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No all'IMU sui terreni agricoli

Ieri manifestazione di Agrinsieme Sicilia a Palermo. "Una tassazione che non tiene conto degli indici economici che descrivono l'isola come una delle realtà più svantaggiate dell'UE"

01 aprile 2015

Oltre un migliaio di imprenditori agricoli, provenienti da tutte le province dell’isola, ha partecipato ieri mattina al sit-in organizzato da Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative aderenti a CIA, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative (AGCI,  Confcooperative e Legacoop).

Il motivo della mobilitazione  è stato quello di portare all’attenzione del mondo politico e dell’opinione pubblica il ruolo, non solo economico, che l’agricoltura e l’agroalimentare riveste nel contesto sociale ed occupazionale sia regionale che nazionale. Un settore che nel corso del 2014 è andato incontro ad una serie di aggravi di ordine fiscale pari ad oltre 760 milioni di euro. La parte più rilevante ha riguardato l’IMU sui terreni agricoli con circa 350 milioni di euro e l’IMU/TASI sui fabbricati rurali per 150 milioni di euro. Per quanto riguarda l’applicazione dell’IMU, ai sensi del Decreto Legge n. 4 del 24 gennaio 2015 recentemente convertito dal Parlamento nazionale, la Sicilia è la regione che rischia di subire le  conseguenze peggiori essendo venuti meno tutta una serie di comuni precedentemente considerati come svantaggiati e quindi esentati dall’imposta.

"Una tassazione - si legge nel documento presentato da una delegazione di Agrinsieme Sicilia al presidente della Regione, Rosario Crocetta - che non tiene conto degli indici economici che descrivono l’isola come una delle realtà più svantaggiate dell’Unione Europea, al punto da farla rientrare nel cosiddetto Obiettivo 1. Non è stato poi considerato l’altro grave handicap della Regione, ovvero quello dell’insularità per cui sono previsti, sempre a livello comunitario, dei meccanismi di compensazione economica". "Il paradosso - si legge ancora nel documento di Agrinsieme - è che alcune zone produttive del Paese, ad altissimo valore aggiunto, sono state esentate dal pagamento dell’imposta, mentre in Sicilia sono  raddoppiati i comuni assoggettati al balzello fiscale sostitutivo dell’ICI".

Considerazioni tutte condivise dal presidente della Regione che si è dichiarato disponibile ad affrontare sul piano politico l’intera vicenda. Come prima iniziativa  è stata inoltrata una richiesta urgente di incontro al ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina chiedendo anche il coinvolgimento del responsabile dell’economia Pier Carlo Padoan. Contemporaneamente agli uffici legali della Regione è stato attribuito il compito di approfondire la materia ed individuare eventuali spiragli di incostituzionalità  per impugnare la norma  recentemente approvata dal Parlamento nazionale.
Come segnale concreto di solidarietà alla categoria il Presidente Crocetta si è poi dichiarato disponibile ad inserire, nella nuova manovra finanziaria in via di approvazione da parte dell’Assemblea Regionale, alcuni correttivi in materia di credito ed in particolare per quello destinato alla formazione delle scorte.
Per l’8 aprile prossimo  è invece stato convocato un tavolo presso l’assessorato all’agricoltura per fare il punto della situazione e definire tutti gli altri punti della piattaforma, ovvero accesso al credito, avvio del nuovo PSR ed abbattimento dei costi di produzione.

Confederazione Italiana Agricoltori
Associazione regionale della Sicilia
via Remo Sandron, 63 - 90143 Palermo
Tel. 091.308151 - Fax 091.348061
Web: www.ciasicilia.it

E-mail: info.sicilia@cia.it

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01 aprile 2015
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