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Serata per Rosa Balistreri. A Catania l'omaggio di Carmen Consoli, Girogia e Ornella Vanoni

29 maggio 2008

Dieci donne sul palco per la prima volta nel nome di Rosa Balistreri. Accadrà sabato 31 maggio a Catania, in piazza Università, quando andrà in scena "Terra ca nun senti", spettacolo che fa parte della sezione "Etna Music World", curata da Carmen Consoli nell'ambito di EtnaFest, la rassegna promossa dalla Provincia e dall'Apt di Catania.
Uno spettacolo-omaggio a Rosa Balistreri, vera e propria icona siciliana, tra le figure più rappresentative della canzone popolare italiana, scomparsa nel 1990. E, soprattutto, un omaggio ad una delle personalità femminili più indipendenti e tumultuose della musica italiana.

Per partecipare al tributo Carmen Consoli ha chiamato alcune tra le voci più importanti del panorama italiano: Ornella Vanoni, Giorgia, Rita Botto, Nada, Marina Rei, Tosca, Paola Turci, Patrizia Laquidara, Etta Scollo. Tutte accompagnate dall'Etna Orchestra fondata dalla Consoli e diretta dal maestro Salvo Cantone, interpreteranno alcune canzoni tratte dal repertorio della Balistreri recitando anche testi del poeta Ignazio Buttitta, con cui Rosa aveva a lungo collaborato. Un'occasione per rileggere la straordinaria forza evocativa delle interpretazioni della Balistreri che ha saputo esprimere con grande incisività il senso di povertà e orgoglio della sua terra ma anche per conoscere meglio la sua vita intensa, a tratti travagliata, che ha sempre voluto con coraggio difendere le proprie idee contro ogni forma di violenza, mafia e sopruso. Ad impreziosire la serata ci sarà un intervento drammaturgico scritto per l'occasione da Emma Dante che vedrà in scena gli attori Massimo Vinti, Manuela Lo Sicco ed Ersilia Lombardo.

L'omaggio a Rosa Balistreri, che inizia oggi, venerdì 29 maggio con la mostra di oggetti e memorabilia della cantante che si tiene al Refettorio Piccolo dei Benedettino di Catania. La mostra nasce da un progetto di Carmen Consoli, condiviso, passo dopo passo, con Luca Torregrossa, in collaborazione con Sebastiano Gesù e Angelo Scandurra (rispettivamente curatori delle sezioni Cinema e Arte di Etnafest), la mostra di oggetti appartenuti a Rosa Balistreri, organizzata nell'ambito della sezione "Etna Music World", per guardare a quest'artista sotto una luce diversa. "In occasione di questo evento, che culminerà nel concerto-tributo 'Terraca nun senti' di sabato 31 a Piazza Università - spiega Carmen Consoli -  proveremo a conoscere ancora meglio Rosa e lo faremo attraverso le sue passioni ed il suo vissuto quotidiano, il tutto con la delicatezza che merita lo sguardo sulla vita privata di ogni persona, ma anche con il desiderio di avvicinarci a lei e alla sua esperienza di donna e di artista".
Fino al 20 giugno sarà possibile ammirare gli abiti che Rosa amava portare e le testimonianze della sua carriera, le sofferte pagine del diario di vita di una donna a cui oggi va il giusto tributo e la degna considerazione.

"Rosa è stata per molti anni la voce delle lingue tagliate, di un'umanità muta, di un mondo senza storia - dice Sebastiano Gesù -. Ha rappresentato la cultura delle tradizioni orali, la cultura delle classi subalterne; l'espressione più autentica dei sentimenti dell'animo umano degli umili e degli offesi".
"Toni e modulazioni drammatici, in un impasto di parole e musica, si fanno poesia: viatico di una ribellione che è invocazione di riscatto umano e sociale con matrice la Sicilia. Rosa rimane - commenta  Angelo Scandurra - uno di quegli esseri miracolosi di cui basta osservare una foto per avere un'emozione".
"All'anagrafe Rosa Balistreri era mia nonna - spiega Luca Torregrossama nella vita è stata per me una madre straordinaria e unica. Per me ha rappresentato un punto di riferimento sicuro: una concretezza e una forza che con amore è riuscita a trasmettermi. Lei ha saputo colmare i vuoti che un figlio può avere quando non ha accanto una figura paterna: mi ha fatto da madre, da padre, da amica e anche da complice".

Anche quest'ultimo appuntamento della sezione curata da Carmen Consoli si inserisce nel percorso artistico che la rassegna Etnafest ha voluto intraprendere da cinque anni a questa parte, ovvero puntare a far conoscere il territorio e le tradizioni culturali di Catania e della sua provincia.

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29 maggio 2008
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