Raggiunto uno ''storico'' accordo tra sindacati e Atesia-Almaviva, il maggior gruppo del settore dei call center
Il gruppo Atesia-Almaviva, che gestisce call canter in tutta Italia, entro il prossimo anno assumerà 6.500 precari. I neoassunti, finalmente potranno vedersi offrire un contratto a tempo indeterminato che contempla i contributi malattia, i congedi per la maternità e il diritto delle ferie e, soprattutto, che cancellerà una volta per tutte la differenza tra i centralinisti che ricevono le telefonate e quelli che chiamano gli utenti per offrire servizi o proporre nuovi prodotti.
La nuova politica del gruppo è stata resa possibile grazia alla firma del patto che il maggior gruppo del settore call center ha raggiunto con Cgil, Cisl e Uil.
Per il ministro del Lavoro Cesare Damiano, l'accordo è stato una vera e propria ''svolta'': ''Un successo del sindacato e dell'impresa''. Lo stesso gruppo Almaviva ha annunciato che il contratto è ''senza precedenti negli ultimi dieci anni di storia industriale'', tale da augurarsi che sia ''esteso a tutto il settore dei call center''.
Augurio che per il ministro Damiano è un'esigenza: ''Adesso - ha detto infatti il ministro Damiano - bisogna guardare avanti: le condizioni di stabilità dell'occupazione e del costo del lavoro dovranno essere rese omogenee in tutte le aziende di call center, con contrattazione aziendale o territoriale. Bisogna consentire pari diritti ai lavoratori e concorrenza leale tra imprese''.
L'accordo firmato tra i sindacati (Uil Uilcom, Cgil Slc, Cisl Fistel) e il Gruppo Almaviva (Atesia-Cos-Cosmed-Aticos-In-action), stabilizzerà entro il 2007 4.000 lavoratori inbound (chi riceve le telefonate), e 2.500 in attività mista, con l'assunzione a tempo indeterminato part-time a 4 ore al terzo livello del contratto delle Telecomunicazioni. Per i rimanenti circa 1.000 lavoratori in outbound, chi fa le telefonate, è prevista l'assunzione con contratto di apprendistato professionalizzato.
L'ottenimento del contratto è stato, comunque, ''sudato'' dai lavoratori di Roma, Napoli, Palermo e Catania. Il gruppo Almaviva gestisce il maggior gruppo di call center d'Italia: a lavorare per loro sono in 13mila sui 250mila dipendenti dei call center italiani. ''L'accordo sulla stabilizzazione dei precari - ha commentato Bruno Di Cola, segretario generale della Uilcom - è di portata storica. Bisogna che questo principio di stabilizzazione trovi attuazione in tutte le imprese del settore per garantire pari diritti e stesse regole di mercato''.
In Sicilia sono 2.653 i precari del gruppo Almaviva che verranno stabilizzati con contratto di lavoro part time a tempo indeterminato.
L'intesa, nel dettaglio, riguarda i 1.100 lavoratori a progetto della Cosmed e i 740 dell'Alicos a Palermo; inoltre i 760 lap della Sicos di Catania. A questi si aggiungono 53 interinali dell'Alicos.
''L'accordo - hanno detto Barbara Apuzzo, della segreteria regionale Cgil, e Rosario Faraone, segretario generale della Slc Cgil siciliana - mette fine al precariato e al finto lavoro autonomo nelle aziende del gruppo. Per la Cgil, che lo ha perseguito tenacemente battendosi anche per l'inserimento degli interinali, è un risultato importante che ora sottoporremo alla valutazione dei lavoratori''.
La battaglia sindacale si sposta ora sull'organizzazione del lavoro. ''Adesso - dicono Apuzzo e Faraone - si dovrà discutere di orari, turni, condizioni di lavoro e di premi di produttività, di tutti quegli argomenti cioè che attengono alla cosiddetta contrattazione di secondo livello che si aprirà a gennaio''.
Nell'ambito della battaglia contro il precariato, la Cgil chiede peraltro al governo regionale di inserire nella finanziaria, in discussione all'Ars, un emendamento a costo zero che introduce l'obbligo per enti e aziende pubbliche che affidano a terzi servizi di call center di richiedere che chi partecipa alle gare di appalto garantisca che ai lavoratori verrà applicato il contratto di lavoro dipendente. ''Questo - sostiene Apuzzo - per evitare che si facciano i ribassi sulla pelle dei lavoratori''.