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Per salvare il Pastificio Tomasello...

Due le trattative per salvare lo storico marchio di Casteldaccia. Anche la Regione in campo

17 novembre 2014

Cominciando da oggi l'attività del Pastificio Tomasello procederà a ranghi ridotti solo con alcune linee di stoccaggio e la consegna di una parte della merce ancora nei magazzini, mentre mercoledì sarà avviata la procedura di mobilità per i 56 dipendenti, già comunicata ai sindacati venerdì.
Sembra però esserci la volontà di rilanciare l'attività e salvare il marchio storico, fondato nel 1910. Infatti, sono almeno due le trattative aperte dai vertici dell'azienda Tomasello: un imprenditore del settore cerealicolo che opera nel comprensorio di Casteldaccia che potrebbe rilevare il mulino del pastificio Tomasello e la possibilità che il pastificio sia ceduto a un colosso della distribuzione alimentare.
A svelare all’edizione palermitana di Repubblica alcuni dettagli dell'operazione di "salvataggio" è l'amministratore delegato Fedele Tomasello. "Stiamo cercando l'ingresso nella compagine dell'azienda di nuovi partner  per ripartire a pieno ritmo al più presto. Scontiamo una mancanza di liquidità,  dovuta a una crisi del mercato iniziata nel 2008, e al rialzo del prezzo del grano. Stiamo lavorando anche a salvaguardia dei livelli occupazionali e contiamo di concludere le trattative entro la fine della settimana, proprio per garantire continuità e sostegno ai lavoratori".

Anche la Regione, per bocca dell'assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, si è detta pronta a intervenire per sostenere lo storico marchio. L’assessore Vancheri, appresa la notizia della crisi della Tomasello, ha contattato l'assessore regionale all'Agricoltura Nino Caleca per organizzare nei prossimi giorni un tavolo istituzionale urgente, coinvolgendo anche i responsabili del pastificio e i sindacati, sui mali che impediscono la nascita delle filiera e dei consorzi del grano in Sicilia.
"Le imprese non possono essere svantaggiate dal mercato locale - ha detto Vancheri - siamo di fronte a un grave problema di filiera che dobbiamo risolvere al più presto, ma lavoreremo in sinergia anche sull'aspetto del supporto finanziario da parte delle banche alle imprese, sui rapporti con la grande distribuzione organizzata, sulla rete commerciale".
Un invito raccolto immediatamente dall'assessore all'Agricoltura: "Sarò a quel tavolo - ha detto Caleca - perché il concetto di filiera va ristrutturato, semplificato ed esteso al fine di aiutare le imprese e inserire i nostri prodotti di qualità nel mercato globale".

Il piano d'azione degli assessorati regionali è la prima risposta all'appello lanciato nei giorni scorsi proprio da Margherita Tomasello, cuore del marketing aziendale. "Nessuno parla dell'aumento del costo del grano duro - aveva detto l'imprenditrice - passato questo mese da 27 a 40 centesimi al chilo. Nell'ultimo periodo, inoltre, c'è stata anche la difficoltà a reperire la materia prima di qualità, per una drastica riduzione della produzione mondiale di grano duro. A questo punto abbiamo deciso di andare verso una ristrutturazione e mettere sul mercato l'azienda".

[Informazioni tratte dagli articoli di Isabella Napoli (Repubblica/Palermo) e Salvo Ricco (GdS)]

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17 novembre 2014
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