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Oggi all'Università ''Kore'' di Enna un incontro con le ''Comunità di Pace'' colombiane

Marco Fidel Velasquez Ulloa e Dino Garcìa Duranti racconteranno la Colombia dei contadini

07 dicembre 2004

Nel Chocò e nell'Urabà, due regioni della Colombia, dopo 40 anni di conflitto armato, narcotraffico e colpi di stato, 57 comunità contadine si sono dichiarate ''Comunità di Pace'' rifiutando di cooperare con i violenti.
Il Movimento Internazionale della Riconciliazione (una delle organizzazioni della Rete di Lilliput) è presente da anni in Colombia nel Chocò e nell’Urabà coi propri volontari di pace in interposizione nonviolenta, che tengono informata la comunità internazionale di quanto accade dando visibilità al dramma delle popolazioni, tengono alta l'attenzione sulla tutela dei diritti umani e così garantiscono un più alto livello di sicurezza, e aiutano i contadini a immettere nel mercato della solidarietà internazionale i propri prodotti.

Oggi presso la Facoltà di Psicologia - Università ''Kore'' di Enna, Marco Fidel Velasquez Ulloa, proveniente dalle comunità del Cacarica (Colombia), e Dino Garcìa Duranti, volontario italiano impegnato sul campo in interposizione nonviolenta, racconteranno questa storia ''non raccontata'', di diritti violati e di resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato con la pratica quotidiana della partecipazione democratica, l'autodeterminazione e la continua ricerca di una soluzione pacifica dei conflitti.

Nel conflitto colombiano si contrappongono l'esercito governativo e la guerriglia delle FARC, ma a pagarne le spese sono i contadini che hanno costituito delle comunità di pace. Loro colpa è sperare di trarre sostentamento da una terra che suscita grossi appetiti. Da quando è scoppiata la guerra, sia il governo che la guerriglia hanno allontanato, con violenze e intimidazioni, i contadini dalla propria terra: ben altra redditività promettono le multinazionali e le piantagioni di coca.
''Le terre delle comunità di pace - sostiene Dino Garcia Duranti - sono molto fertili per le favorevoli condizioni geologiche, nonché per l'amore con cui i contadini le coltivano. Ma purtroppo questo più che una risorsa sembra essere un problema''. Infatti già dagli anni novanta le FARC uccisero sei contadini. Fu la prima violenza a cui seguirono tante altre, anche da parte dell'esercito governativo. E come se non bastasse con l'arrivo dei paramilitari la situazione è peggiorata.
Un dato lo dimostra: in tre anni sono state uccise più di cento persone solo in un villaggio di mille abitanti. C'è comunque un nuovo attore in gioco che lavora per l'empowerment delle comunità di pace: sono i volontari delle forze di pace internazionali, che con la loro presenza garantiscono un più alto livello di sicurezza, visibilità al dramma delle popolazioni e aiutano i contadini a immettere nel mercato della solidarietà internazionale i propri prodotti.

Il ciclo di incontri è organizzato dal MIR - Movimento Internazionale della Riconciliazione e da Amnesty International. L'incontro di Enna è organizzato assieme alle Associazioni ''I Zanni'', ''Agesci'', ''Fundrò'' e ''Campus''.

Per maggiori informazioni:

- Associazione per i popoli minacciati e per i diritti umani in tutto il mondo

- Centro studi Difesa Civile

- Rete Lilliput

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07 dicembre 2004
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