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Petralia Soprana, tra i "Borghi più belli d'Italia"

La cerimonia ufficiale venerdì 8 agosto con la consegna della certficazione

05 agosto 2014

Dopo l'annuncio arriva anche la certificazione ufficiale dell'ingresso del Comune di Petralia Soprana tra i "Borghi più belli d'Italia". A consegnare la speciale iscrizione sarà il direttore dell'esclusivo club Umberto Forte con una cerimonia che si terrà venerdì 8 agosto.
Petralia Soprana si aggiunge quindi ai tredici borghi siciliani che hanno attenuto il "marchio" di borgo più bello d'Italia tra i quali troviamo anche Cefalù, Geraci Siculo e Gangi.
I "Borghi più belli d'Italia" è una associazione che promuove i piccoli centri italiani nata su impulso della Consulta del Turismo dell'ANCI. L'iscrizione nell'elenco dell'Associazione nazionale è stata possibile perché Petralia Soprana ha tutti requisiti richiesti e cioè l'integrità del tessuto urbano, l'armonia architettonica, la vivibilità del borgo, la qualità artistico-storica del patrimonio edilizio pubblico e privato e i servizi al cittadino.

"Sono particolarmente felice per questo riconoscimento - afferma il sindaco Pietro Macaluso - che darà visibilità a Petralia Soprana ed offrirà notevoli vantaggi in termini di promozione del territorio. Finalmente lo splendido centro storico con i suoi beni architettonici avrà il giusto riconoscimento. Sarà bello vedere il centrale corso Umberto I° invaso da turisti alla ricerca dello scorcio da fotografare o della chiesa da visitare. L'auspicio è quello di sfruttare al meglio questa opportunità che coinvolgerà l'intera cittadinanza e gli operatori turistici ed economici che mi auguro sapranno approfittare di questa occasione."
Sono circa duecento i borghi più belli d'Italia che vengono descritti dalla guida che il Club ogni anno pubblica e distribuisce in 85 mila copie. Petralia Soprana entrerà quindi a far parte di questo speciale elenco riconosciuto a livello nazionale.
"Sono altrettanto felice - afferma il presidente del consiglio Leo Agnello - e sono un convinto sostenitore del nostro bellissimo centro storico che i nostri padri, anche quando non esistevano vincoli di leggi, hanno saputo ben conservare con la collaborazione di tutti i residenti che con sacrifici anche economici hanno mantenuto integro il tessuto urbano medievale. Dobbiamo tutti quanti collaborare - conclude Agnello - per sviluppare un modello di tessuto urbano confacente con il modello di Borgo più bello d'Italia e noi come amministratori dobbiamo investire economicamente nel centro storico le poche risorse economiche sia nel campo turistico e culturale".

Di opportunità di sviluppo "attraverso azioni concordate con gli operatori turistici" ha anche parlato l'assessore alla cultura Rosario Lo Dico che nella sinergia tra pubblico e privato vede "i presupposti di un turismo che porti economia" e la crescita di Petralia Soprana. In occasione della consegna della certificazione di iscrizione del Comune tra i paesi più belli d'Italia sarà aperta alle visite programmate anche la miniera Italkali. Sarà possibile ammirare le sculture di sale realizzate durante le due passare edizione della "Biennale del Sale" curate dall'Associazione SottoSale.
"Anche questa opportunità di visita è un risultato cercato da tempo - afferma ancora il primo cittadino - che conferma l'impegno dell'amministrazione comunale nella direzione di uno sviluppo turistico concreto di Petralia Soprana".

CENNI STORICI - Petralia Soprana è il più alto paese delle Madonie. Un balcone dal quale potere ammirare un ampio paesaggio che spazia dall'Etna ad Enna ai monti del palermitano e ai massicci delle Madonie. Le origini di Petralia si suppone che risalgano all'antica Petra, città fondata dai Sicani per meglio difendersi dai continui attacchi del nemico. Potrebbe aver conosciuto un insediamento greco, ma si hanno notizie certe soltanto a partire dal III secolo a.C. sullo sfondo della guerra tra Romani e Cartaginesi. Nel 254 a.C. durante la prima guerra punica, i petrini aprirono la porta ai consoli Aulo Attilio e Gneo Cornelio passando dal dominio cartaginese a quello romano. Petra fu inserita tra le civitas decumanae, cioè tra le città sottoposte al tributo annuo della decima in natura. Ben presto, infatti, divenne una delle principali fornitrici di grano dell'Impero Romano. Nel IX secolo fu conquistata dagli arabi e ribattezzata Batraliah.

Nel 1062 fu conquistata dai normanni, il conte Ruggero ne fortificò il castello, le torri e i bastioni esistenti. Nel 1067 il conte fece costruire un altro castello, fuori le mura, e dalla parte nord una chiesa titolata a San Teodoro; divenne una importante roccaforte e fu ceduta da Ruggero insieme al suo vasto territorio, al nipote Serlone. Nel 1258 passò alla contea dei Ventimiglia di Geraci e nel 1396 alla contea di Collesano. Da allora vide il susseguirsi dei Centelles, dei Cardona e infine dei Moncada e degli Alvarez de Toledo. Ancora oggi il paese conserva la struttura urbanistica di tipo medievale con le tipiche stradine che si snodano tra palazzi nobiliari e chiese, con le piazze circondate da suggestive costruzioni che si affacciano a meravigliosi belvedere.

Ricco è il patrimonio architettonico conservato: la chiesa Madre dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, in piazza del Duomo, è probabilmente di costruzione tardo-medievale. Riedificata in seguito, subì modifiche all'interno e divenne a due navate; inoltre vide altre trasformazioni e ampliamenti all'inizio del 700, quando venne impreziosita da stucchi barocchi. Alla fine del 700 venne aggiunto il portico esterno, opera dei Serpotta, e il campanile ad oriente. Il portale di ingresso è quattrocentesco, mentre l'interno, oggi a croce latina e diviso in tre navate, custodisce la "Madonna dell'Udienza" di Antonello Gagini, la "Madonna della Catena" di Giorgio da Milano, una Pietà di Giuliano Mancino, un tabernacolo ligneo di Pietro Bencivinni e il primo dei 33 crocifissi lignei di Frate Umile da Petralia. Custodisce ancora una delle opere realizzate dallo Zoppo di Gangi, Gaspare Bazzano: La Madonna degli Angeli con i Santi Chiara, Francesco, Antonio e Pietro d'Alcantara del 1620. Al suo interno possiamo ammirare il più grande organo del comprensorio, risalente al 1780, e opera di Giacomo Andronico.

Interessante, anche la chiesa di S. Maria di Loreto, edificata sui resti del Castello, riedificata nel XVIII secolo sui resti di un'altra chiesa sempre con pianta a croce greca, ha nel prospetto due campanili sormontati da cuspidi policrome; l'interno con pianta a croce greca conserva un'ancona di Giandomenico Gagini. Lungo la via Loreto, che conduce alla chiesa e al belvedere, è ben visibile una tabella in ceramica che fungeva da segnavia per la processione. La chiesa di San Giovanni Evangelista consente di ammirare la tela secentesca della "Crocifissione" e una statua marmorea di Antonino Vanelli, proveniente dall'antica chiesa del Carmelo, non più esistente.

La chiesa del SS Salvatore ha pianta ellittica con otto pilastri che sorreggono la cupola. Molto probabilmente in periodo arabo era una moschea e fu consacrata ai riti cristiani dal conte Ruggero. Nei pressi del paese nel 1611 venne costruito il convento dei Frati Minori Riformati, che mostra sulle pietre della facciata un pregevole intarsio a basso rilievo.

A poca distanza dal centro abitato, in contrada Cerasella si trovano i resti di un acquedotto romano. Alle porte di Petralia Soprana si trova ancora Villa Sgadari, una delle più interessanti residenze suburbane delle Madonie, dalla quale traspare l'eleganza delle linee architettoniche inserite con sapienza nel contesto ambientale. Gli abitanti di Soprana sono dislocati in varie borgate (un tempo erano 32) alcune delle quali distanti parecchi chilometri. Disseminati nel territorio nella vallata, segnata dal fiume Salso, i borghi e piccoli insediamenti rurali, sorsero tra il XVI e il XVIII secolo, per effetto della politica di ripopolamento delle campagne e per l'esigenza di espandere le colture agrarie. Negli ultimi vent'anni hanno assunto fisionomie completamente diverse (almeno per alcuni centri come Fasanò - Raffo - S.Giovanni - Pianello - Madonnuzza) assimilabili più a modelli di piccoli centri urbani che a borgate. Una presenza umana stanziale nel territorio che ne fa una delle zone più vive del comprensorio madonita, che dal centro storico a vari centri disseminati lungo il percorso fluviale del Salso o lungo le SS 120 e 290 si è sempre caratterizzato per un fortissimo legame alle sue antiche tradizioni, pur al contempo aperto e sensibile ai cambiamenti sociali e culturali della nostra società contemporanea.

Ne sono testimonianza il fiorire di associazioni culturali e sportive, di circoli in tutti i centri del territorio che insieme a quelle di antica data svolgono un'intensa attività socio-culturale e sportiva. Mostre d'arte, concerti di musica dalla classica al jazz, dal rock alla musica leggera, convegni, spettacoli teatrali, rappresentazioni folkloristiche non come mere rappresentazioni fine a se stesse ma come racconti vivi tramandati da padre in figlio, sagre, feste, attività ricreative e sportive, illuminano e ravvivano la stagione estiva e le varie ricorrenze annuali dei centri di tutto il territorio comunale. Tra le feste religiose molto suggestive le celebrazioni della Settima Santa, mentre la più importante è quella dei SS. Apostoli Pietro e Paolo. Seguono altre festività, tra cui quella del Salvatore e dei Santi Cosma e Damiano.
L'ambito territoriale di Petralia Soprana ha una superficie di 56,86 kmq., prevalentemente montana, percorsa dal fiume Salso, che va da un'altitudine di 1657 m. s.l.m. con pizzo Corvo a quote più basse di 600-700 metri, ricoperta per una esigua parte da bosco o macchia mediterranea e da pascoli perenni nella zona nord, e poi da terreni seminativi a cui si alternano colture arboree verso sud-sud est man mano che si scende a valle.

- www.comune.petraliasoprana.pa.it

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05 agosto 2014
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