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Pensare per i piedi, facendo camminare il cervello. Arrivano le scarpe hi tech e le scarpe allungabili

Dalle scarpe su misura fatte seguendo la mappa del nostro piede, alla scarpa che cresce insieme al piede

21 settembre 2004

"Prego, si accomodi, prendiamo l'impronta del piede". Ad accogliere i clienti con questa frase consueta agli ortopedici saranno presto anche i commessi dei negozi di scarpe. Bandita la fatica di misurare le calzature, il cliente sceglierà dalle vetrine il modello di grido e lo farà confezionare su misura dopo aver deposto una orma digitale.
È il rivoluzionario modo di produrre ed acquistare calzature annunciato dal Progetto europeo EUROShoE, coordinato dall'Istituto di tecnologie industriali e automazione (Itia) del Cnr, i cui risultati sono stati presentati durante la Conferenza "EUROShoE final results presentation. Design & Mass Customization Laboratory", in corso presso il laboratorio dell'Itia-Cnr di Vigevano (Pavia).

Il Progetto ha già sfornato una collezione di scarpe realizzate nel laboratorio Cnr, prototipo del "calzaturificio" del futuro, dove l'hi-tech va a braccetto con la perizia artigianale. Qui è stato messo a punto un sofisticato sistema costituito da macchine che rilevano ed elaborano l'immagine digitale del piede, adattano a questa il design del modello, tagliano ed assemblano tutte le componenti della manifattura.
Sono i piccoli e medi calzaturifici i principali destinatari di questo sistema grazie al quale potranno immettere sul mercato una produzione limitata, ma allo stesso tempo competitiva nei costi. "I risultati del progetto EUROShoE rispondono a queste esigenze - ha dichiarato Francesco Jovane, direttore dell'Istituto Cnr - ed hanno dimostrato che è possibile una fruttuosa collaborazione tra istituzioni a livello nazionale ed europeo, enti di ricerca, università da una parte, e il mondo dell'industria dall'altra". E Vigevano, centro cardine del settore calzaturiero, rappresenta un luogo d'eccezione dove realizzare il circolo virtuoso tra innovazione, trasferimento dei risultati e crescita economica.
"Tecnologie di produzione innovative, elevata qualità del design e dei materiali, comfort e, soprattutto, costi ragionevoli - ha aggiunto Jovane - sono i passaggi obbligati attraverso i quali rilanciare il made in Italy, oggi minacciato dal mercato dei paesi emergenti".

Al momento è possibile farsi fare una scarpa su misura non solo al Cnr, ma anche al Micam di Milano, sino al 22 settembre, e, tra breve, presso il Museo della scarpa di Vigevano e la Federcalzature di Trieste.

Ma come dovrebbe avvenire la distribuzione su larga scala di questo accessorio? "I negozi avranno a disposizione una piattaforma di vetro fornita di quattro videocamere che rilevano in algoritmi la forma del piede. In questa fase - ha spiegato Claudio Boër, direttore del progetto - possono essere evidenziati anche alcuni problemi ortopedici. Tali informazioni vengono inviate all'azienda che elabora l'immagine e realizza la scarpa ideale".
Addio allora a magazzini stracolmi di scatole e alle rimanenze di stagione, sempre difficili da smaltire. Così le scarpe si acquisteranno una per volta. "Tale sistema - ha continuato Boër - consente di evitare anche lo spreco di pelli, materiali sintetici, vernici, colle, con benefici sull'impatto ambientale".
Ma il progetto EUROShoE non finisce qui. I suoi risultati saranno sviluppati nel progetto europeo "Cec Made Shoe" che realizzerà una scarpa al 100% ecologica.

E sempre partendo dai piedi si è pensato a come combattere il carovita che incide pesantemente nel bilancio delle famiglie.
Dagli Stati Uniti è arrivata, infatti, la scarpa che si allunga via via che il piede va crescendo.
In altre parole: il carovita costringe oggi giorno la maggior parte delle famiglie a tagliare qua e là sulle spese superflue, ma sui figli non si può proprio risparmiare. I bambini crescono in fretta e costano molto. Così, per venire incontro alle esigenze dei genitori, una ditta americana ha inventato un paio di scarpe allungabili, in grado di accompagnare per qualche tempo la progressiva e costante crescita dei piedi dei bambini.

Si chiamano Max the worm (Max il verme) e a realizzarle è stata un'azienda statunitense di articoli sportivi, la K2 Sports, che ha messo a punto un paio di scarpe con una struttura a fisarmonica tra la punta e il tacco, capace di proporzionare la calzatura al piede in allungamento. Le scarpe possono crescere di alcune misure spingendo un bottone.
Le scarpe sono state ideate da Hank Miller, un designer americano che si è stupito come nessuno ci abbia pensato prima. Si è ispirato ai pattini, che sono adattabili alle diverse misure delle calzature di chi li indossa.
Le scarpe, disponibili in diversi modelli e colori, sono state finora lanciate solo sul mercato tedesco, al prezzo di circa 50 euro.
L'azienda americana assicura che le scarpe sono state approvate dagli ortopedici e garantisce inoltre la resistenza delle calzature, che devono sopportare le molteplici attività dei bambini.

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21 settembre 2004
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