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Per il Web niente nuove leggi, solo un codice di autoregolamentazione

Il ministro Roberto Maroni: ''Bisogna trovare un accordo tra tutti, evitando interventi d'autorità''

23 dicembre 2009

L'idea di un intervento legislativo in tema di reati via Internet sembra lasciare il posto a un codice di autoregolamentazione. E' quanto ha anticipato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, al termine dell'incontro tecnico avvenuto al Viminale con i soggetti fornitori di connessioni e di servizi web.
"La strada da seguire - ha affermato il titolare del Viminale - è quella di cercare un accordo fra tutti, definendo un codice di autoregolamentazione che coinvolga i soggetti interessati, evitando interventi d'autorità ma ottenendo ugualmente il risultato sulla base di un accordo".
Si prospetta, dunque, "una soluzione definitiva sul terreno di un codice di autoregolamentazione piuttosto che quello di una norma di legge - ha spiegato Maroni - se questo avverrà, sarà il primo caso al mondo di un sistema di autoregolamentazione che coinvolge tutti i soggetti, su un terreno così delicato qual è il confine tra la libertà di espressione del pensiero garantita dalla Costituzione e la necessità di evitare e di rimuovere contenuti che integrino gravi reati".

Il ministro dell'Interno ha definito la riunione al Viminale "molto importante, ai fini di affrontare il tema di come prevenire la commissione di reati gravi su Internet e di come rimuoverne i contenuti. Siamo impegnati - ha informato - a formulare ed elaborare proposte e a costituire un tavolo con tutti i soggetti pervenuti oggi, che sarà riconvocato a metà gennaio per discutere le proposte e valutare la possibilità di trovare una soluzione definitiva". Per Maroni, "l'accordo dovrà diventare operativo al più presto possibile: il tema c'è e dobbiamo trovare una soluzione in tempi rapidi per combattere il proliferare su Internet di gruppi che ineggiano all'omicidio, al terrorismo, alla mafia".
Il titolare del Viminale è fiducioso verso la chiusura di un "grande accordo tra tutti gli operatori, ciascuno per la sua parte di responsabilità: ci vorrà qualche settimana per definire le proposte e farle accogliere da tutti. Stiamo definendo la qualità di intervento, anche perché parliamo di centinaia di milioni di utenti e di messaggi che vengono immessi sulla rete ogni giorno".
Per Maroni, che nel suo incontro di ieri ha avuto al fianco il viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani, "un'analisi preventiva precisa è impossibile. Ora si tratta di definire anzitutto le procedure, affinché ogni volta che venga segnalato un contenuto sul web da rimuovere questo possa farsi rapidamente". Ha spiegato ancora il ministro dell'Interno: "Se i fornitori di servizi e di contenuti web sono società italiane oppure società internazionali importanti come Facebook e Google, il problema sarà già risolto. Ma ci sono fornitori di servizi sparsi per il mondo e ciò richiederà la necessità di formulare accordi internazionali, sia bilaterali che multilaterali". Il titolare del Viminale ha infine rimarcato che "non ci sono precedenti in tal senso. Stiamo lavorando per capire come poter garantire la nostra capacità di intervento, ovunque il fornitore di servizi abbia sede nel mondo". [Adnkronos/Ing]

- Quella sottile linea di confine... (Guidasicilia.it, 16/12/09)

- Quando la violenza si aggrava con l'utilizzo di Internet... (Guidasicilia.it, 22/12/09)

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23 dicembre 2009
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