione di un registro nazionale telematico al quale potranno accedere tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, non necessario per la validità delle dichiarazione anticipate di trattamento, ma un utile strumento di pubblicità. Tale registro darà luogo ad un'informativa periodica biennale, da inviare a tutti gli iscritti, per ricordare loro la vigenza della dichiarazione di trattamento registrate e le modalità di eventuale rinnovo o cancellazione''.

 

 

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17 ottobre 2006
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