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Parte da Catania la nuova strategia Ue per la pesca

Nel capoluogo etneo il summit internazionale sulla pesca nei Paesi Mediterranei

10 febbraio 2016

Concordare a livello europeo una diagnosi sugli stock di pesca nel Mediterraneo e mettere a punto misure urgenti per riportare le risorse a livelli sostenibili. Creare alleanze con i Paesi terzi della sponda Sud per una gestione condivisa delle risorse e degli habitat. Porsi come obiettivo il raggiungimento di una dichiarazione ministeriale da consegnare a marzo 2017 alla futura presidenza maltese dell'Ue.
Questa le linee guida della strategia che il commissario alla pesca e all'ambiente Karmenu Vella ha illustrato al 'summit' di Catania a cui prendono parte - per l'Italia il sottosegretario Giuseppe Castiglione - ministri e rappresentanti a livello politico di Spagna, Grecia, Croazia, Malta e Slovenia, scienziati, organizzazioni del Mediterraneo, Ong, ambientalisti.
Intervistato dall’ANSA, Vella ha sottolineato anche la perdita finora di 36,6 milioni di finanziamenti europei da parte dell'Italia, per la maggior parte proprio dalle regioni del Mezzogiorno.

STRATEGIA E ALLEANZE PER MEDITERRANEO - "Il primo obiettivo - dice Vella - è concordare a livello Ue sulla diagnosi dello stato degli stock e su una serie di misure da adottare a livello nazionale, comunitario e internazionale per modificare le tendenze al declino: la situazione è preoccupante la mortalità per la pesca è in media quattro volte superiore a quello che dovrebbe essere il rendimento massimo sostenibile. Ma dobbiamo anche costruire alleanze - aggiunge - principalmente con i Paesi terzi del Mediterraneo centrale e orientale per far progredire la gestione degli stock e degli habitat condivisi".

CATANIA PRIMO PASSO - Dopo il summit, Bruxelles lavorerà su interventi specifici per fare partire nel corso di febbraio e il prossimo marzo incontri bilaterali con Tunisia, Turchia ed eventualmente Marocco per ottenere il loro accordo su misure di principio. Vella ha invitato il prossimo aprile tutti i ministri del Mediterraneo a Bruxelles in occasione del Seafood Expo.
EFFETTI INQUINAMENTO E CLIMA - Sullo stato delle risorse influisce anche inquinamento e clima e tra gli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti - dice Vella - "c'è la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento marino, in particolare i rifiuti, e la lotta contro la pesca illegale, non dichiarata".

MISURE TECNICHE - Dovrebbero essere adottate il prossimo mese dall'Esecutivo. La proposta prevede anche disposizioni per chiarire e consolidare le norme sull'uso delle reti derivanti.
PERDITE FONDI EUROPEI - Vella è preciso. "L'Italia ha perso finora 36,69 milioni di euro di finanziamenti del Fondo europeo per la pesca 2007-2013, in particolare per non aver utilizzato tutti i fondi a disposizione nel 2011 e nel 2012". Dei 36,69 milioni, 33,2 sono stati persi proprio dalle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata), mentre i fondi restanti nel resto dell'Italia. Quanto al 2013, ha messo in guardia, l'Italia rischia di perdere altri 92 milioni di euro, ma le autorità hanno fino al 31 marzo 2017 per fornire tutti i documenti per effettuare i calcoli necessari. [GdS.it]

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10 febbraio 2016
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