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Quando si affonda in una piscina (abusiva?)

Nuova polemica interna al governo regionale. Questa volta si punta il dito contro l'assessore Sgarlata

12 settembre 2014

La costruzione di una piscina nella sua villa con un iter burocratico che sarebbe stato agevolato mette nei guai l'assessore all'Ambiente della Regione Sicilia, Mariarita Sgarlata. A seguito di un esposto la Procura di Siracusa, come hanno scritto alcuni quotidiani, nei giorni scorsi ha aperto una inchiesta.
Il governatore Rosario Crocetta, dopo aver letto una relazione tecnica inviatagli dagli ispettori, ha trasmesso gli atti anche alla Procura di Palermo. "L'ho fatto per una questione di trasparenza - ha detto Crocetta - Non entro nel merito di una vicenda molto tecnica ma sicuramente l'assessore ha peccato di leggerezza politica".
Il governatore ha spiegato di avere ricevuto la relazione due settimane fa e di avere convocato la stessa sera l'assessore che all'epoca in cui si riferiscono i fatti aveva la delega ai Beni culturali.
"Mi ha detto che secondo lei non ha commesso irregolarità - ha riferito il governatore - Ma io non potevo agire altrimenti, per rispetto del popolo siciliano. In 40 anni di attività politica non ho mai costruito piscine ne ho mai abitato in ville stile liberty".

"Un amministratore deve mantenere sobrietà anche perché altrimenti sottopone ad attacchi e polemiche l'intero governo. L'assessore Sgarlata sa come la penso perché l'ho convocata formalmente dopo avere ricevuto il dossier sulle presunte irregolarità che avrebbe commesso nella costruzione di una piscina nella sua villa. Non le avevo detto che avrei mandato gli atti alla Procura di Palermo, ma lo faccio sempre in questi casi e un assessore non è diverso dagli altri. Ho ricevuto il dossier degli ispettori nella mia posta riservata e avrei potuto mantenere la segretezza - ha affermato Crocetta - ma per me il Palazzo deve essere trasparente, così ho trasmesso la documentazione ai magistrati per le loro valutazioni, spetta alla Procura stabilire se è stato commesso un reato. Sicuramente dal punto di vista politico l'assessore ha sbagliato e non penso come dice lei che sia vittima del metodo Boffo".

L'assessore infatti, ha parlato di notizie calunniose "frutto di un attacco di natura politica che inevitabilmente segna il momento finale di uno scontro che a Siracusa in questi anni ha visto protagonisti associazioni, cittadini a difesa della città e del suo inestimabile paesaggio da una parte e alcuni imprenditori, tesi a garantirsi porzioni di quel territorio per nuove edificazioni, dall’altra". "Tali notizie non rispondono in alcun modo a verità e per contrastarle, a difesa del mio buon nome e del mio operato, mi riservo di adire tutte le opportune vie legali. Nessun abuso è stato commesso: siamo davanti ad un castello maldestramente costruito su una piscina fuori terra prefabbricata, per la quale è stato richiesto regolare permesso per quanto, in qualunque sito on line, manufatti di questo tipo vengano proposti in vendita proprio perché esenti da richiesta di autorizzazione e realizzabili con una semplice comunicazione".

L’assessore Sgarlata continua dicendo: "Dopo 15 anni di malgoverno che ha consentito ad alcune lobbies di esercitare un potere illimitato sull’assetto urbanistico di Siracusa, amplificando i dati demografici per giustificare un Prg sproporzionato che ha desertificato la città storica per favorire la città sparpagliata, fatta di quartieri dormitorio privi di servizi, la prima amministrazione di Centrosinistra ha veramente cambiato verso". "Siracusa non tornerà indietro, anche di fronte al colpo di coda di quelle forze che hanno spadroneggiato e che, in questi ultimi mesi, hanno tentato, giorno dopo giorno, di delegittimare il mio operato da assessore regionale ai Beni culturali (primo, tra tutti, il decreto di perimetrazione del parco archeologico di Siracusa, mirato a tutelare una delle aree archeologiche e paesaggistiche più importanti del Mediterraneo) e, in particolare, la nomina di Beatrice Basile a soprintendente della città, una nomina trasparente e meritocratica avvenuta all’interno di un riordino complessivo della gestione dei beni culturali in Sicilia, fortemente voluto da chi le riforme intende portarle avanti veramente".

Aspettando di capire cosa ci sia sotto la piscina prefabbricata, il "caso Sgarlata" ha immediatamente riacceso lo scontro fra il Pd (o almeno l’ala cuperliana) e Crocetta. Antonello Cracolici, leader dei cuperliani, lette le prime notizie ha affidato la sua critica a Twitter: "La commedia del governo Crocetta è ormai alla fine. Si è trasformata in una farsa. A questo punto è meglio chiuderla qui".
Cracolici esclude che un’eventuale uscita della Sgarlata possa portare a un ingresso in giunta dei cuperliani. Segnale che le distanze da Crocetta sono ormai incolmabili: "Crocetta denuncia un suo assessore ma non la rimuove? Forse non la il coraggio delle sue azioni - ha aggiunto Cracolici -. Dare il posto a noi? Questo è un governo da mandare a casa per intero. E ricordo che questo assessore è espressione di Davide Faraone. C’è un’ammucchiata che governa la Sicilia: Lumia, Leanza, D’Alia e Faraone stanno facendo un danno enorme".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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12 settembre 2014
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