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Per Termini Imerese c'è bisogno di più tempo

Il leader della Fiom, Maurizio Landini: "Renzi mantenga l'impegno del rilancio"

22 dicembre 2014

"Ad agosto Renzi disse che il fallimento del rilancio di Termini Imerese avrebbe comportato il fallimento della politica e del governo: voglio prendere sul serio quelle parole pronunciate dal premier".
Maurizio Landini, leader della Fiom nazionale, ha la memoria lunga e non dimentica. Si rivolge direttamente al presidente del Consiglio proprio alla vigilia del vertice al Mise con Metec, che dovrebbe entrare nel dettaglio del piano per rilanciare lo stabilimento ex Fiat.

"Proprio per quanto detto da Renzi - ha aggiunto Landini - dal governo mi aspetto saggezza, non ci chieda di firmare accordi di fede, ma conceda più tempo per valutare il piano industriale di Metec, prorogando di qualche mese la cig in deroga per tutti i lavoratori, di Fiat e dell'indotto".
Per Landini "il fallimento dell'operazione Grifa, avendo alle spalle anche il fallimento del progetto De Risio, pone a tutti la necessità, a partire dal governo Renzi, di non compiere altri passi falsi. Per questo motivo occorre avere tempo per approfondire il nuovo progetto della Metec, dunque è necessario un ulteriore periodo di cassa integrazione. Termini Imerese è fatto di dipendenti Fiat e di lavoratori dell'indotto, ci sono 290 milioni di euro nell'accordo di programma e la soluzione definitiva deve riguardare tutti i lavoratori".

"Se Renzi vuole essere coerente con le parole dette ad agosto durante la sua visita a Termini Imerese - ha ribadito Landini - deve agire per concedere il tempo necessario a costruire una soluzione industriale credibile".
Il segretario Fiom intravede il rischio, alla luce dei progetti falliti per Termini Imerese, di operazioni di tipo finanziario, ma, afferma: "Abbiamo di fronte due soggetti, Fiat e governo, che devono assumersi le proprie responsabilità".
Riguardo all'affidabilità del gruppo Metec, Landini è sicuro fino a un certo punto: "E' un gruppo che, oggettivamente, lavora da 40 anni con Fiat, ma bisogna avere certezze sugli investimenti che intende fare a Termini Imerese e sui tempi per la produzione di auto al di là della componentistica".

E il tempo stringe mentre più di mille metalmeccanici, tra diretti e indotto, rischiano di essere licenziati dal primo gennaio. Il 31 dicembre scadrà la cassa integrazione e il loro futuro, ancora oggi, è assolutamente una incognita.
Da venerdì scorso gli operai ex Fiat sono tornati a manifestare davanti ai cancelli della fabbrica che non varcano dal 24 novembre del 2011.

- Tra delusione e rabbia (Guidasicilia.it, 18/12/14)

- "Soluzione subito per l'ex Fiat" (Guidasicilia.it, 19/12/14)

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22 dicembre 2014
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