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Qualcuno sostiene che metà del territorio nazionale resterà irrimediabilmente sfregiato dall'ultima sanatoria

Qualcun altro afferma che la nuova legge delega per l'ambiente è stata fatta per salvaguardare la sicurezza nazionale

16 ottobre 2004

Lo scorso settembre era stato notificato al signor Silvio Berlusconi, dalla Procura della Repubblica di Tempio, in Sardegna, un decreto di ispezione per Villa Certosa, la reggia del presidente del Consiglio, sita sulle coste di Porto Rotondo.
Era l'ultimo atto di un'inchiesta aperta dopo diversi esposti e segnalazioni di ambientalisti e parlamentari sulla violazione della legge urbanistica e delle norme di tutela paesaggistica. I magistrati di Tempio volevano poter fare una serie di verifiche nella residenza estiva del premier. E a questo scopo il sostituto Giovanni Porcheddu aveva anche notificato ai difensori il decreto d'ispezione.
La richiesta però era stata bloccata "per motivi di segretezza legati alla sicurezza nazionale".

Sì, avete capito bene "per motivi di segretezza legati alla sicurezza nazionale".
L'uomo nuovo della politica italiana che cosa t'aveva pensato? Dovesse mai rendersi inagibile Palazzo Chigi, e magari l'intera Italia continentale, Villa Certosa, Costa Smeralda di Sardegna, potrebbe diventare la sede vicaria della Presidenza del Consiglio.
Ecco spiegati i lavori. La loro urgenza. La loro secretazione. La loro insindacabilità.
E a spiegare in questi termini il procedere degli ulteriori lavori nella sterminata villa mica è stato quaquaraquà, ma Emilio Del Mese, segretario generale del Cesis, il comitato esecutivo per i servizi segreti.
E poi, fosse o non fosse vera la nobilissima spiegazione fornita, i 2 mila e 500 metri di casa, i 50 ettari di parco, i 2 mila cactus, le 6 piscine, il finto anfiteatro siracusano, l'agrumeto e tutto il resto è roba del Cavaliere, anche se tutto intestato alla Idra Immobiliare, società fondata nel 1977 con 5 consiglieri di amministrazione, 3 sindaci. E un unico inquilino.
Se vogliamo dirla tutta poi, l'inquilino a volte non avrebbe voluto neppure far fare i lavori, specialmente quelli nella caverna a mare. E' stato costretto per ragioni di sicurezza. Costretto dai responsabili del Cesis. Costringe dal ministro dei Lavori Pubblici Pietro Lunardi. Costretto dalla sua propria carica di presidente del Consiglio dei ministri.
E che piffero, sono responsabilità!
E poi continuerà a pagare tutto "di tasca propria", quindi che stiano calmini tutti questi abientaecologisti sempre pronti a sentenziare, a rimproverare e a vietare

A parte tutto, gli avvocati del signor Berlusconi si sono detti disponibili non solo a spiegare la posizione del premier su questa vicenda, ma addirittura dando massima disponibilità: l'intervento fatto alla Certosa è più che regolare, ben venga dunque il sopralluogo.
Se poi succede qualcosa di terribile alla sicurezza nazionale...

Quindi che si fa per risolvere tutta questa manfrina?
Che si fa? Ma si fa che deve pensarci (come al solito) il nostro presidente del Consiglio.
Basta portare un maxi emendamento al senato, farlo passare con il voto di fiducia ed è fatta.
C'è la legge, e allora zitti e mosca! Salvata la villa, salvata la sicurezza nazionale.

E credevate che gli ambientaecologisti rimanevano tranquilli ad accettare la realtà dei fatti dopo l'approvazione dell'emendamento?
"E' un super condono, un colpo di spugna come non se n'erano mai visti. Le aree interessate, cioè quelle coperte da vincolo paesaggistico, coprono il 48 per cento del territorio italiano: tutte le coste fino a 300 metri dalla battigia, le aree montane oltre i 1.600 metri sulle Alpi e i 1200 metri sugli Appennini, le rive dei fiumi e dei laghi, le foreste, i 22 parchi nazionali, centinaia di parchi regionali. Un massacro pianificato del territorio".
Questo è stato, per esempio, il commento di Fausto Giovanelli, senatore della sinistra ecologista, che parla di una "legge Cirami dell'ambiente".

Ad onor del vero, anche all'interno della maggioranza c'è chi, pur criticando "l'opposizione accecata dall'antiberlusconismo", ammette il passo falso compiuto. "Questo maxi emendamento prevede la possibilità di sanare i piccoli abusi quando non vi sia un aumento dei volumi", ha commentato il senatore di An Giuseppe Specchia. "Rispetto al vecchio comma 32 è un passo avanti per quanto riguarda il futuro. Per quanto invece è avvenuto fino al settembre scorso, pur fissando i paletti del parere delle soprintendenze e le pene pecuniarie, c'è una sanatoria".

Ma andiamo a spiegare il tutto cercando di fare un po di chiarezza:
"Condanna all'abbattimento per gli ecomostri e condono per gli abusi edilizi nelle aree protette realizzati fino al 30 settembre scorso ma che avranno superato l'accertamento di compatibilità paesaggistica".
Questi i due punti salienti del maxi emendamento approvato dal Senato con il voto di fiducia e che va ora all'esame della Camera.

Non vi dico le proteste dell'opposizione, che ha contestato la norma, sostenendo che servirà a Silvio Berlusconi per sanare il teatro all'aperto costruito nella sua villa in Costa Smeralda, la Certosa.
Ma quante malelingue! Ma quanta cattiva fede! 
Per essere precisi, secondo il provvedimento, chi ha costruito abusivamente dovrà presentare una domanda di sanatoria entro il 31 gennaio 2005 e pagare dai 3 mila ai 50 mila euro. La delega prevede una serie di depenalizzazioni per i "peccati veniali" cioè quelli che non hanno dato luogo a nuove superfici o volumi, come la chiusura o l'apertura di una finestra. La parola spetterà alle sovraintendenze. Non ci sarà nessun procedimento penale per i trasgressori ma la multa. Giro di vite è previsto nelle pene di abusi gravi: fino a 4 anni di carcere per gli aumenti di volumetria superiori al 30% per abusi edilizi in aree protette. Stessa pena se l'ampliamento supera i 750 metri cubi o se si costruisce un fabbricato di 1000 metri cubi.

La delega prevede, inoltre, l'abbattimento di una serie di ecomostri, uno su tutti Punta Perotti a Bari. Di fronte alla latitanza del comune di Bari e della Regione Puglia, il governo farà intervenire direttamente l'esercito.
Anche per gli altri "ecomostri", il disegno di legge prevede norme più snelle per gli abbattimenti, con un ruolo di primo piano per le soprintendenze.
Infine il governo potrà legiferare su sei materie importanti: tutela delle acque, difesa del suolo, gestione delle aree protette, gestione dei rifiuti, risarcimenti contro i danni ambientali, valutazione impatto ambientale. Saranno 24 esperti nominati dal ministro dell'Ambiente a scrivere i decreti delegati che dovranno essere presentati al governo entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge.

Comunque, legge è stata fatta, e appena il Super Premier finirà di farsi costruire la stazione d'atterraggio armata per l'Enterprise, anche giustizia verrà fatta, perché il pericolo per la sicurezza nazionale potrebbe venire anche dallo spazio. Pensateci, Marte è chiamato il pianeta rosso...

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16 ottobre 2004
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