Pronto il regolamento della Regione Sicilia che sblocca i contributi per i nuovi nati
Mille euro per ogni nuovo bambino che nasce in terra siciliana
La Regione amplierà la platea di chi, in virtù dell’analoga legge nazionale, ha già il diritto di chiedere un aiuto economico per la nascita di un bambino. Infatti, mentre la legge statale prevede il bonus solo a partire dal secondo figlio, la norma regionale ingloba pure i primogeniti. "Quando il regolamento sarà pronto - sottolinea Cuffaro - verrà applicato in modo retroattivo: avranno diritto al contributo i genitori dei bimbi nati dal giorno di pubblicazione della legge (il 31 luglio)". Unico ostacolo per accedere al bonus è il limite di reddito. Ci sarà infatti, un tetto massimo oltre il quale il contributo non verrà elargito e sarà siglata una graduatoria dove avranno la precedenza quelli che guadagnano di meno. "Si può ipotizzare che i nuclei familiari con un reddito annuo superiore a 30 mila euro saranno esclusi dal beneficio" come dice il capodipartimento della Famiglia, Luigi Castellucci.
Ci si chiede inoltre se il bonus regionale sarà cumulabile con quello statale. «In linea teorica sì - risponde Castellucci - perché la legge dell’Ars è indipendente rispetto alla previsione nazionale. Ma è ovvio che sarà fatta una scelta: e probabilmente nel regolamento sarà precisato che chi ha già fatto richiesta del contributo statale non potrà ottenere quello regionale. Anche perché i fondi regionali sono limitati e vorremmo estendere al massimo il numero complessivo dei beneficiari in Sicilia». Per il momento comunque, in bilancio sono disponibili solo 200 mila euro che bastano appena per erogare i primi 200 buoni. L'Assessore alla Famiglia Antonio D'Aquino garantisce che il Governo Regionale si impegnerà a trovare le risorse necessarie per garantire il bonus a tutti coloro che hanno figli, disponendo una variazione del bilancio.
Il regolamento sbloccherà anche le altre misure contenute nella legge sulla famiglia. Saranno eliminati gli interessi sui prestiti chiesti dalle giovani coppie sposate, i contributi per l’acquisto della prima casa, il buono socio-sanitario da spendere presso enti e associazioni no-profit per ottenere l’assistenza domiciliare agli anziani.