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Orlando contro le trivelle accanto ai grillini

Il Sindaco di Palermo e il Movimento 5 stelle seduti allo stesso tavolo per promuovere un referendum contro le trivellazioni in Sicilia

17 dicembre 2014

"Un referendum per dire no alle trivellazioni": una battaglia portata avanti dal Movimento 5 stelle all'Ars che vede insieme, oggi fianco a fianco, grillini e Leoluca Orlando, seduti stamani allo stesso tavolo in una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni per presentare iniziative comuni sul fronte 'NO-TRIV'.
Orlando era presente nella veste di presidente regionale dell'Anci, l'associazione dei comuni che si è già opposta alle trivellazioni nel mare di Sicilia e al decreto Sblocca Italia. Con Orlando i parlamentari regionali del M5s guidati dal presidente della commissione Ambiente dell'Ars Giampiero Trizzino.

"Fin dal primo momento ci siamo battuti contro le trivelle e a tutela della salute e dell'ambiente - ha detto Trizzino - serve il massimo impegno, in questa fase, per mettere in campo il referendum e dare la parola ai cittadini". Trizzino ha inoltre comunicato che il Movimento 5 Stelle aderirà al sit in promosso da Anci e associazioni ambientaliste, che si terrà venerdì di fronte Palazzo d'Orleans.
Per promuovere un referendum nazionale consuntivo sul tema delle trivellazioni in mare sarà necessaria l'adesione di almeno 5 consigli regionali o di 500 mila firme.

"Rischiamo di massacrare l'ambiente e mettere in crisi la salute dei cittadini - ha detto Orlando - il 'mago Crocetta' dice che non ci sono rischi, ma altri 'maghi' come lui che avevano detto le stesse cose e sono stati smentiti dai fatti", ha detto rivolgendosi al presidente della Regione Rosario Crocetta.
Per Orlando "siamo di fronte ad una scelta: dobbiamo decidere che identità dare alla Sicilia, se deve essere terra di mafia o antimafia, terra di sviluppo sostenibile o insostenibile, dobbiamo decidere se il 'dio denaro' debba prevalere su tutto. E' inutile fare tavole rotonde e convegni, se poi scoraggiamo i turisti a venire in Sicilia".
Ai giornalisti che hanno chiesto quale peso politico dare alla presenza di Orlando a fianco dei 5 Stelle, il primo cittadino del capoluogo ha risposto: "Fino ad ora il mio partito si è chiamato Palermo, oggi si chiama Sicilia".

Intanto, approderà a sala d’Ercole giorno 7 gennaio il ddl voto targato M5S che mira a stoppare l’articolo 38 del decreto sblocca Italia, che rischia di spianare la strada alle trivelle in gran parte della Sicilia.
E’ stata ieri la riunione dei capigruppo all'Ars a dare il via libera per l’aula al ddl voto che mira all’abrogazione dell’articolo 38 del decreto legge 12 settembre 2014 (il cosiddetto Sblocca Italia), convertito poi in legge. Se da Sala d’Ercole arriverà l’ok saranno poi i  parlamentari siciliani a Roma a dover cercare di farlo battezzare legge dello Stato.
Nella pentola in ebollizione del M5S non c’è solo il ddl voto: ha avuto recentemente l’ok dalla commissione Ambiente dell’Ars anche la proposta di referendum abrogativo dello stesso articolo, mentre in precedenza erano state approvate da sala d’Ercole due mozioni a firma Palmeri e Foti e un ordine del giorno a firma Mangiacavallo. "Sono tutti atti - ha detto Giampiero Trizzino - che dovrebbero mettere la Sicilia in una botte di ferro - ma che invece rischiano di rimanere carta straccia. Non è un segreto che le intenzioni del governo marciano in direzione opposta, come non è una novità che questo esecutivo ha mostrato in tantissime occasioni di snobbare il Parlamento, calpestando clamorosamente le sue determinazioni, un fatto indecente e inaccettabile. E questo, nel caso delle ricerche petrolifere,  solo per perseguire vantaggi economici che sono solo ipotetici, contro rischi certi per la salute, per l’ambiente e per l’economia della Sicilia".

Per la Angela Foti (M5s) la presenza di impianti di trivellazioni farebbe aumentare per la Sicilia il "rischio terrorismo". "I terroristi non hanno rispetto del mare - ha detto - avere una piattaforma petrolifera nel Mediterraneo è come avere una bomba sotto la sedia".
Valentina Palmeri ha definito l'accordo con Assomineraria ed i petrolieri una "regalia di Crocetta, che tratta con disprezzo gli atti parlamentari del Movimento. La nostra è una battaglia che va verso una concezione nuova di sviluppo, indirizzata verso la terza rivoluzione industriale, è una battaglia per restituire la sovranità ai cittadini".

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche rappresentanti delle associazioni Greenpeace, No triv e Forum per l'acqua.

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17 dicembre 2014
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