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Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia: il lato genuiono e solidale della Ricerca

18 dicembre 2012

Alimentazione, educazione, sperimentazione, divulgazione. Una rima che riunisce le parole chiave di un percorso che intende valorizzare un prodotto identitario della Sicilia: il grano duro di alta qualità, noto per il suo valore nutritivo e tecnologico.
Basti pensare che se in Italia la coltivazione di questo prodotto copre circa il 50% della produzione comunitaria, al Sud si realizza il 70% della produzione nazionale, con in testa la Puglia e la Sicilia che contribuiscono con il 42% ad arricchire la filiera.

Capofila del progetto "Filiera di grano duro corta, autenticata e rintracciabile, finanziato dal PSR Regione Sicilia 2007-2013 - Misura 124" è il Parco scientifico tecnologico della Sicilia, che insieme a cinque produttori primari, un’azienda di trasformazione e centri di ricerca, ha avviato un’azione di studio e promozione attraverso seminari, dimostrazioni ed eventi di educazione alimentare.
"Non c’è valorizzazione senza promozione e condivisione - spiega il presidente del Pst Sicilia Marco Romano - perciò tutte le fasi di tale processo e i suoi risultati, sono al centro di un’intensa attività di comunicazione che se da un lato mira a reindirizzare il gusto dei consumatori verso i prodotti tradizionali ottenuti con semole di qualità, dall’altro intende riposizionare le imprese dell’intera filiera sui mercati. Non ultimo l’aspetto prettamente formativo che vede coinvolte le scuole".

Il Parco Scientifico, infatti, organizza giornate di educazione alimentare rivolte agli alunni, durante le quali ad ogni studente sarà consegnata una confezione di 1 Kg di semola integrale rimacinata di grano duro prodotta con molino a pietra, adatta per la preparazione di impasti lievitati quali pane, pizze e focacce.
La prima tappa è stata all’Istituto Comprensivo Giorgio Arcoleo di Caltagirone che riunisce 950 alunni tra elementari e medie (giovedì 13 e venerdì 14 dicembre), continuando poi con i 600 studenti dell’Istituto Comprensivo Galileo Galilei di Grammichele, organizzato in collaborazione con la Soat.
In queste occasioni i più giovani hanno potuto assaporare il pane ottenuto utilizzando il lievito naturale fornito dal Pst Sicilia, selezionato da oltre 100 ceppi di lievito isolati da paste acide artigianali di varie aree di produzione della Sicilia e prodotto da un panificatore del Comune di Grammichele.

A completare il quadro, in linea con lo spirito natalizio, c’è anche un nota di solidarietà: la semola integrale, confezionata in sacchi da 25 chili, è stata donata al Banco Alimentare della Sicilia Onlus Catania, all’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Caltagirone e al centro di accoglienza di Fratel Biagio Conte, "Missione di Speranza e Carità" a Palermo. Mentre all’assessore alla Famiglia del Comune di Catania, Carlo Pennisi, sono state consegnate 800 confezioni da 1 Kg, per contribuire al programma di educazione alimentare rivolto a famiglie bisognose.

IL PROGETTO - Il progetto si riferisce a grani duri mediterranei coltivati nell’area del Calatino. La sperimentazione ha preso in considerazione alcune cultivar che si sono distinte negli ultimi anni per la loro qualità, sulla base dei risultati delle prove sperimentali della Rete nazionale frumento duro condotte in Sicilia. Sono state utilizzate cinque varietà, di cui tre di recente costituzione (Ancomarzio, Bronte e Ciclope) e due (Duilio, Simeto) scelte come riferimento perché maggiormente diffuse nel territorio, con cui sono stati prodotti oltre 150 quintali di semola. Non a caso la prima presentazione è avvenuta a Caltagirone. Il Parco sarà presente con uno spazio informativo presso l’ufficio turistico: il 21 dicembre, alle ore 11, il presidente Marco Romano consegnerà al sindaco della città Nicolò Bonanno, 100 sacchi da 25 kg e 1.500 da 1 kg di semola integrale affinché vengano distribuiti, in parte alle famiglie più disagiate, in parte come dono alla comunità locale e ai turisti in visita.

- www.pstsicilia.org

 

 

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18 dicembre 2012
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