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SCIOPERO GENERALE!

60 le città della protesta contro il Governo. Spicca la Sicilia, che dopo 12 anni scende tutta unita in piazza

26 marzo 2004
La manifestazione per lo sciopero generale organizzato da Cgil, Cisl e Uil, contro un Governo che "ha sbagliato tutto", ha già mosso stamane i suoi primi passi nelle città protagoniste.
Scuole, banche e uffici chiusi, treni e autobus fermi per quattro ore, solo i voli saranno regolari oggi.
Non si protesta solo contro la riforma previdenziale decisa dal governo, ma anche per sostenere la piattaforma rivendicativa dei sindacati sui temi dello sviluppo, della politica dei redditi, degli ammortizzatori sociali, del Mezzogiorno e delle politiche sociali.
In mattinata, manifestazioni e comizi in circa 60 città, con i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti che parleranno rispettivamente a Palermo (piazza Politeama), Milano (piazza del Duomo) e Roma (piazza del Popolo).

A Palermo continuano ad arrivare pullman da tutta la Sicilia, ed hanno aderito alla manifestazione un vasto fronte di sigle sindacali, partiti, movimenti, associazioni di volontariato e di disabili.
Accanto al segretario generale della Cgil, Gugliemo Epifani che terrà un comizio intorno alle 11,30 a Piazza Politeama, ci sono i segretari regionali di Cisl e Uil, Paolo Mezzio e Claudio Barone.
Due cortei sfileranno per la città: alle 9.30 da Piazza Marina,  partirà il corteo con i lavoratori e i pensionati arrivati dalle province della Sicilia Centrorientale. L’altro alla stessa ora muoverà dalla piazza antistante alla stazione Notarbartolo, con i manifestanti delle province di Palermo e Trapani. I disabili partiranno da Piazza Croci assieme all’associazione dei fisioterapisti, l’Aifi Sicilia. Inoltre centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro hanno preceduto l’iniziativa di sciopero che in Sicilia ha valenza anche regionale, contro le politiche economiche e sociali del governo guidato da Totò Cuffaro e a sostegno di una nuova proposta di sviluppo.

''E' necessaria una svolta, bisogna cambiare l'agenda delle priorità, servono risorse per sostenere un nuovo ciclo d'investimenti'', hanno sottolineato con forza i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, chiedendo che il Paese torni ad occuparsi delle vere priorità''. ''Mentre si dibatte di calcio con giocatori che ricevono stipendi miliardari - hanno lamentato - noi vorremmo discutere di disoccupazione e di sviluppo. E a chi giudica lo sciopero inutile - hanno replicato - la mobilitazione generale è più che mai necessaria di fronte al progressivo impoverimento del Paese, dove le aziende stanno chiudendo al sud e al nord, e il mezzogiorno è tornato a fermarsi''.

Uno sciopero regionale unitario, proclamato su temi regionali, in Sicilia non si organizzava da 12 anni, e dopo dodici anni la protesta durerà, a differenza che dal resto del paese, quattro ore in più.
Modalità e contenuti della mobilitazione siciliana sono stati illustrati ieri dai leader di Cgil Cisl e Uil regionali Carmelo Diliberto, Paolo Mezzio e Claudio Barone, che hanno specificato che ''lo sciopero di oggi è solo l’inizio di un percorso di mobilitazione che proseguirà fino al raggiungimento degli obiettivi della piattaforma''.

''Noi puntiamo a cambiare l’agenda del governo'', ha detto Carmelo Diliberto. ''Le condizioni per andare a un’inversione di tendenza – ha aggiunto - ci sono: la nostra preoccupazione è che il governo regionale non abbia ne la forza ne la volontà politica di procedere in questa direzione. Una prima sfida che lanciano ad esecutivo e all’Assemblea regionale - ha proseguito - è di approvare entro l’estate alcune importanti leggi di riforma: sulla formazione professionale, sulla forestazione, sulle Asi e i distretti industriali, la legge quadro sul mercato del lavoro, le modifiche alla Finanziaria nel capitolo sanità''. A proposito della campagna pubblicitaria lanciata dal presidente della Regione sull’azione del suo governo, Diliberto ha detto: ''L’utilizzo di fondi della collettività per fare pubblicità a risultati che non esistono, suona come una beffa''.
Per il segretario regionale della Cisl, Mezzio, ''un filo rosso lega Palermo a Gela dove qualche giorno fa in tanti hanno sfilato per chiedere sviluppo e legalità. Senza regole trasparenti, senza certezza del diritto non può esserci crescita economia e sociale, per questo uno dei dodici punti della piattaforma sindacale è dedicato alla questione della legalità. E a Cuffaro chiediamo di impegnarsi a promuovere e attuare patti di legalità come strumenti di sviluppo''. Secondo Mezzio grazie allo sciopero generale di oggi la Sicilia pone in primo piano nel Paese una ''nuova questione meridionale che punti strategicamente a conseguire gli obiettivi occupazionali fissati a Lisbona in un contesto mediterraneo di pace e dialogo tra culture e religioni''.
''La piattaforma che presentiamo alla Regione non è un sogno irrealizzabile ma un calendario di scadenze possibili e di obiettivi concreti'', ha confermato Claudio Barone, segretario della Uil. ''La Sicilia non è condannata al declino, può anzi essere un polo di qualità nel Mediterraneo. La nostra piattaforma contiene proposte innovative. Invece di fare l’elenco delle cose che non vanno, peraltro arcinote, offriamo una serie di indicazione e proposte''. Barone ha sottolineato il ruolo propulsivo che Cgil Cisl e Uil assegnano al settore agroalimentare e al rilancio dell’industria in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda la questione del ponte sullo Stretto ha precisato : ''La scelta politica deve collegare la regione al resto dell’Europa. Il ponte viaggia assieme alle grandi infrastrutture che con esso si integrano''. 

Di seguito le modalità di svolgimento e di articolazione oraria e territoriale dello sciopero:

Uffici pubblici. I lavoratori del pubblico impiego, delle Regioni, delle Autonomie Locali, della sanità pubblica e privata (ad esclusione dei medici), del settore socio-sanitario- assistenziale-educativo, degli enti previdenziali privatizzati, e di Federcasa sciopereranno, nel rispetto dei servizi minimi essenziali, per l'intera giornata o turno di lavoro.
Scuola. I lavoratori della scuola, dell'Università e della ricerca sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro.

Poste. I lavoratori di Poste Italiane SpA, delle aziende del gruppo Poste e del settore degli appalti e dei recapiti postali, sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro.
Banche. I lavoratori del credito e della riscossione tributi sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro.

Treni. I lavoratori del trasporto ferroviario e delle attività collegate e di supporto sciopereranno dalle ore 9,01 alle ore 13,00.
Navi. Nel settore del trasporto marittimo pubblico e privato i lavoratori sciopereranno per 4 ore, ritardando di pari durata la partenza delle navi; i lavoratori delle attività portuali (pilotine, rimorchiatori, guardie ai fuochi) sciopereranno per 4 ore a fine di ciascun turno di lavoro;
Autobus. I lavoratori del trasporto pubblico locale sciopereranno, nell'ambito delle 4 ore, con modalità decise a livello locale.
Aerei. Voli regolari: per il trasporto aereo, infatti, lo sciopero si terrà il 5 aprile, come deciso dalle categorie nazionali.

Autostrade.  lavoratori delle autostrade e dell'Anas sciopereranno per 4 ore a fine di ciascun turno di lavoro.
Trasporti. I lavoratori dei settori dei trasporti, non direttamente connessi con la mobilità delle persone, effettueranno lo sciopero con le modalità stabilite dalle rispettive categorie.
Commercio. Il commercio sciopererà per otto ore, anche in relazione all'andamento della vertenza contrattuale; i lavoratori dei settori della ristorazione collettiva, della distribuzione del farmaco, delle farmacie private e speciali, delle imprese di pulizia servizi integrati/multiservizi sciopereranno per l'intera giornata o turno di lavoro.

Ripetiamo che in SICILIA e nel LAZIO, Regioni in cui Cgil, Cisl e Uil avevano già deciso di proclamare scioperi a carattere regionale, lo sciopero generale avrà la durata di otto ore.

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26 marzo 2004
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