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Quella Sicilia che ieri si è fermata

Pur con la pioggia, che ieri mattina si è abbattuta sull'isola, sono stati 88 mila gli scioperanti a scendere in piazza

25 ottobre 2003
Il Belpaese si è fermato per quattro ore e l'adesione allo sciopero generale contro la riforma delle pensioni è arrivata, in alcune grandi fabbriche, anche al 100%. E' quanto affermano Cgil, Cisl e Uil in base ai primi rilevamenti effettuati dal sindacato per valutare l' andamento dello sciopero.
Per il leader dei Ds Fassino non è uno sciopero politico ed è una sciocchezza dirlo: la gente è scesa in piazza perché non vuole una brutta controriforma delle pensioni, che rischia di mettere in discussione il diritto di ogni lavoratore e di ogni cittadino ad avere una pensione civile e dignitosa. A Napoli forti momenti di tensione ed un vero e proprio parapiglia, con accenni di contatto fisico tra il segretario dell' Uil Angeletti ed un gruppo di lavoratori interessati al problema amianto, problema che esiste anche in Sicilia.

Mentre i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta, e Luigi Angeletti, hanno concluso i comizi rispettivamente, a Bologna, a Roma, e a Napoli, a Milano si è tenuta una manifestazione organizzata da Forza Italia che ha sfilato all'insegna dello slogan ''mentre c'è chi protesta, c'è chi costruisce''. A Roma due i cortei: quello dei confederali e quello dei Cobas. In Sicilia, sotto una pioggia incessante sono stati 88 mila a scendere in piazza nelle nove province, secondo le stime di Cgil, Cisl e Uil, e di un'alta adesione allo sciopero.

Secondo i sindacati  "i numeri parlano chiaro". La partecipazione nell’isola è andata oltre le aspettative anche in considerazione del maltempo. La risposta dei lavoratori è stata ampia, aldilà degli schieramenti politici.
A Palermo ben 30.000 sono scesi in piazza sfidando la pioggia. A Catania hanno incrociato le braccia in 15.000. A Messina in 8.500. Si sono astenuti dal lavoro in 7.000 a Siracusa e in 8.000 a Ragusa. A Trapani lo sciopero ha registrato la partecipazione di 10.000 persone, a Enna di 2.500 e di 5.000 a Caltanissetta. Ad Agrigento hanno protestato in 2.100.

"L’eccezionale partecipazione dei lavoratori allo sciopero proclamato dai confederali è la 'risposta democratica' della società siciliana a chi alla logica della concertazione sui temi tipici della democrazia economica ha preferito la comunicazione a reti unificate". Paolo Mezzio, segretario della Cisl Sicilia, così si è espresso alla fine "della grande, composta protesta in tutte le piazze dell’Isola". "E a Berlusconi, che ha annunciato l’invio di milioni di lettere agli italiani con cui il governo illustrerebbe i propri intendimenti 'controriformisti', risponderemo - incalza Mezzio -, trasformando le sedi sindacali in centrali di raccolta delle missive, e smistamento all’indirizzo del mittente". "Pertanto - afferma - , chiediamo a Palazzo Chigi di prendere atto della contestazione diffusa nella società, di accettare il confronto sulla Finanziaria e ritirare il 'pernicioso' provvedimento sulla previdenza".

Nello specifico, e stando alle prime proiezione rivelate dai sindacati ieri mattina, sono stati il 100% degli operai del petrolchimico di Gela a partecipare. Il 90% dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese e il 95% di quelli del Cantiere navale di Palermo. Nella provincia di Messina hanno scioperato il 100% degli addetti della “Birra Messina”; il 60% nella raffineria di Milazzo; 230 su 250 dipendenti dell’Edilpower di San Filippo del Mela. A Caltanissetta il 100% degli operai del polo tessile. A Palermo hanno incrociato le braccia il 55% dei lavoratori delle Fs, il 75% dei dipendenti Amat (1.430 persone), il 70% dell’Enel, il 76% alla scuola media Piazzi. A Catania hanno scioperato novanta dipendenti su 120 della Coca Cola e 38 su 40 della Parmalat. Inoltre 110 addetti della Ittica conserviera di Trapani. Nel pubblico impiego ha scioperato il 50 % dei dipendenti del comune di Palermo e il 40% dei lavoratori degli assessorati regionali. Al Banco di Sicilia la protesta ha coinvolto il 60% dei 2.500 dipendenti.

Lo sciopero in Sicilia, comunque, non ha causato particolari problemi al trasporto.
Secondo Trenitalia il 60 per cento dei treni regionali ha viaggiato regolarmente. Regolari anche i traghetti. Qualche problema per il trasporto aereo. Alitalia ha cancellato sei voli in arrivo e in partenza dall' aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi: il Milano-Palermo delle 16,15, il Palermo-Milano delle 17,15, il Roma-Palermo delle 14,10, il Palermo-Roma delle 13, il Roma-Palermo delle 15,20 e il Palermo-Roma delle 15. Garantiti, invece, i voli delle altre compagnie. Nessun problema negli ospedali, dove l' adesione allo sciopero è stata contenuta, e nel trasporto pubblico.

Chi si è fermato ieri in Italia
Uffici Pubblici - Le scuole, gli uffici pubblici, le poste sono rimasti chiusi per l'intera giornata in tutta Italia.
Banche – L’apertura degli istituti di credito è stata effettuata solo nel primo pomeriggio per un'ora o un'ora e mezza, a seconda dei diversi istituti.
Sanità - Negli ospedali l'astensione dal lavoro si è protratta per tutto il giorno, ovviamente, garantendo le emergenze e le operazioni non rinviabili. Il personale sanitario in sciopero ha invece potuto bloccare lo svolgimento di quelle attività non urgenti negli ospedali. Nessuna chiusura per le farmacie.
Trasporti - Giornata di passione per pendolari e viaggiatori. Gli aerei bloccati in pista dalle 12,30 per 4 ore. Solo Alitalia ha lasciato a terra oltre 24 mila passeggeri, a causa della cancellazione di 155 voli. Solo la metà dei treni, quelli a media e lunga percorrenza, ha viaggiato.
Disagi, ovviamente, anche per chi ha dovuto spostarsi in città. Gli addetti a bus, tram e metro hanno incrociato le braccia per 4 ore
Telecomunicazioni, energia, acqua - Nel settore dell'energia, non hanno scioperato gli addetti alle attività di pronto intervento e alla produzione di elettricità: una scelta responsabile, fanno notare i sindacati di categoria, per evitare strumentalizzazioni sulla continuità della fornitura di elettricità dopo il black out di domenica 28 settembre. Registrare ''limitati disagi'' per la clientela dei servizi telefonici del gruppo Telecom Italia.
Informazione – Sono state e saranno diverse, invece, le date per lo sciopero dei giornalisti: quelli di radio e tv si sono già fermati il 23 ottobre, i quotidiani e le agenzie di stampa lo faranno lunedì 27.
Spettacolo - La protesta ha lambito un po' tutti i settori della società civile: hanno sciopererato ad esempio anche i poliziotti, solo quelli della Silp Cgil. Hanno aderito alla protesta anche i consumatori (quelli di Adusbef e Federconsumatori). Lo sciopero ha interessato anche cinema e teatri, sui quali è sceso il sipario per le rappresentazioni della sera, ovvero per gli ultimi due spettacoli cinematografici.

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25 ottobre 2003
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