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Si è concluso il 54° Festival del Cinema di Berlino, dove ha vinto la Germania che parla turco

''Primo Amore'', l'unico film italiano in concorso ha ricevuto un Orso d'argento per la 'miglior musica'

16 febbraio 2004
Orso d'Oro a sorpresa quello del 54° Festival di Berlino, che nonostante la massiccia presenza di autori prestigiosi in concorso, è andato al film tedesco "Gegen die Wand" (Head on, e in italiano Contro il muro), dello sconosciuto regista di origine turca Fatih Akin.
Un piccolo film drammatico che racconta con grande energia una storia di emancipazione ed emarginazione nella Germania di oggi, attraverso la storia di Sibel, una giovane di origine turca che, per sfuggire da una opprimente famiglia mussulmana, si fa sposare da un anziano turco.

Il Gran Premio della Giuria è andato al film argentino "El abrazo partido" di Daniel Burman, a cui è stato attribuito un secondo premio, l'Orso d'argento per il miglior attore al protagonista, l'uruguaiano Daniel Hendler.

Migliori attrici sono state premiate la sudafricana Charlize Theron per il film "Monster" di Patty Jenkins e la colombiana Catalina Sandino Moreno per "Maria, llena eres de gracia".
L'Orso d'argento per il miglior regista è andato a Kim Ki-Duk per il film coreano "Samaria".
"Primo amore" di Matteo Garrone, che ha avuto un’accoglienza positiva al Festival ricevendo alla proiezione un convinto applauso, unico film italiano in concorso ha ricevuto un Orso d'argento per la 'miglior musica' assegnato alla Banda Osiris.

La pellicola di Francesca Comencini "Mi piace lavorare" ha vinto il Premio della sezione Panorama.
Anche il film di Davide Ferrario "Dopo mezzanotte", ha ricevuto un importante riconoscimento con il Premio Caligari ed il premio Don Chisciotte assegnato dalla Federazione internazionale delle società cinematografiche.

"Primo amore", un'altra storia borderline del regista napoletano Garrone, è piaciuto molto a Gabriele Salvatores, quest’anno presente nella giuria, che ha confessato di essersi battuto per il film. Il film non è piaciuto gli altri, per via -  questa la spiegazione di Salvatores - del "sottolineare ossessivo dello stile", molto sentito dai registi italiani. I giurati hanno visto nel film un "esercizio di calligrafia", ed è stato anche preso per un film contro le donne (la protagonista diventa anoressica per piacere a lui).
La giuria, presieduta dall'americana Frances McDormand, era molto eterogenea: i giurati avevano opinioni molto diverse, c' era distanza di età, culturale e geografica, ha sottolineato. Salvatores ha spiegato che è stato difficile mettersi d' accordo perchè non c'era "nessun capolavoro, nessun film che ha fatto volare". Un criterio di scelta è stato anche quello di valorizzare i film che hanno bisogno di essere aiutati.

L’Italia alla Berlinale cinematografica
L'Italia è stata presente quest'anno  a Berlino con dieci film fra i quali "Primo Amore" di Matteo Garrone, l’unico in concorso. Sono stati proiettati "Cantando dietro i paraventi" di Ermanno Olmi e "My Father - Rua Alguem 5555" di Egidio Eronico nella sezione Speciale, dedicata ai lavori recenti di grandi registi e a film di particolare interesse. "Mi piace lavorare" di Francesca Comencini, "Le ultime ore del Che" di Romano Scovolini e "Traveling with Che Guevara" di Gianni Minà che hanno rappresentato l'Italia nella sezione Panorama.
"Dopo Mezzanotte" di Davide Ferrario e "Il Vento di Sera" di Andrea Adriatico al Forum, "La volpe a tre zampe" di Sandro Dionisio e il cortometraggio "Racconto di guerra" di Mario Amura al KinderFilmFest.

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16 febbraio 2004
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