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Perché non facciamo un Louvre siciliano?

L'ipotesi di riunire le opere simbolo in un unico spazio. Almeno nell'anno di Palermo capitale della cultura

09 gennaio 2018
Perché non facciamo un Louvre siciliano?

[Articolo di Mario Di Caro - Repubblica/Palermo.it] - Diciamo la verità: se la Dea di Morgantina attira ottomila visitatori all’anno non può essere considerata esattamente una fonte di ricchezza. Meno che mai la Phiale d’oro custodita a Himera, per la quale "accorrono", si fa per dire, cinque paganti al giorno. Insomma, il patrimonio artistico e archeologico della Sicilia sarà anche fra i più ricchi d’Italia ma sicuramente è il più frazionato, disperso, se non "nascosto", talvolta in mini-musei che per forza di cose (distanza dai centri principali, Palermo e Catania, collegamenti difficili, viabilità approssimativa, promozione quasi assente) non riescono a entrare nella mappa del turismo culturale. Nessuno contesta il rapporto di identità e appartenza territoriale dei tesori a perdere ma almeno nell’anno di Palermo capitale della cultura l’esperimento di una sorta di Louvre siciliano si potrebbe tentare. Riunendo per qualche mese quattro, cinque, sei capolavori-Cenerentola in un museo della città, magari il Salinas se mai riaprirà nella sua interezza. Per vedere che effetto fa farli scoprire a un pubblico più vasto.

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09 gennaio 2018
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