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Per i Rosanero e l'Atalanta prove tecniche di seria A. Catania e Messina, hanno vinto sabato scorso

Il Palermo pareggia ed è contento

29 marzo 2004
Atalanta - Palermo 0-0
Atalanta (4-3-3): Taibi, Innocenti, Lorenzi, Gonnella, Bellini, Montolivo, Mingazzini, Marcolini, Gautieri (40' st Vugrinec), Saudati (26' st Pazzini), Pinardi (19' st Zenoni). (31 Calderoni, 2 Rustico, 15 Sarr, 8 Bernardini). All.: Mandorlini.
Palermo (4-4-1-1): Berti, Conteh, Biava, Accardi, Grosso, A. Filippini, Corini, Mutarelli, E. Filippini, Gasbarroni (34' st Di Donato), Toni. (12 Santoni, 81 Ferri, 29 Nastase, 11 Masiello, 7 Vasari, 20 Pepe). All.: Guidolin.
Arbitro: De Santis di Roma.
Note: angoli: 5-2 per l'Atalanta. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Montolivo, Lorenzi, Innocenti e A.Filippini per gioco scorretto. Spettatori: 15 mila circa.

Bel pareggio tra Palermo e Atalanta. Le due squadre danno vita a un ottimo match sul piano tecnico dividendosi la posta in una gara senza reti, ma certamente non noiosa. Se l'attuale stato di forma della capolista non è una novità, è vero che il campionato cadetto ha ritrovato l'Atalanta, che nelle ultime sei partite aveva ottenuto solo tre pareggi e altrettante sconfitte. In classifica il Palermo porta a 3 punti il proprio vantaggio sul Messina, ma soprattutto sono 7 i punti dal sesto posto occupato dalla Ternana. L'Atalanta stacca il Piacenza ed è quarta da sola.
Mandorlini ha a disposizione l'intera rosa fatta eccezione per l'infortunato di lungo corso Budan. A centrocampo promossi Montolivo e Mingazzini, mentre Zenoni e Bernardini vanno in panchina. In avanti Alex Pinardi prende il posto di Pazzini. Nel Palermo l'assenza più importante è quella di Zauli, mentre Grosso recupera in tempo record da una distorsione alla caviglia. Gasbarroni dà in avanti una mano a Toni, l'unica punta di ruolo.

Gran ritmo ed emozioni fin dalle prime battute. La prima palla gol limpida al 3' è per il Palermo: contropiede avviato da Gasbarroni, che serve sulla sinistra Toni il quale entra in area e fa partire un diagonale che finisce fuori di un soffio dal palo alla sinistra di Taibi. L'Atalanta non sta a guardare, in un paio di occasioni riesce a guadagnare l'area di rigore cercando Saudati e al 14' ha la sua buona occasione con un esterno di Bellini destinato all'incrocio dei pali che Berti con una grande parata manda in angolo. La partita si mantiene bella tra due squadre che si danno battaglia e che alternativamente cercano il gol con insistenza. In pratica non c'è un attimo di pausa.
Al 22' palla gol per il Palermo con Taibi che respinge su Toni lanciato a rete, riprende Antonio Filippini che conclude, il suo tiro trova la mano di Gonnella in area, De Santis fa proseguire tra le proteste dei rosanero. Immediata la replica dell'Atalanta che al 24' colpisce in pieno la traversa su punizione di Marcolini. Qualche secondo dopo Berti risponde con un grande intervento in angolo su tiro di Gautieri. Al 29' ancora Palermo: Corini pennella un perfetto cross per la testa di Toni, che manda poco lontano dal palo destro di Taibi. Al 38' Saudati su cross dalla sinistra sfrutta un'uscita avventata di Berti, ma il suo colpo di testa si stampa in pieno sulla traversa, poi Accardi salva la porta mettendo in angolo.

Nessun cambio ad inizio ripresa e ritmo comprensibilmente più basso dopo che le due squadre hanno speso tanto nei primi 45'. Al 9' ci prova l'Atalanta: Gautieri fa sponda in area per Saudati, che stoppa il pallone e tira mandando alto. La partita diventa più spezzettata e si ricorre più spesso al fallo per prendere fiato. L'Atalanta ha difficoltà a guadagnare terreno, le azioni sono sempre molto manovrate, il Palermo è bravo a gestire il pallone non rinunciando a cercare in avanti le giocate di Toni e Gasbarroni, ma il risultato non cambia.

Catania – Genoa 1-0 (partita giocata sabato 27 marzo)
Catania (4-4-2): Concetti, Diliso, Stendardo, Zoppetti, Alioui (6' st Fusco), Fini (37' st Montervino), Grieco, Behi, Mascara, Oliveira, Taldo (11' st Sedivec). (22 Mancini, 15 Pagliuca, 24 Terra, 27 Berrettoni). All.: Matricciani.
Genoa (4-4-2): Scarpi, Foglio, Gargo, Thiago, Stellini, Rossi, Tedesco, Budel, Gemiti (46' st Bjelanovic), Milito (35' st Robert), Caccia. (75 Gazzoli, 4 Villa, 15 Baldini, 17 Cordone, 85 Behrani). All. De Canio.
Arbitro: Morganti di Ascoli.
Rete: 43' st Oliveira.
Note: angoli 9-6 per il Genoa. Recupero 2' e 5'. Espulso: Thiago (45' st) per fallo da ultimo uomo. Ammonito: Stellini per gioco falloso. Spettatori: 11.000.

Il Genoa attacca e colpisce tre pali, il Catania soffre e vince. Una fiammata finale premia i rossazzurri regalando ai padroni di casa la vittoria al termine di una gara in costante sofferenza al cospetto di un Genoa più tonico e pericoloso, che oggettivamente non meritava la sconfitta.
Il Catania schiera Alioui, al debutto stagionale, al posto dello squalificato Giallombardo nel ruolo di laterale sinistro in difesa, dove Diliso rientra a destra e Zoppetti va a far coppia centrale con Stendardo. A centrocampo torna Fini sulla destra. Nel Genoa, De Canio conferma il 4-4-2 con Milito e Caccia in avanti.
Gli etnei vanno al tiro dopo soli dieci secondi con Oliveira, ma il primo tempo è tutto dei genoani. Tedesco e compagni sono maggiormente rapidi e incisivi e sfiorano il gol più volte affondando sulla destra, dove Alioui non riesce a tenere la posizione. Dopo due conclusioni a lato di Gemiti, gli ospiti colpiscono la traversa al 30' con un'inzuccata di Tedesco su corner di Rossi.
Pochi secondi dopo, il Catania reclama il rigore per un tocco di mano in area di Foglio, ma sugli sviluppi dell'azione è ancora il Genoa ad andare vicino al gol con Caccia, che, imbeccato dallo stesso Foglio, calcia a lato da buona posizione. I catanesi non guadagnano campo e l'undici di De Canio insiste prendendosela con la sfortuna al 39', quando Rossi conclude un contropiede con un tiro che scheggia l'incrocio dei pali.

L'unica seria occasione per andare segno costruita dai padroni di casa capita a Taldo, liberato da un assist di Oliveira: Scarpi è bravo chiudere sulla conclusione ravvicinata dell'attaccante rossazzurro. Prima che si vada negli spogliatoi, Rossi ha nuovamente il tempo di impegnare Concetti con una parata a terra su un rasoterra comunque troppo debole.
Il conto dei legni colpiti dal Genoa sale a tre in avvio di ripresa. Al 3' una punizione di Budel da oltre venti metri tocca il palo alla sinistra di Concetti prima di perdersi sul fondo. Il Catania soffre, i genoani insistono. Prima Gemiti impegna Concetti, poi Rossi, ben inseritosi al centro, fallisce un'ottima opportunità mancando la porta da pochi passi. Matricciani e Colantuono, che hanno già rimpiazzato l'incerto Alioui con Fusco, cercano di dare la scossa con l'inserimento in avanti di Sedivec per Taldo.
Gli ospiti rallentano un po' e i padroni di casa provano ad affacciarsi in avanti. Dopo un cross di Diliso adagiatosi sulla parte superiore della traversa, gli etnei ci provano con una combinazione Fini-Behi conclusa da un tiro dell'ivoriano deviato in angolo da Scarpi. A due minuti dallo scadere, il Catania trova il gol dell'insperata vittoria con Oliveira, che corregge in porta una punizione calciata da Grieco. C'è ancora tempo per l'espulsione di Thiago per un fallo su Oliveira lanciato a rete, per una traversa su punizione di Grieco e per la rete del raddoppio fallita da Sedivec a tu per tu con Scarpi. Il Catania ringrazia la buona sorte e mette da parte tre punti importanti per la classifica.

Pescara - Messina 1-2 (partita giocata sabato 27 marzo)
Pescara (4-2-3-1): Cesaretti, Pagani, Caccavale, Sbrizzo, Antonaccio, Gorgone, Amerini (5' pt Giampaolo), Stella, Iannuzzi (27' st Bellè), Frezza (5' st Calaiò), Alteri. (2 Pugliesi,16 Aquilanti, 30 Colonnello, 32 Gutierrez). All. Iaconi.
Messina (4-4-2): Storari, Zoro, Fusco, Rezaei, Parisi, La Vecchia (42' st la Vecchia), Mamede, Coppola, Sullo (29' st Giampà), Sosa (15' st Guzman), Di Napoli. (22 Bonnefoi, 5 Guzzo,10 Princivalli, 15 Gentile). All. Mutti.
Arbitro: Trefoloni di Siena.
Reti: nel pt 29' Sullo; nel st 29' Guzman, 30' Alteri.
Note: angoli: 7 a 1 per il Pescara. Recupero: 3' e 5'. Espulso al 18' pt il vice presidente del Pescara Antonio Oliveri e al 34' st Antonaccio per somma di ammonizioni. Ammoniti Sbrizzo, La Vecchia, Giampaolo, Antonaccio, Coppola e Mamede per gioco scorretto, Cesaretti e Bellè per proteste. Spettatori: 5.000.

Il Messina passa all'Adriatico e allunga la striscia di vittorie consolidando il secondo posto in classifica a soli due punti dal Palermo. Per il Pescara, che non ha ripetuto la prova vittoriosa di Salerno, è ancora lunga la strada per la salvezza.
Le prime avvisaglie della giornata storta del Pescara subito in avvio, quando il suo uomo d'ordine Amerini rimedia un pestone da Coppola ed è costretto ad abbandonare dopo solo 60 secondi di gioco. Gli ospiti sono subito pericolosi al 6' quando lo specialista Parisi su punizione da oltre 30 metri scheggia la parte superiore della traversa.

La rete del Pescara chiama alla ribalta il portiere ospite Storari, protagonista per l'intero arco dei 90 minuti, che si oppone prima ad un diagonale di Iannuzzi e poi al tap-in di Alteri alla mezz'ora arriva il gol del vantaggio siciliano: l'ex Sullo approfitta di una indecisione di Paganie di una uscita avventata di Cesaretti e infila con un pallonetto la porta sguarnita.
Nella ripresa Iaconi fa entrare Calaiò ma per circa mezz'ora accade poco o nulla, se non il continuo sventolio di cartellini gialli di un modesto Trefoloni. Alla fine otto le ammonizioni, un rosso per Antonaccio e due dirigenti espulsi dalla panchina del Pescara. All'improvviso arriva poi il raddoppio del Messina con Guzman bravo a sfruttare un errore di Sbrizzo e ad infilare sul primo palo Cesaretti.

Tempo un minuto e il Pescara accorcia le distanze con Alteri che trafigge in diagonale Storari, su perfetto assist aereo di Calaiò nei quindici minuti di assedio finale è ancora Storari a conservare i preziosi tre punti con un miracolo su un sinistro di Alteri. Al fischio finale Trefoloni esce circondato dai biancazzurri, mentre in sala stampa pesanti le accuse del presidente Scibilia nei confronti del direttore di gara.

Fonte: La Sicilia

La Classifica di B
Palermo 61 - Messina 58 - Livorno 57 - Atalanta 56 - Piacenza 55 - Ternana 54 - Cagliari, Fiorentina 53 - Triestina 51 -  Catania, Vicenza 50 - Torino 49 - Napoli 45 - Treviso 42 - Ascoli, Genoa, Venezia, Albinoleffe 40 - Verona, Salernitana 39 - Pescara 38 - Bari 34 - Como 32 - Avellino 25

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29 marzo 2004
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