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Nonostante la bocciatura del Tar...

Berlusconi: ''Il Dal Molin si farà e rispetteremo i patti con gli Usa''

07 luglio 2008

Lo scorso 20 giugno il Tar del Veneto aveva espresso il suo no al raddoppio dell'aeroporto Dal Molin, la base Usa di Vicenza , accogliendo il ricorso del Codacons. "Nel motivare la decisione - ha spiegato il Codacons - il Tar sottolinea che è mancata la consultazione della popolazione interessata nonostante fosse prevista nel memorandum Usa-Italia". Secondo il Codacons, "il Tar avrebbe accolto in particolare i dubbi manifestati sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) depositata dalla Regione che pur intitolata 'Progetto ovest', sembra riferirsi al vecchio progetto e non tenere in alcun conto il progetto alternativo richiesto dal Commissario Costa che prevedeva accesso alla base da nord".

Il Tribunale amministrativo veneto ha bocciato pure il consenso espresso dal Governo italiano poiché espresso oralmente. "Un modo - ha riferito il Codacons - che il Tar definisce, 'extra ordinem'". Inoltre per il giudici amministrativi l'assenso del Governo Italiano "risulta essere stato formulato, del tutto impropriamente, da un dirigente del Ministero della Difesa, al di fuori di qualsiasi possibile imputazione di competenze e di responsabilità ad esso ascrivibili in relazione all'altissimo rilievo della materia". Per i giudici, poi, "sussistono numerosi altri profili di illegittimità del procedimento svolto, alla luce della normativa nazionale ed altresì europea".

Nonostante il parere del Tar, l'unica voce che arriva dal Governo è quella del premier, che ieri con una nota di 'richiamo' ha detto: "Rispetteremo i patti con gli Usa".
"In merito alle polemiche sull'ampliamento della base 'Dal Molin' a Vicenza ritengo utile e opportuno ricordare a tutti il dovere di rispettare gli impegni internazionali liberamente assunti dall'Italia e ribaditi nel corso degli anni da governi di diversa maggioranza politica". Ha sottolineato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Tanto più è necessario questo richiamo - ha aggiunto - di fronte ai tentativi di alimentare false aspettative sulla possibilità di rimettere in discussione una decisione già presa e pertanto irreversibile. Il governo è quindi deciso ad adempiere agli impegni assunti nei confronti degli Stati Uniti. Lo farà ovviamente nel rispetto delle regole dell'ordinamento interno e osservando tutte le procedure necessarie. A nessuno può essere consentito di mettere in gioco il prestigio e la stessa credibilità dell'Italia sul piano internazionale".

Tra i primi a replicare è stato Marco Rizzo, coordinatore dei Comunisti italiani. "La nuova base americana a Vicenza - ha detto - è solo uno degli aspetti della guerra continua che il pensiero unico della globalizzazione capitalistica mette in atto. Era giusto essere fermamente contrari quando governava Prodi, lo è altrettanto adesso che governa Berlusconi".

[Informazioni tratte da Adnkronos.com]

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07 luglio 2008
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