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Quasi 70mila le vittime accertate del terremoto in Cina

L'Unicef a tutto campo per salvaguardare i milioni di bambini del Sichuan

09 giugno 2008

Sabato scorso gli ingegneri cinesi hanno iniziato a far defluire le acque del lago formato dal terremoto a Tangjiashan, attraverso un canale costruito appositamente. Il lago è il più grande dei 35 formati dal sisma del 12 maggio nella provincia del Sichuan. Contiene 220 milioni di metri cubi d'acqua e si teme che nuove scosse o forti precipitazioni, previste in questi giorni, possano far crollare gli argini naturali provocando una catastrofica inondazione nella città sottostante di Mianyang. Circa 300mila persone residenti a valle sono state già evacuate, ma sono pronti piani per l'evacuazione di 1,2 milioni di persone in caso di peggioramento della situazione. Il canale per il deflusso delle acque, lungo 475 metri, è stato realizzato in sei giorni con il lavoro di 600 soldati e membri della polizia militare, secondo quanto riferisce l'agenzia stampa di Stato Xinhua.

I morti accertati del terremoto sono 69.130, cui si aggiungono 17.824 dispersi, stando agli ultimi dati ufficiali forniti la scorsa settimana. Il sisma, seguito da numerose e violente scosse di assestamento, aveva raggiunto magnitudo 8 della scala Richter.
E sono oltre 13.000 le scuole gravemente danneggiate nel Sichuan dal terribile terremoto: quasi 7.000 sono completamente distrutte, molte altre hanno subito danni parziali. L'Unicef ha stimato in milioni gli scolari che ne subiranno le conseguenze; la maggior parte di questi bambini sta tentando di continuare gli studi in scuole di fortuna e tende.
Una missione esplorativa sui danni al settore dell'istruzione, organizzata dalle autorità cinesi con l'Unicef, si è conclusa il 3 giugno scorso. Lo scopo era valutare lo stato delle scuole e le condizioni di maestri e alunni, per identificare i bisogni più urgenti. Le priorità rilevate sono l'allestimento di ripari temporanei e tende-scuola; l'installazione di gabinetti e infrastrutture idriche; la fornitura di materiali educativi quali libri di testo, computer, forniture didattiche e per attività socio-ricreative; la formazione del personale scolastico affinché sia in grado di gestire i traumi psicosociali subiti dai bambini; l'avvio nelle scuole di attività di preparazione alle emergenze e prevenzione di traumi.
Anche se ci sono dati precisi sul numero di scolari non ancora tornati a scuola, la ripresa delle lezioni è considerata dalle autorità una priorità. Molti scolari sono stati trasferiti da comunità remote per studiare in città e località dotate di strutture scolastiche. Per far fronte all'accresciuto numero di alunni la maggior parte delle scuole opererà doppi turni; le autorità scolastiche allungheranno inoltre le vacanze, con l'inizio del nuovo anno scolastico previsto per il 1° agosto.
Per facilitare la ripresa delle attività scolastiche e l'assistenza psicosociale ai bambini, l'Unicef ha fornito 1.200 tende-scuola, 60.000 kit scolastici e 2.000 per gli insegnanti, oltre a 50.000 paia di scarpe, giacche e indumenti da bambino e 4.000 sacchi a pelo; nelle località in cui saranno allestite le scuole temporanee verranno installati 100 gabinetti removibili, per oltre 5.000 bambini.

Come generale risposta all'emergenza, nelle prime 24 ore dal disastro l'Unicef ha avviato la fornitura di 800 tende ed oltre 20.000 trapunte, i primi aiuti distribuiti da un'agenzia dell'Onu nelle aree colpite. Il 29 maggio, un volo con oltre 100 tonnellate di medicinali - tra cui 140 kit sanitari d’emergenza per oltre 1,4 milioni di persone; 80 kit di rianimazione neonatale e 80 di sterilizzazione; vitamina A e micronutrienti per 110.000 bambini e 42.000 donne incinte - è stato inviato dall'Unicef a Chengdu. Alimenti terapeutici contro la malnutrizione sono stati inviati via mare, mentre la fornitura di 20 ambulanze faciliterà il trasporto e la cura dei feriti. L'Unicef sta inoltre procurando 200 tonnellate di additivi per l'acqua, da distribuire ad ospedali, centri sanitari locali e campi sfollati, sufficienti a fornire acqua potabile ad oltre 200.000 persone.

Per gli interventi d'emergenza e i successivi programmi di ricostruzione l'Unicef ha lanciato un appello per raccogliere 30 milioni di dollari. Gli interventi riguarderanno il settore sanitario e nutrizionale, idrico e igienico, l'istruzione, la protezione dell'infanzia e la lotta all'Hiv/Aids, sfruttando i canali di intervento che l'Unicef Cina ha già avviati da anni nel quadro del programma di cooperazione con la Cina, con una forte presenza di personale e interventi anche nella regione del Sichuan ora devastata dal terremoto, che è una delle più povere del paese.
L'Unicef Italia ha lanciato un appello a favore dei bambini colpiti dal terremoto in Cina. E' possibile sostenere l'azione dell'Unicef nel Sichuan con una donazione tramite carta di credito, su www.unicef.it o chiamando il numenro verde Unicef 800-745.000, cc. postale n. 745.000 intestato a Comitato Italiano per l'Unicef, causale "Emergenza terremoto in Cina", cc. bancario n. 510051, presso la Banca Popolare Etica, IBAN: IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051, intestato a Comitato Italiano per l’Unicef, causale "Emergenza terremoto in Cina".
Inoltre è possibile effettuare una donazione direttamente presso una delle la sedi Unicef.

[Informazioni tratte da Adnkronos.com e Aise.it]

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09 giugno 2008
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