Rinvenuti i resti di una nave ellenica e del suo carico nei fondali di Ragusa
Ad una profondità di oltre cento metri, a circa sei miglia dalla costa
Salvatore Tumino, pescatore dilettante di 53 anni di Ragusa tirando le reti ha avuto la piacevolissima sorpresa di trovare, insieme al pesce pescato quel giorno, anche dei reperti archeologici e, per essere esatti, parti di un'anfora e una bellissima ciotola.
Consegnati i reperti al comando dei carabinieri della Stazione di Santa Croce Camerina sono scattate subito le misure di prevenzione per impedire probabili furti da parte di archeologi dilettanti.
Il dott. Giovanni Di Stefano - Direttore della sezione beni archeologici della Sovrintendenza Beni Culturali ed Ambientali - ha dichiarato che è possibile che i resti recuperati dal pescatore, durante la battuta di pesca, facciano parte di una nave commerciale di età ellenistica che transitava nello spazio di mare compreso fra le coste di Ragusa e Malta.
"Presto - ha aggiunto il dott. Giovanni Di Stefano - il Gruppo Sommozzatori dei Carabinieri farà scendere nelle azzurre acque del ragusano un robot sottomarino telecomandato che riuscirà a trasmettere le immagini dei fondali".
Solo così sarà possibile - il relitto lo ricordiamo si trova a circa 100 metri di profondità - scoprire se nei fondali giace indisturbata da secoli un'intera nave ellenica con tutto il suo carico destinata a chi sa quali mercati indo-europei.